Un accordo di tredicesima, che praticamente prende tutte le note della scala, che senso ha? Cioè, in teoria ok, ma in pratica è come se fosse un accordo suonabile su ogni cosa..
Naturalmente sulla chitarra non si possono suonare 7 note diverse, ma credo che nemmeno i pianisti lo facciano, e qui spunta un'altra domandina..: se le note, in linea di massima, da poter suonare contemporaneamente sono 4, dobbiamo ometterne tre.. Se omettiamo la tonica, con tutte le note che ci sono, potrebbe essere un accordo totalmente diverso, ma tendenzialmente, se c'è il basso che la suona, abbiamo risolto.. Se omettiamo la terza, l'accordo diventa sus, e in più non sussisterebbe più la dissonanza tra terza e undicesima (nel caso di terza maggiore).. Il quinto, ok, quello lo togliamo.. Ci restano III VII IX XI XIII.. Togliamo il VII? Sì, ci sono sicuro casi diversi, ok.. Ma così facendo mi resta (in C):
E B D F# A Che potrebbe tranquillamente essere un Bm11 col basso E.. E non fa una piega.. Allora penso: togliamo via il settimo di C, così non c'è rischio che sembri un Bm11.. E mi restano E D F# A.. anche questo però, potrebbe tranquillamente essere un Dm9 (senza il settimo grado, ma sticazzi, è pur sempre lui)..
Ora, non è che voglio una spiegazione, voglio solo capire se è giusto quel che intendo, ovvero: tutto cambia solo in base alle intenzioni e/o alla composizione in sé.. O cmq a quel che si vuole vedere o si preferisce.. Giusto? Quindi badando al basso, e a tutti gli altri eventuali strumenti.. Cioè, già un accordo di 13, a se stante, può risultare ambiguo, perché è tutto e niente..