di Orio [user #1872] - pubblicato il 10 gennaio 2006 ore 16:33
Orio scrive: Ultimamente spopolano. non troppo economici, piccoli, leggeri, tecnologia d'avanguardia, suono bello. Sono i pedalini i POD e tutto ciò che sta uscendo adesso. Ampia scelta e a volte si trova un po' di qualità anche in un pedale da 18 euro. Mai visto un pedale così economico, ma per quei soldi non è male.
E finalmente ecco fatto il set up, ricco ma semplice. Permette molte cose. Ma a poco a poco, non so perchè, dei miei bei pedalini, modificati e non, sono rimasti in due. Un Carl Martin Plexi e un Wah Morley Steve Vai 1. E la nostralgia di quegli scatoloni passati con una-due valvole dentro. Ecco, i Digitech 2112, GSP 2101 e 2120 Artist. ossedevo un ART SGX 2000 con una pedaliera in metallo che pesava più di me. Tiravo fuori dei suoni fantastici anche se impiegavo molto tempo a settare tutti i parametri. Una volta l'ho provato anche ad aprire: cirtuito grande come il mio torace, una valvola fissata contro i colpi, schema elettrico sul case e nome e cognome di chi lo aveva testato. L'ho venduto a pochissimo ed ora dopo mesi di prove di pedalini, mi sono accorto che era quello che volevo.
E lo vorrei uno di quei Digitech. E allora mi chiedo: è giusto? Come è possibile che ad istinto io possa sapere che quel multieffetto a rack (doppio) è quello che voglio? Ci sarebbero tanti altri nuovi multieffetti forse migliori. anzi sicuramente superlativi, adatti a me. Possibile che un chitarrista venga attirato da quella che chiamo io tecnologia estetica? Un bel display, tante manopoline e tanti tastini con un sacco di nomi sopra.
Forse è successo pure a voi, ma non so perchè ma io tra il mio Marshall, il Carl Martin e la Strato modificata voglio proprio quel multieffetto. Che oltretutto ho provato una volta solo tanti tanti anni fa quando costava un milione e mezzo.
Ora lo trovo a 250 euro. Sarà che sono di Genova, ma non mi lascerei sfuggire l'occasione.