Oggi sono andato a fare la visita foniatrica per accertarmi dello stato di salute delle mie corde vocali: un controllo che un cantante dovrebbe fare annualmente e che io non avevo mai fatto.
Dopo una lunga ed accurata anamnesi da parte della logopedista sono entrato nella stanza per la laringoscopia dove mi aspettava il dottore.
La visita non è stata piacevolissima ma nemmeno traumatica come qualcuno me la aveva descritta.
Il medico ha prima fatto alcune domande riguardo ciò che avevo riferito nella anamnesi dopodichè mi ha osservato il cavo orale con l'ausilio di una stecca di legno.
E' già bastato questo per rilevare una certa contrazione della muscolatura mandibolare, cosa che già sapevo di dover correggere attraverso esercizi di articolazione e che curerò attraverso una terapia logopedica.
Successivamente ha preparato una sonda costituita da un tubo rigido lungo una quindicina di centimetri per circa tre millimetri di diametro (quella che si usa per i bambini mi ha detto) che ha, sulla sua estremità, una telecamera ed una lucina per osservare le corde vocali. Il tutto era collegato ad un computer che registrava sia il video che l'audio della "performance".
Per potere effettuare il controllo attraverso il cavo orale è stato necessario tenere la lingua ferma (per evitare che si sollevasse) e quanto più possibile fuori dalla bocca: per questo motivo l'ha afferrata tra pollice ed indice della mano sinistra dopo averla coperta con una garza idrofila.
Vi assicuro che non è una cosa simpatica!
Dopo questo ha introdotto la sonda in bocca scansando il velopendulo (il "pungiball" che il topo Gerry prendeva a pugni nella bocca del gatto Tom dei cartoni animati, per intenderci) e l'ha piazzata a poca distanza dalla parete della faringe.
Tutte le volte che la sonda veniva in contatto con il velopendulo sentivo dei piccoli conati: per fortuna ero a stomaco vuoto.
In questo modo ha potuto fare un primo filmato.
Successivamente ha montato una sonda più grossa (circa un centimetro di diametro) dotata, oltre che della telecamera, di un aspiratore e di una luce stroboscopica. La luce stroboscopica, per chi non è mai stato in discoteca a fare lo scemo facendo finta di ballare al rallentatore, è una luce ad intermittenza con flash molto ravvicinati: questo permette di rilevare il movimento repentino delle corde che si muovono a velocità elevatissime.
Mi ha fatto piazzare un microfono da contatto (tipo il piezo della chitarra) al lato del collo per rilevare in maniera efficace il suono prodotto della voce e nel frattempo mi ha filmato le corde vocali.
Mi ha fatto inspirare e dire più volte una "e" prolungata: cosa non facile tenendo la lingua in una posizione così scomoda.
In questo modo ha potuto verificare come aderivano le corde durante la fonazione.
Alla fine della visita mi ha detto che le corde sono sanissime e che adducono perfettamente. Osservandole sullo schermo ho notato che sono sottili e mediamente lunghe ma non avendo termini di paragone non ho potuto dipanare il mio dubbio se siano da tenore o da baritono.
Il medico non ha detto nulla in proposito.
Per completare il quadro della situazione ed avere una certezza sulla mia classe vocale, oltre a vedere la forma e la dimensione delle corde, sarà necessario fare un altro esame (fonetografico) che misura l'estensione e la tessitura ed osserva il comportamento delle corde mentre si canta. Ne verrà estratto un grafico che verifica anche le frequenze fondamentali e le armoniche inferiori e superiori del suono prodotto.
Per fare questo test si dovrebbe utilizzare (appena lo farò potrò averne certezza), invece della sonda orale, un tubo flessibile introdotto attraverso il naso: quello immagino che darà un pò più fastidio.
Dopo tutto questo verrò sottoposto ad un piano di rieducazione vocale volto sia ad eliminare le tensioni mandibolari che a correggere la pronuncia di alcuni fonemi ("s", "z", "c"...) che emetto in maniera scorretta.
Speriamo bene: io ce la metterò tutta esercitandomi quotidianamente.