di OldBoy [user #29456] - pubblicato il 13 settembre 2011 ore 21:53
Non c'è niente da fare, non riesco a dire la mia circa la musica come linguaggio.
Anche perché alla fine sono solo parole, e chi se ne frega. Non sono né un musicologo né uno scienzato, e come chitarrista e compositore ho sbagliato tutto quello che potevo sbagliare. Ciò che dico non ha peso.
Solo una cosa mi viene da dire, cioè che a volte le parole non dicono alcunché. Con che parole esprimi certi moti interiori? Con che parole ti rivolgi a chi ha sensibilità e cultura estremamente diverse dalla tua? Le parole servono a raccontare e studiare, ma di per sé sono un ben misero mezzo per comunicare ciò che avviene dentro di noi. Le parole servono a definire la realtà che ci circonda, a dominarla!
E' con la parola che creiamo e dominiamo il mondo.
Ma in questa loro funzione più che liberare un significato lo tagliano a pezzi per farlo stare in una confezione di plastica, così che sia possibile frugarlo e sceglierlo, usarlo, consegnandoci una leva sulla realtà.
Ed è proprio per questo che la musica arriva dove nemmeno i poeti riescono a penetrare, lì dove le emozioni sono talmente interiori e complesse da essere impossibili da esprimere chiaramente e distintamente, in modo da raggiungere chiunque, perché alla fine ciascuno di noi ha le sue personalissime memorie, la sua personalissima vita, la sua personalissima mente, il suo personalissimo orecchio.
Lì dove mille libri non arrivano, arrivano poche note. Dove le parole non possono arrivare, arriva la musica.
La parola è troppo precisa per arrivare a tutti.
Proprio per il suo essere e non essere linguaggio, nel suo immenso potere emozionale e simbolico, esprime molto di più di ciò che traspare da uno spartito.
La musica è simbolo, non è comunicazione; e, paradossalmente, è comunicazione, linguaggio ed espressione, capace di trasmettere e veicolare. E' una metafora straordinaria. La sua forza sta proprio nella sua componente astratta, che le permette di arrivare anche a chi quella terminologia non la capisce o non la conosce, o chi parla una lingua diversa. Nella sua indefinizione, che non permette di conoscere o circoscrivere, che rifugge e scappa dalla sicurezza di un termine, trasmette più che suoni scosse elettriche, energia. Quell'energia che sta dentro di noi e non riusciamo a esprimere parlando, perché troppo complessa per essere dominata e soggiogata da semplici parole.
E sapete qual è la cosa più bella?
Che per fare musica e amare la musica non dobbiamo chiedere niente a nessuno. La musica appartiene a tutti e non è di nessuno. Non esiste alcun dio o eroe o scienziato o idolo o mago a cui rendere grazie per la Musica, perché la musica è dell'uomo, esprime quella spiritualità che è patrimonio di tutti. E' un dono, ma un dono dell'uomo a sé stesso. Proprio per questo riesce a essere così potente, perché è quanto di più umano e imperfetto esista, totalmente fuori controllo, nonostante ciò che quotidianamente si fa per controllarla e definirla, soggiogarla.
Quando le parole non bastano..arriva la musica a liberarci dai pesi che non riusciamo ad alleviare con le parole. Ci permette di comunicare ciò per cui le parole sembrano solo delle sghembe approssimazioni.