Jan Akkerman è nato ad Amsterdam nel 1947 e fin da bambino dimostrò la sua inclinazione alla musica incominciando a suonare la chitarra fin dai primissimi anni di scuola; il suo gusto ed i sui interessi musicali, straordinariamente ad ampio raggio, lo calarono in un mondo che spaziava dal rock alla musica classica, dal blues alla musica latina, dalla psichedelia al jazz plasmando in breve tempo un musicista versatile e tecnicamente formidabile al punto che nei primissimi anni ’70 Akkerman si levò la soddisfazione di oscurare la fama di musicisti già considerati mostri sacri del rock …gente come Clapton, Page, Beck e tanti altri furono superati in top list nei sondaggi dei più importanti magazine musicali inglesi da questo magnifico chitarrista.
All’eta di 11 anni (!!!) il piccolo Jan formò i “Johnny& his cellar rockets” la sua prima band insieme all’amico Pierre Van der Linden alla batteria, più tardi un secondo gruppo strumentale, The Hunters, fortemente influenzato dal sound degli Shadows e, dopo una piccola parentesi discografica senza successo con i Brainbox, entrò a far parte di una band già formata: i Focus.
Con questa formazione nel 1969 pubblicarono il primo album, In and out of Focus, che fu un totale fiasco, in seguito Akkerman riorganizzò la band e con Thijs Van Leer (voce, flauto, tastiere), Bert Ruiter (basso) e l’inseparabile amico di infanzia Pierre Van der Linden alla batteria completò il line up pubblicando Moving waves, il nuovo gruppo ed il nuovo album, con un virtuosissimo Akkerman ed uno scanzonato quanto abile Van Leer, destò immediatamente l’interesse dell’audience internazionale ed il singolo Hocus Pocus proiettò Akkerman nel firmamento delle superstar internazionali della chitarra, era il 1972.
Con fortune alterne l’esperienza di Akkerman con i Focus durò fino al 1976 ma la carriera solista di questo sontuoso ed originale chitarrista era cominciata già dal 1968 con alcune pubblicazioni di album di scarso interesse, l’ultimo dei quali fu pubblicato nel ’74.
Dopo aver lasciato i Focus Akkerman cominciò a realizzare una serie di album che abbracciavano la musica classica, il jazz ed il blues, molti di questi lavori sono rimasti confinati all’interno del panorama musicale olandese, parallelamente a questo, durante gli anni ’80 rivitalizzava il progetto Focus insieme a Van Leer, tenendo così vivo anche il proprio nome nel panorama musicale.
Il problema maggiore di Akkerman era che il suo eclettismo lo ha portato a dissapori con la sua etichetta: due rami della Tower Record infatti si disputavano i diritti di immagine e di gestione del personaggio, nonché la casa stessa aveva difficoltà nel catalogare un musicista che spaziava dal rock al jazz e farne un punto di riferimento preciso in fatto di stile.
In barba a tutto ciò Jan Akkerman continua tutt’oggi a deliziare le mie orecchie con le sue vigorose performance, fatte di virtuosismo non fine a sé stesso, originalità nel fraseggio e grande gusto.
Le sue chitarre preferite sono Les Paul Custom ed Hagstrom…di queste ultime ne sfoggia diverse e di tipologie differenti tra hollow, semihollow e solid body. I suoi ampli preferiti sono i Fender, i Twin soprattutto.
Come suonava: