Le valvole, per noi chitarristi, sono come un mondo a parte. Oggetti ambiguamente misteriosi, dotati di oscure caratteristiche e di una propria mitologia. Uno degli aspetti salienti della valvola - nel nostro immaginario - è che sia più o meno come una lampadina… la si può cambiare a piacimento! In realtà le cose sono ben diverse, come ho imparato presto.
Un parametro importante che determina le modalità di lavoro di una valvola finale - e quindi il timbro sonoro dell’amplificatore - è la tensione di bias. Su Accordo, cercando "valvole" e "bias", troverete centinaia di articoli e commenti su questo argomento. Inutile che un non-tecnico come me si metta a fare divulgazione da quattro soldi. Solo per dare fluidità al discorso mi limito a dire che la tensione di bias è un valore che controlla la griglia, una parte della valvola che funziona da rubinetto (da valvola, appunto!) e determina quanta corrente passa nel tubo e quindi come questo lavora e suona (tubi, valvole... il parallelo idraulico è immediato).
Il problema non si pone per le valvole premplificatrici, per le quali la tensione di bias non è mai un valore critico.
Sappiamo che esistono molti modelli di valvole finali, per esempio 6V6, EL34, EL84... Ogni tipo è concepito per lavorare con una certa tensione di bias. Solitamente un amplificatore può montare solo un tipo di valvole, anche se per esempio per montare le EL84 al posto delle EL34 (per avere una timbrica diversa, minore potenza, più distorsione a parità di volume).
Allora – mi chiedevo – a che serve preoccuparsi del bias, se quel tipo di valvola lavora con quel valore e l’ampli è stato progettato per quelle valvole? Il costruttore lo regola una volta per tutte, e basta, no? Manco per niente...
In realtà nessuno riesce a costruire valvole sempre identiche a se stesse: il processo di costruzione di una valvola è così antico (1920?) che, una volta finita, ogni valvola funziona secondo parametri propri (ecco perché le valvole selezionate costano di più).
Nel mondo, poi, esistono diversi (pochi in realtà) produttori di valvole, quindi le EL34 prodotte da Tizio possono essere molto diverse da quelle prodotte da Caio. Ma anche due valvole dello stesso modello, uscite dalla stessa linea di produzione, possono presentare differenze di funzionamento.
Una volta montate delle valvole nuove è necessario andare a vedere come lavorano: per questo, molti amplificatori hanno un piccolo potenziometro che permette di cambiare la tensione di bias. Il potenziometro è nascosto all'interno, meglio non provare a toccarlo se non si sa esattamente cosa si sta facendo: tra l'altro è anche pericoloso aprire un amplificatore a valvole a causa delle alte tensioni circolanti su alcuni punti del circuito.
È possibile poi acquistare dei gruppi di valvole assemblati per similarità di funzionamento: vengono chiamati matched (potremmo tradurlo con "combacianti", "corrispondenti") e di solito sono coppie o quartetti. Il criterio di scelta è che le valvole richiedono la stessa tensione di bias, o valori molto simili e, sottoposte alle stesse tensioni di lavoro, producono la stessa quantità di corrente. Naturalmente due diversi quartetti, anche della stessa marca, possono richiedere bias diversi. Il fatto di acquistare coppie o quartetti combacianti, inoltre, non evita la necessità di regolare il bias rispetto alle valvole precedentemente utilizzate.
Gli amplificatori Mesa/Boogie (così come altri) non hanno trimmer per la regolazione del bias. La Casa dichiara di aver voluto, in questo modo, evitare che il bias possa essere regolato male o spostarsi accidentalmente (vibrazioni ecc.). Questo non significa, naturalmente, che i M/B lavorino a bias fisso, ma che per modificarne il valore è necessario sostituire una resistenza del circuito. Visto che l’ampli va comunque aperto, la differenza in termini di tempo non è poi così alta.
La regolazione della tensione di bias fa sì che, a seconda che il bias sia troppo alto o troppo basso, il suono cambia: da secco e poco corposo, con minore facilità alla distorsione, a grosso e più facilmente saturabile. Una valvola sottobiasata lavora di più e dura di meno. Al di sotto di un certo valore di bias, poi, comincia a scaldare molto, e se scalda troppo può bruciarsi e rovinare altri circuiti dell’amplificatore.
Ma allora, come fa M/B a ottenere certi standard di qualità e funzionamento? Sostanzialmente ricorrendo a due trucchi:
- il bias è tarato molto alto (-52 V): in questo modo, anche se l'utente monta valvole che richiedono poca tensione di bias, non rischia di fare danni
- le valvole che M/B monta, e che fornisce come ricambi, sono selezionate in modo da suonare bene con bias alti.
A proposito, M/B non produce valvole, mette solo il suo marchio sopra delle Sovtek selezionate.
Tutto a posto, quindi? Mica tanto.
Innanzitutto, se le valvole che montiamo vogliono un bias più basso, avremo un suono più asciutto e meno facilmente saturabile, il che può star bene ad alcuni e meno bene ad altri. Ma, cosa più importante, l’efficacia di questa strategia si basa sulla perfetta selezione delle valvole a monte. L’esperienza di laboratorio mostra invece (Gianneschi docet) che spesso si trovano, nello stesso amplificatore, valvole originali che lavorano su valori diversi.
In conclusione, riassumiamo con due punti.
Conviene sempre far regolare il bias su un amplificatore, anche quando è nuovo e monta le valvole originali. Le poche diecine di euro che spendiamo sono una frazione del costo della macchina e possono dare molta soddisfazione sonora (alcuni, dopo la taratura del bias, scoprono finalmente il "vero suono" del loro amplificatore).
Conviene sempre far ritarare il bias quando si cambiano valvole, soprattutto se la regolazione precedente non era altissima, quindi è più probabile che con le nuove valvole si vada verso una sottoregolazione. Certo, un valore leggermente più basso può dare soddisfazione, ma comunque la vita dei tubi si accorcia e insomma è bello fare quel che si vuole ma a condizione di sapere cosa si sta facendo!
La mia esperienza è nata quando ho montato delle Tesla JJ al posto delle EL84 originali sul mio M/B LoneStar Special. Il suono è cambiato moltissimo, e quindi ho cominciato a informarmi. Come c’era da aspettarsi per il probabile sovrabias, il suono è diventato più secco e brillante, la dinamica maggiore, la “botta” più importante.
Purtroppo, parlando in generale, nulla si può dire su una reale differenza di suono tra valvole diverse fino a quando non si sia regolato opportunamente il bias. Né è realistico – a maggior ragione – ascoltare due ampli diversi con valvole diverse e trarne conclusioni su come suona un tipo di tubi rispetto a un altro.
Questa considerazione ci toglie forse il piacere di sperimentare e rende più difficile discriminare, ma ci porta più vicini alla realtà del funzionamento del nostro amplificatore valvolare, e secondo me nel tempo ci dà più soddisfazione: "la potenza è nulla senza il controllo".
Questo articolo, parte dell'archivio storico di Accordo, è stato restaurato per una miglior fruizione sui dispositivi moderni. |