di njuletto [user #7504] - pubblicato il 25 agosto 2007 ore 16:37
Mi ricordo da piccolo che mi portavi con te perchè tu e zia Franca eravate fidanzati e non potevate uscire da soli.
Mi ricordo anche i film di Nino D'Angelo che dovevo sorbirmi mentre voi vi scambiavate dei teneri baci, le passeggiate a mangiare il gelato in piazza, le foto in costume per carnevale.
Ricordo le giornate al mare, quel mare vicino e appena passabile che ci veniva concesso dalla macchina che non poteva portarci troppo lontano: scendevi tu e poi ci dicevi se potevamo fermarci lì oppure proseguire...
Avevi le mani sempre nere dal lavoro, qualsiasi lavoro che riuscissi a trovare per sbarcare il lunario: non c'era nulla di meccanico che non sapessi costruire o aggiustare.
Mi ricordo quando nacque Ciro e venimmo tutti a casa ed io ero contento come se fosse un fratellino piccolo in più.
E' cresciuto in fretta fino a diventare il doppio di me "il piccolino": è diventato proprio un uomo.Sei andato via a cinquant'anni appena compiuti: il fratello "piccolo" di papà, così simile nell'aspetto quanto diverso nel carattere, sempre allegro e disponibile con tutti.
Ti volevo bene zio Andrea anche se non ci vedevamo quasi mai.
Sono stato contento di avere incontrato Ciro e di averlo accompagnato a casa il mese scorso dopo quel piccolo incidente con lo scooter: aveva paura che tu ti saresti arrabbiato.
Tu che non ti arrabbiavi quasi mai.
Adesso che non ci sei chissà come se la caveranno i ragazzi: il più piccolo non ha neanche diciott'anni!Speriamo bene zio: io e gli altri della famiglia cercheremo di stargli vicino.
Mi ricordo da piccolo che mi portavi con te perchè tu e zia Franca eravate fidanzati e non potevate uscire da soli.
Mi ricordo anche i film di Nino D'Angelo che dovevo sorbirmi mentre voi vi scambiavate dei teneri baci, le passeggiate a mangiare il gelato in piazza, le foto in costume per carnevale.
Ricordo le giornate al mare, quel mare vicino e appena passabile che ci veniva concesso dalla macchina che non poteva portarci troppo lontano: scendevi tu e poi ci dicevi se potevamo fermarci lì oppure proseguire...
Avevi le mani sempre nere dal lavoro, qualsiasi lavoro che riuscissi a trovare per sbarcare il lunario: non c'era nulla di meccanico che non sapessi costruire o aggiustare.
Mi ricordo quando nacque Ciro e venimmo tutti a casa ed io ero contento come se fosse un fratellino piccolo in più.
E' cresciuto in fretta fino a diventare il doppio di me "il piccolino": è diventato proprio un uomo.
Sei andato via a cinquant'anni appena compiuti: il fratello "piccolo" di papà, così simile nell'aspetto quanto diverso nel carattere, sempre allegro e disponibile con tutti.
Ti volevo bene zio Andrea anche se non ci vedevamo quasi mai.
Sono stato contento di avere incontrato Ciro e di averlo accompagnato a casa il mese scorso dopo quel piccolo incidente con lo scooter: aveva paura che tu ti saresti arrabbiato.
Tu che non ti arrabbiavi quasi mai.
Adesso che non ci sei chissà come se la caveranno i ragazzi: il più piccolo non ha neanche diciott'anni!
Speriamo bene zio: io e gli altri della famiglia cercheremo di stargli vicino.