di mehari [user #25169] - pubblicato il 18 marzo 2011 ore 21:13
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E' bello suonare, soprattutto in uun gruppo, l'amicizia tra i componenti, le serate, gli scherzi, l'intesa sul palco, sono cose che ti lasciano dentro qualcosa. Qualche volta (magari accadesse più spesso) anche durante i live si sente una sintonia con il pubblico, l'apprezzamento, la curiosità, la voglia di ballare.
Una decina di anni fa, primavera, il cantante del gruppo, che lavora in una cooperativa, ci propone un ingaggio (naturalmente gratuito.... mangiare a sbafo) per la cena sociale della suddetta coop. Ambiente amichevole, sala dell'Arci ad Arcore, piccola spina nel fianco di chi sappiamo, mangiamo, beviamo... ma non troppo che poi si stecca e a un certo punto saliamo sul "palco" che non è altro che una zona ben definita della sala, dove abbiamo messo gli strumenti.
Attacchiamo: un po' di rock blues e poi qualche rock'n roll, elvis, creedence, roba che si può ballare. La gente balla, tutta, è una bella sensazione, anche se non li conosco sento che sono amici e sono contenti che noi si sia qui. Deviamo la nostra scaletta su territori ballabili, accantonando il rick più duro e psichedelico..... arriva chuck berry... johnny B.Goode vai ! Attacco l'intro, il pubblico per ora è fermo, sudato, comincia a fare caldo... il pezzo parte, macina i primi accordi la gente ricomincia a ballare.
A un certo punto vedo un ragazzo cadere.... azz.... penso, bevuto troppo e poi si inciampa. Invece tutti si fermano, noi proseguiamo ancora qualche secondo poi stoppiamo anche noi, attorno al ragazzo si allarga una pozza di urina. E' morto.
Non c'è nulla da fare.
Non lo conoscevo, aveva una quarantina d'anni ed era cardiopatico, mi dicono, non particolarmente a rischio, non tanto da non dover ballare, ma forse proprio quello è stato fatale...... o forse no, era destino.
Non conosco il suo nome, non l'ho chiesto e non lo voglio sapere ancora oggi, a distanza di dieci anni, mi ricordo quel momento, la sorpresa, la rabbia, la sensazione di impotenza e un po' anche di colpa, ancora oggi mi ricordo tutto. Meno so di lui e meglio è, in questo modo rimango con la convinzione che si sia goduto fino in fondo la musica e che l'abbia accompagnato in qualunque posto sia andato.
Piano piano, nel corso degli anni, le sensazioni riguardo a quell'episodio sono cambiate, ora lo ricordo con affetto, anche se per me era uno sconosciuto, tutte le volte che salgo su un palco ci penso e mi immagino che le ultime cose che ha sentito sono le parole del ritornello "go go johnny go !" e che se lo siano portato con loro.
Forse se potessi scegliere come morire, la possibilità di morire ballando non la scarterei a priori. E io normalmente non ballo......