Vorrei raccontarvi come passa le ferie un chitarrista qualsiasi,nella fattispecie, io. Mandati i figli e la moglie al mare, il chitarrista provetto nella tanto agognata solitudine della casa può finalmente dare sfogo ai propri istinti. Cosa avete capito…Non come il protagonista del film del titolo, che dovrà sopportare per tutto il film le tentazioni provovategli dalla conturbante Marylin! No. Il chitarrista, quando rimane solo, può finalmente dedicarsi alle proprie passioni, ovvero. 1) ridurre al minimo le incombenze esterne tipo, lavare, pulire, etc.; 2) dedicarsi full time allo studio del proprio amato strumento;3) buttare le cuffie nel cesso e sentire finalmente musica con lo stereo a palla;4) provare gli ultimi pedali permutati che funzionano solo con l'ampli,rigorosamente valvolare, a 10 di volume;5) nutrirsi solo con cose comprate in rosticceria, e altre amenità del genere. Personalmente , oltre a ciò, per rendere le vacanze più spericolate, ho pensato bene di dedicarmi alla ricerca del Sacro Graal…cioè, volevo dire alla ricerca della mia ULTIMA FIAMMA, la neonata GIBSON LES PAUL CUSTOM “50°" ANNIVERSARY” 1959 LIMITED TIRATA IN SOLI 500 ESEMPLARI. Non appena venuto a sapere dell’esistenza della Sacra Reliquia, purtroppo con qualche mese di ritardo rispetto al suo lancio sul mercato, mi sono messo in caccia.Ho chiamato i tre negozi più importanti della mia città, di cui sono affezionato cliente, ma non ne avevano MAI visto neanche il case. Telefono a Tomassone, come al solito gentilissimo e disponibilissimo, e mi dice che di quel modello glene erano arrivati due esemplari che sono stati subito venduti e dubitava che altri gliene sarebbero arrivati. Mentre su Internet vedo negozi statunutensi, inglesi e tedeschi che straboccano di "50° Anniversary", permettondoti persino di scegliere il case in tinta con il colore scelto (...), e mentre comincia a far capolino l'idea di andare ad acquistarla direttamente in loco,vengo a sapere di un negozio sito in una delle nostre provincie italiche più belle,che ne ha ancora ne ha una.Dopo svariati tentativi protrattisi per più giorni,riesco alla fin fine a parlare per telefono con un'addetto al quale propongo sia l'acquisto in contanti che una permuta con una mia LP '60 V.O.S.Siamo distanti come valutazione della permuta.Il costo della 50 anniversary è 3.990 e., la mia la valutano 2500. Comunque mi mandano una foto che uso, per averla sempre davanti agli occhi, come desktop sul pc di casa,. Peccato,il colore è “Heritage Sunburst Butchburst”, bella, ma io la voglio “Darkburst”: Contemporaneamente mi viene in mente di sentire anche un negozio che è stato aperto da pochi mesi nella mia città dal nome molto promettente, "..... …….". Personalmente, conosco questo negozio solo per esserci andato all'inaugurazione, l’ho trovato si molto bello, ma quando successivamente avevo provato a telefonare per chiedere qualcosa di particolare, chi rispondeva al telefono si rivelava veramente, con tutto il rispetto per chi lavora, molto poco competente.Inoltre si è fatto subito la nomina di essere molto caro.In più aggiungici che si trova in una zona dove parcheggiare l'auto è impossibile.Risultato: nonostante io sia un fanatico di Gibson in questa negozio ancora non ci avevo comprato niente. Comunque li chiamo, e con mio sommo stupore mi dicono che ,ebbene sì, ce l’hanno..Mi materializzo lì, e la provo. Dunque: non ho mai sentito il suono di una Gibson dotata di PAF ma in base all’idea che mi sono fatto sentendo parlare gli esperti, soprattutto per quanto riguarda una certa brillantezza dei toni, penso: se questi non suonano come dei PAF ci vanno sicuramente molto vicino.Il colore poi, il darkburst è proprio quello che desideravo.Il prezzo però è alto.Siamo partiti da 4.900 e, per poi arrivare a 4.500 e. e, nel caso avessi messo in conto-vendita da loro la mia ‘60 VOS, mi garantivano almeno 2900 e. Accetto.Al momento del pagamento però c’è un’intoppo.Visto che vorrei pagare con un’assegno, dal momento che non sono conosciuto, per il ritiro dello strumento avrei dovuto aspettare l’ok della banca.Con una GAS a mille, pagare e uscire senza chitarra mi sembrava un vero sopruso! Ferito nel mio orgoglio di “cliente novello e spendaccione”, rifiuto l’acquisto e lascio lì la chitarra con la vaga promessa che mi sarei ripresentato qualche giorno dopo con il contante. Torno a casa pensando di avere solo perso una battaglia ma non la guerra.Tanto è vero che la mattina dopo di buon ora, tiro fuori la macchina dal garage, faccio il pieno e, da solo, mi incammino verso il negozio…..nella città di ….., quelli con i quali avevo parlato per telefono. Dopo 500 km. e 10 ore di viaggio per i normali problemi di traffico del nostro Paese(avrei fatto prima ad arrivare a New York,pensavo sotto un sole da 40 gradi all’ombra),riesco comunquead arrivare lì un’ora prima della chiusura. Entrando mi si avvicina un ragazzo con delle cuffie che mi chiede cosa volessi,(io veramente mi stavo giusto chiedendo cosa volesse lui da me, visto che da come come si aggirava nel locale, sembrava più un cliente "estroso" che non un'addetto alle vendite); gli spiego che sono "quello che viene da ...." e allora mi chiama la persona con la quale avevo fatto la trattativa telefonica.Si presenta un ragazzo molto giovane che, per mettermi a “mio agio”, comincia a parlarmi imitando il mio dialetto e a darmi delle "spintarelle" che nella mia città si chiamano "tuzze", proprio come si usava alle elementari. Provo la chitarra, ma poco, sia perchè il posto era poco adatto ad una prova, sia perchè l'addetto mi tampinava e sia perchè c'era un viavai di persone che si avvicinavano di cui non capivo il ruolo, e soprattutto perchè DOVETE IMMAGINARE QUANTO SIA DIFFICOLTOSO PER UN QUASI-PRINCIPIANTEE 56ENNE IMBRACCIARE UNA CHITARRA COSTOSA E SENTIRSI ASCOLTATO IN TUTTO IL NEGOZIO!.,,,Comunque tutto bene tranne il colore, che non mi fa salire la GAS,anzi, rimango molto lucido e sereno è questo, quando c'è da portare avanti una trattativa, per me è un bene. Non riusciamo però a trovare un' d’accordo sul prezzo che la dovrei pagare, sul quale chiedo uno sconto visto che pago in contanti, nè tantomeno sulla valutazione della mia '60 nel caso in cui la volessi dare in permuta.E poi anche qui la storia che se non "bancano" prima l'assegno, non posso portare via lo strumento,ect,ect. Il proprietario del negozio, nel frattempo,intento a a fare le sue cose, non si degna neanche di avvicinarsi per sottrarmi dalla difficoltà di continuare a parlare con uno che continua a darmi "spintarelle" e a chiamarmi "ah dottò!", circondato da altri ragazzi di cui non so la funzione. Ne ho abbastanza! Rinuncio all’acquisto lasciando i miei interlocutori, che nel frattempo erano diventati una piccola folla, di sasso.Risalgo in macchina e mi faccio altri 500 km., stanco e deluso ma non ancora vinto. Aspetto qualche giorno, il tempo di riprendermi, e torno al negozio di Roma “...... ……”, e stavolta so perfettamente quello che dovrò fare. Lei era ancora lì, tutta bella impachettata nel suo meraviglioso case vintage, ad aspettarmi. E mi appare ancora più bella.Nessun dubbio nè gas a farmi sragionare ma una grande serenità che nasce dalla consapevolezza di sapere precisamente quello che voglio: nente permuta,pagamento "cash".Qui almeno, il proprietario, con il quale ho avuto modo di trattare fin dall'inizio, al di là del fatto di farmi pagare cara la chitarra,si è rivelato subito una persona disponibile, trattandomi con premura ed educazione, senza abbandormi nelle mani, peraltro in questo caso anche quelle molto gentili, dell'ultimo commesso assunto,e questo ha fatto senz'altro la differenza, che mi è costata 500 e. in più. Ma adesso è finita,la prendo e me la porto a casa..Ce l’ho fatta. Certo, adesso, ormai, le vacanze volgono al termine, la moglie è tornata, il conto in banca è prosciugato, è tempo di riprendere il lavoro…però, che vacanze indimenticabili!
P.S. Per pudore e perchè comunque la gente che lavora merita in ogni caso rispetto, anche se lavora male,ho omesso i nomi dei negozi protagonisti insieme a me, di questa storia edificante, dalla quale il si evince lo stato di salute degli esercizi commerciali addetti alla vendita di strumenti musicali, almeno per quelli che conosco io. Ma di questo, sulle colonne di Accordo, se è ne parlato spesso. L'unico che ho voluto citare, in positivo però, è, ancora una volta Tomassone di Bologna, (vi assicuro che non sono sponsorizzato), al quale rivolgo i miei ringraziamenti, sia per la disponibilità che per la competenza.Continuano a rappresentare, ma questo non c'è bisogno che lo dica io, una vera e proprio oasi in questo deserto che è il commercio degli strumenti musicali nel nostro paese.Salutones