di Orio [user #1872] - pubblicato il 17 maggio 2005 ore 08:25
Orio scrive: Dopo il post sui plettri mi è giunta alla testa un'altra cosa, strettamente legata al tocco del plettro e alla sua risposta sulla chitarra. Le corde. Ebbene sì, queste cose ruvide o liscie, avvolte, con tanti materiali dentro, ognuno con proprietà differenti.
Marche, tante. Scalature, anche quelle ibride. Le corde con i tondini colorati, quelle con i blocchi a forma di cappucccio cosi entrano meglio nel ponte della fender.
E poi dobbiamo montarle sulla chitarra. Ma sappiamo farlo? Sappiamo che le corde avvolte sulla paletta devono rispettare una inclinazione per "agganciarsi" sul capotasto e vibrare al meglio con lo strumento? Abbiamo notato come la differenza sia abissale quando il set-up della nostra seicorde è ottimale?
E il suono, questo suono che ne esce, merito ovviamente anche delle corde, lo curiamo sul serio? Meglio mantenere la marca e "abituare" la chitarra a quella oppure cambiare spesso?
Passando molto tempo dal liutaio ho imparato alcune cose sulla chitarra e sulle corde. Ho imparato che ogni marca ha il suo tiraggio diverso, che le corde ibride possono torcere il manico (a mie spese su una acustica, sigh!). E ho imparato che prima basavo la bontà delle corde dal fatto che il suono distorto venisse melgio o peggio. E che prima di tutto viene la parte del pulito.
Ultima domanda? Voi sperimentate le corde diverse, sia come marca che come scalatura e materiali utilizzati? Che conclusioni ne avete tratto?
Grazie di nuovo, spero mi rispondiate in tantissimi! ps. e se ci accorgessimo un giorno, che le corde dovrebbero essere scelte anche in base ai legni della nostra chitarra? Sembra quasi una cospirazione...!