Quando l'Arte è Marziale (ovvero: "La gru sulla roccia")
di aPhoenix90 [user #22026] - pubblicato il 01 febbraio 2011 ore 22:22
Il Diario di Sepp mi ha fatto venire in mente quanto il mondo dello Sport possa conciliarsi con il mondo della Musica. In particolare, nel mio sport il tempo e il ritmo sono di vitale importanza.
Onde evitare quivoci, è meglio chiarire subito: definire il Karate come sport può sembrare una bestemmia etica e morale. Tuttavia nel XXI secolo è inevitabile che certi significati mutino in funzione di bisogni differenti rispetto a quando sono nati. Questo può essere condivisibile o meno, ma è grosso modo la realtà. Così come lo spirito del Rock'n'Roll ;)
Detto questo, il Karate si divide in due parti pratiche: il kata e il kumite, la "forma" e il combattimento. Due parti pratiche imprescindibili e assolutamente interdipendenti fra loro: la prima è il motivo per cui il Karate è ancora oggi una pratica in uso e assolutamente funzionale alla seconda, la quale non esisterebbe senza la prima e per il quale lo studio è l'essenza della prima. Insomma, per farla breve, la "forma" è il meccanismo con cui il Karate è stato tramandato nei secoli e attraverso il quale si studiava l'Arte del combattimento, il quale (naturalmente) non esisterebbe senza lo studio della "forma", ma attraverso lo studio dello stesso si sviluppa la forma. Spero di essere stato sufficientemente chiaro...
Non sto a farla troppo lunga e filosofica (ci sono già abbastanza libri, testimonianze e tesi a riguardo), ma date queste premesse volevo farvi notare come l'armonia dei movimenti si trasformi in timing e ritmo. Il seguente video è l'esecuzione di Gankaku (岩鶴, traducibile come "la gru sulla roccia") con la relativa applicazione pratica:
La prima cosa che salta all'occhio è l'esecuzione in perfetta armonia dei tre Atleti, tanto che sembrano una persona davanti a due specchi. Viene da se che il ruolo del tempo ricopre una funzione principale: ogni tecnica ha il suo tempo (che non è un valore assoluto, naturalmente, ma varia da persona a persona) e l'insieme di tecniche determina il kata. Così come l'insieme delle note (con il relativo tempo) determina una canzone.
Il secondo elemento è più esplicito in questo secondo video:
Se si osservano con precisione i movimenti degli Atleti, si può facilmente capire come il ritmo sia determinante per portare gli attacchi all'obiettivo o per parare gli stessi: riuscire a prendere il ritmo dell'avversario significa tenerlo per le palle, così come riuscire a spezzarlo (il ritmo!) assume un'importanza cruciale nel caso l'avversario controlli i giochi. Il principio è inverso a quello che i musicisti si affidano per sincronizzarsi: mentre in questo caso è necessario che tutti (oltre che seguire lo stesso tempo) abbiano lo stesso medesimo ritmo, nel combattimento il principio è proprio quello di "rompere" il ritmo con imprevedibilità e (possibilmente) velocità. In origine questo insegnamento era alla base di un confronto diretto con il nemico (ma non la tiro troppo per le lunghe).
Ecco svelate alcune logiche e strategie dell'Arte Marziale. Come potete constatare ci sono diverse affinità con il mondo della Musica. Addirittura tempo addietro era stato organizzato un evento che univa il mondo della danza classica con quello delle arti marziali. È stato molto interessante scoprire delle affinità..
Per riprendere l'argomento lanciato da Sepp, tengo a precisare come tutto lo Sport (fatto di sudore, sacrifici e soprattutto di lealtà e correttezza) possa regalare delle emozioni uniche e impareggiabili. I muscoli doloranti, le gambe tremanti, l'attenta strategia psicologica, l'abbraccio degli Atleti, i loro sorrisi e le loro lacrime a fine incontro sono eventi che fanno salire il Karma....... quello vero ;)