è arrivato il momento del cambio corde, e mi si ripresenta il solito dubbio: monto nuovamente la muta 9-42 o 10-46? Cambia così tanto il suono tra le due mute? La chitarra è nella fattispecie un modello simil-telecaster.
13 marzo. Voilà, fatto, alla fine ho optato per una muta 11-48 Roto Red della Rotosound. Prime impressioni: hummm. La prima piacevole sopresa è che le dita NON sono andate in sciopero. Sì, sono più spesse e si sente sotto il polpastrello. Sì, è vero, ora serve molto più impegno di prima. Sì, sento la punta delle dita che bruciacchia dopo aver suonato (calli in vista!). Però suono e il maledetto Fa in prima posizione con barrè è ancora docile; meglio così. Effetto sul suono: l'attacco è ora, prevedibilmente, decisamente più granitico. Sul mio piccolo Frontman il suono è decisamente più grosso e "ciccioso" di prima; sul Kustom 65V con cono Celestion si apprezza ancora la ricchezza di acuti che la chitarra produce. Cosa interessante, con questo ampli si nota che il suono è più bilanciato che con la muta 9-42: con la vecchia muta ho l'impressione che i bassi fossero più tondi e meno brillanti (mi sa che è anche perchè era un po' vecchiotta...); ora i bassi ci sono, ma mi sembrano un po' più brillanti, quasi da acustica, interessante... devo giocarci ancora un po' e capire se mi piace il nuovo assetto.
25 giugno - Devo dire che la muta 11-48 suonava molte bene, molto acustica come avevo accennato; purtroppo mi impacciava nei bendig (mani piccole... :( . Proverò la muta 10-46 di ErnieBall (Regular Slinky Lime Green Pack). Le primer impressioni solo tra qualche giorno, fino a giovedì sarò via per lavoro.
30 giugno - Voilà, tornato a casa e cambiato le corde. Le Ernesto Palla si sono rivelate...divertenti! Devo ammetterlo, le mie dita preferiscono scalature un po' più piccole, si divertono di più con le 10-46 o 9-42 piuttosto che con le 11-48. Maggiore controllo, anche con la destra ho un maggior controllo sul tocco e riesco a passare più facilmente da un suono clean ad uno più crunchy. A discapito del suono ovviamente, che perde un pochino di dimensione (come si discuteva più sotto). Forse le 10-46 sono la giusta via di mezzo per le mie dita. Vedremo! uhm come faccio adesso a inserire un file audio (usando il lettore embedded che ho visto qua e la in Accordo)? Per ora mi diverto con le Ernesto, al prossimo cambio magari giocherò con qualche altra marca. Le ErnieBall risultano squillanti, con pochi fruscii. Le note sulle corde dei bassi sono ben definiti, in genere il suono è asciutto, senza sbavature. In questi due mesi di prova non le ho curate molto, ma mi è sembrato che l'ossidazione fosse piuttosto ridotta. Insomma, una buona muta che probabilmente va bene in tutti i contesti. Durata della freschezza del suono: circa 3-4 settimane, dopo le medie prendono il sopravvento. Durata della muta prima del cambio: circa 2 mesi.
20 novembre - Ho fatto incetta di mute all'SHG:Dunlop, Galli Strings Rockstar, ErnieBall, Dogal (Carbon Steel e Nysteel). Avrò da giocare per un po'.
11 dicembre - pulizia generale dello strumento e cambio corde, oggi mettiamo.... le Dunlop! Sono le nickel wound standard, con scalatura media 10-46. Prima sorpresa, la Dunlop non mente, sotto le dita queste corde sono realmente più morbide di quelle che ho provato in precedenza (o sono le Ernie a essere più rigide?). Materiale diverso = tensione diversa = setup rifatto (e action abbassata un po'), ho dovuto smanettare un po' per alcune corde l'intonazione non è ancora precisa. Il suono è effettivamente più grosso e un po' più tondo e meno squillante di altre mute (volume permettendo...è un po' tardi per mettere l'ampli a palla). Noto un po' meno attacco, nei prossimi giorni proverò a migliorare il setup e vedere se riesco a recuperare un po' di croccantezza (potrebbe tornarmi utile l'articolo di Diumafe http://people.accordo.it/journals/diumafe/2011/11/58845/3-2-1-action.html). Uhm, più ricchezza in medie potrebbe significare crunch più accentuato con la distorsione...vedremo.
19 dicembre - Ahi ahi, le Dunlop iniziano già ad ossidarsi.
20 dicembre - Confermo, le corde hanno iniziato a ossidarsi; mi pare che il suono bene o male sia ancora presente, ma qua e là si stanno scurendo, sono meno piacevoli al tatto (quelle dei cantini per lo meno) e lasciano un po' di residuo sulle dita. La sensazione permane anche dopo più trattamenti con il fast fret. Durata della freschezza del suono: circa 1 mese. Durata della muta: 3-4 settimane, dopo diventano un 'pantano'.
3 gennaio 2012 - Cambio corde, monto le Galli Strings Rockstar 10-46. Con le Dunlop la chitarra era decisamente muta, quasi snaturata, con bassi e medi molto presenti e acuti poco accentuati. E poi continuavano a ossidarsi molto rapidamente... Non ho ancora avuto il tempo di accordarla per bene, le ho solo montato e suonato un paio di note. Le corde, seppur nuove, hanno una leggera patina che rimuovo con il FastFret, questo mi fa credere che la vita media della corda sia in realtà piuttosto ridotta...vedremo. Noto che già a chitarra spenta le corde sono molto vibranti, risuonano molto, e sono anche squillanti. Con l'ampli acceso le corde restituiscono un suono pieno e corposo, ma nel complesso bilanciato sulle frequenze, senza che una sovrasti eccessivamente le altre. Il suono inoltre ha un non so che di vintage ed è leggermente intubato, sembra avere inoltre un buon attacco, cosa che non ho notato con la muta Dunlop (almeno sulla mia chitarra). L'accordatura e il setup hanno richiesto veramente poco tempo, una decina di minuti circa (per le Dunlop ci ho messo circa 2 giorni, e non ero contento del risultato). Le note all'accordatore sembrano ben centrate, questo mi lascia pensare che le corde squillino producendo note con frequenze molto pulite. Ho messo l'ampli in flat, togliendo l'overdrive e abbassando il gain e... prima interessante sorpresa, sembra esserci una leggera distorsione naturale della corda, niente di eclatante o esagerato, ma rende il suono sicuramente interessante, a patto di non cercare il clean ad ogni costo. Le corde sono morbide sotto le dita, ma non sbattacchiano sulla tastiera quando colpite con forza. Quando le dita scorrono non si sentono rumoracci, solo il classico fruscio della pelle sulla corda, ma molto smorzato. Il suono regalato è effettivamente corposo, ma ben bilanciato ed ha un tono decisamente vintage. Sono molto soddisfatto di queste corde, nelle due ore che le ho maltrattate mi sono proprio divertito. Producono un discreto quantitativo di schifezza, ma si sono pulite agevolmente. Vedremo la durata. 18-1-12 Le corde sono ancora piuttosto buone al tatto e frizzanti come suono. 12-2-12 Le corde hanno ancora un buon feeling sotto le dita e suonano ancora bene. Sono davvero molto soddisfatto di queste Galli String.
24-2-2012 - Il grande passo, il cambio corde con le Dogal NYSTEEL. Aprendo la scatoletta si ha un piccolo disappunto, le corde sono in una bustina di carta spessa chiusa da un adesivo a forma di sigillo che fa molto figo, ma sono tutte insieme...in più non si sono sprecati a colorare gli anellini, o almeno, sono colorati a coppie... cosa che comunque, ad un primo sguardo, non rende facile riconoscere le diverse corde. A parte questo, si nota una rigidezza iniziale della corda, che tende a mantenere leggermente la forma; anche stretchandola, uno dei capi ha conservato la curvatura imposta dalle dita. Quello che mi ha sorpreso è stata la "fisicità" delle corde, materialmente la 6° corda "si sente" sotto le dita, è una sensazione non facile da descrivere. Si montano senza particolari difficoltà. Si nota che sono leggermente più corte di altre mute. Inoltre si nota una certa "brunitura" delle corde, soprattutto all'estremità senza anello e probabilmente dovuta ad una leggera ossidazione, cosa confermata dal segno lasciato su uno straccetto dopo la pulitura. Poco male. La chitarra va subito in intonazione e la stessa rimane piuttosto stabile, escludendo i piccoli assestamenti. Le corde dei bassi sono più morbide di quanto mi aspettassi. Anche quelle dei cantini non sono male, noto che con i bending la resistenza è un po' più elevata delle Galli. Il suono: mi è parso meno articolato e vintage delle Galli, più moderno, ma molto personale. Anche il suono è difficile da spiegare, è squillante (da notare che ho dovuto riequalizzare alzando leggermente i bassi), leggermente secco, ma non anonimo, dopo averle suonate per qualche minuto suona forte, di razza, ha spessore, volume e presenza. Non ha frequenze secondarie che lo possono arricchire, ma è quello, niente di più e niente di meno, ma è bello e "buca". Inoltre, per quanto abbia personalità, ho come avuto l'impressione che sia piuttosto trasparente alla chitarra su cui le corde sono montate: la personalità (da telecaster) della Blade Delta arriva con una prepotenza disarmante, con i suoni delle tre posizioni ben differenziati, il pickup al manico basso, scuro, bluesy, e quello al manico nasale, squillante, tagliente e stronzo. Interessante, vediamo quanto durano. Domani le provo sul combo ibrido.
13-3-2012 Ormai è un po' che monto le Dogal, il suono è ancora pieno e forte, ma i cantini sembrano ossidati e "appiccicosi" sotto le dita, hanno perso freschezza. Mi sa che queste corde appassiscono in fretta, almeno la tatto. Il cambio con le nuove corde avviene l'1-4-2012, le Dogal hanno ancora un suono abbastanza buono, di quello non mi lamento, e l'accordatura viene acora mantenuta nonostante bending e strapazzamenti, ma al tatto diventano appiccicose dopo poche decine di minuti di uso diventando poco gradevoli.
1-4-2012 Cambio corde, questo paragrafo potrebbe intitolarsi "come fare di un errore lo spunto per la sperimentazione", infatti ho acquistato per errore delle Boomers GHS 10-52 al posto delle più canoniche 10-46. Poco male, al posto di riportarle le provo. Il pacchetto delle corde è il tipico sacchetto sigillato che dovrebbe evitare l'ossidazione delle corde. Una volta aperto il sacchetto, si trovano le corde riposte singolarmente in sacchetti di carta, niente di nuovo quindi. I sacchetti delle corde avvolte riportano la dicitura Dynamite Alloy...boh. Il montaggio delle corde non porta particolari problemi, avevo paura per i solchi del nut, ma sembra che le corde entrino senza sforzo, quindi non dovrebbe subire danni dovuti al "grattugiamento" della corda. Dopo una iniziale incertezza l'intonazione è raggiunta facilmente, non è ancora perfettamente stabile, ma dovrebbe migliorare rapidamente. La presenza di 3 corde di scalatura più spessa rispetto a quella usata finora non ha richiesto particolari aggiustamenti dell'ottave. Il manico non si incurva in modo anomalo, anzi, mi sembra di notare un leggero raddrizzamento, forse dovuto alla respirazione stagionale. Le corde dei cantini sono squillanti. Il suono è a metà tra le Galli e le Dogal, carico similmente a quello delle Dogal, ma più ricco in armoniche (avvicinandosi alle Galli). E' molto gradevole. Le corde ricoperte hanno un suono prevedibilmente molto caldo, meno secco di quelle che ho provato finora, cosa che mi potevo aspettare, visto lo spessore. Ad ogni modo, il suono che esce dalla chitarra non è sbilanciato ne in toni ne in volume, ed è interessante visto che le corde ricoperte danno un ottimo tappeto sonoro su cui possono spiccare le note più squillanti dei cantini. A proposito dei cantini, risultano molto suonabili e non affaticano le dita nemmeno dopo svariati bending. Il volume di uscita e molto buono, le tre posizioni dei pu ben differenziate, e ho avuto l'impressione che vengano esaltate particolarmente la posizione del ponte e del manico, mentre quella intermedia ne risente un poco. Dopo 2-3 ore di strimpellamento si è accumulata una discreta quantità di ossido sulla corda. Vedremo come vanno nei prossimi giorni.