Dopo averci pensato per qualche giorno ho deciso che era giusto esternare le mie impressioni su due concerti che ho visto ultimamente, di due grandi chitarristi che apprezzo.
Sto parlando di Randy Hansen e Andrea Braido, entrambi impegnati in un tributo a Jimi Hendrix.
Randy Hansen , per chi non lo conoscesse, è un chitarrista americano autore di colonne sonore tipo Apocalypse Now, e direi “sosia “ di Hendrix anche se non nero di pelle.
Andrea Braido è decisamente più popolare in Italia, avendo suonato con Ramazzotti, Vasco, Branduardi, Celentano, Mina…ecc.
Vengo subito al dunque; il paragone è quasi impietoso verso Braido, mi dispiace molto dirlo, il suo trio non è mai stato all’altezza della situazione, il cantante/bassista non conosceva i testi delle canzoni e il suo cantato era veramente imbarazzante, Braido anche se tecnicamente bravo, non è riuscito a rifare neanche un assolo che potesse richiamare quelli di Hendrix, e pur in possesso di buona strumentazione, non gli venivano neanche i larsen!
Invece Randy Hansen è stato veramente Grande! Lui non copia semplicemente Hendrix, ma sviluppa le sue trame, riesce a rifare un pezzo come “I don’t Live Today” che sembra di risentire anche le sovrincisioni di Hendrix in studio…
Ha suonato e cantato per due ore e mezza, con una Stratocaster mancina sempre in tiro, ottenendo qualsiasi suono, supportato da una base ritmica a dir poco granitica, eseguendo oltre ai classici, anche brani che nessun altro fa, come”In from the storm”, “Hey baby”, “Villanova Junktion” ecc.
Insomma, per finire, io penso che”va bene tutto pur di sbarcare il lunario”..ma sarebbe preferibile in questo caso, continuare a suonare con la Pausini, piuttosto che proporsi con improbabili tributi, che vanno a sminuire il valore effettivo di un buon chitarrista come Andrea Braido.