Salve Accordiani, ritengo sia un dovere morale leggere queste poche righe, ma soprattutto smettere di essere creduloni e vedere le cose per come sono realmente, rifiutando certi poteri oscuri. Tratto da "Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)", libro scritto dal matematico Piergiorgio Odifreddi (ci voleva un matematico!!!): ..... Agli insegnanti di religione delle proprie scuole lo Stato richiede un certificato di idoneità da parte dell'ordinario diocesano, ma non una laurea: basta anche un diploma di magistero in scienze religiose rilasciato da un istituto approvato dalla Santa Sede. Ciò nonostante, il governo Berlusconi ha creato nel 2003 un organico di 15.507 posti che li immette in massa in ruolo, e permette loro un successivo passaggio ad altre cattedre (Legge n. 186 del 2003): 9222 sono stati assunti nel 2005 e 3077 nel 2006, mentre gli altri precari (regolarmente laureati) della scuola attendono da anni l'assunzione a tempo indeterminato. Per quanto riguarda il clero, la revisione del Concordato sostituisce la congrua di sostentamento col finanziamento "volontario" dell'8 per mille sul gettito totale dell'IRPEF. L'ammontare della cifra intascata annualmente dal Vaticano è di circa un miliardo di euro (2000 miliardi di vecchie lire): una somma che non è affatto destinata a opere di carità, come la pubblicità clericale cerca di far credere ogni primavera, nel periodo della dichiarazione dei redditi. Piuttosto, come ammettono le cifre ufficiali della CEI relative al triennio 2002-2004, in media i fondi vengono destinati a interventi caritativi soltanto per il 20 per cento, mentre al sostentamento del clero va il 34 per cento e alle "esigenze di culto" il 46 per cento. Tra l'altro, il meccanismo del finanziamento è furbescamente truffaldino. Solo un terzo degli italiani sceglie infatti a chi devolvere l'8 per mille del proprio reddito: se allo Stato, alla Chiesa Cattolica o ad altre confessioni religiose (non sono contemplate organizzazioni umanitarie o scientifiche). Ma l'articolo 37 della legge di attuazione recita: "In caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse". E poiché, nella minoranza che sceglie, la maggioranza opta a favore della Chiesa Cattolica, questa ottiene la maggioranza (circa l'85 per cento) dell'intero gettito. Al miliardo di euro dell'8 per mille dei contribuenti, va aggiunta ogni anno una cifra dello stesso ordine di grandezza sborsata dallo Stato (senza contare regioni, province e comuni) nei modi più disparati: [fa l'elenco, che salto; chi è interessato si legga il libro] Aggiungendo a tutto ciò una buona fetta del miliardo e mezzo di finanziamenti pubblici alla sanità, molta della quale è gestita da istituzioni cattoliche, si arriva facilmente a una cifra complessiva annua di almeno tre miliardi di euro, cioè 6000 miliardi di vecchie lire. Ma non è finita, perché a queste riuscite uscite vanno naturalmente aggiunte le mancate entrate per lo Stato dovute a esenzioni fiscali di ogni genere alla Chiesa, valutate attorno ad altri sei miliardi di euro, cioè 12.000 miliardi di vecchie lire (nota 147: Enti ecclesiastici: le cifre dell'evasione fiscale, Ares -Agenzia i Ricerca Economica e Sociale- Rapporto del 7 settembre 2006). Gli enti ecclesiastici sono infatti circa 59.000 e posseggono circa 90.000 immobili, adibiti per scopi vari: [salto l'elenco -vedere il libro]. Il loro valore ammonta ad almeno 30 miliardi di euro, ma essi sono esenti dalle imposte sui fabbricati, sui terreni, sul reddito delle persone giuridiche, sulle compravendite e sul valore aggiunto (IVA). Per capire l'entità di questa enorme cifra complessiva di nove miliardi di euro, cioè 18.000 miliardi di vecchie lire, basta notare che si tratta del 45 per cento della manovra economica per la Finanziaria del 2006, che è stata di 20 miliardi: ovvero, senza la Chiesa, o almeno senza i suoi privilegi economici, lo Stato potrebbe praticamente dimezzare le tasse a tutti i suoi cittadini! Come se non bastasse..... [salto; chi vuole lo legga nel libro] In tal modo i comuni italiani perdono un gettito valutato intorno ai 2 miliardi e 250 milioni di euro annui. La Santa Sede possiede infatti un enorme patrimonio immobiliare anche fuori della Città del Vaticano, in parte specificato dal Trattato del 1929: [salto elenco -vedere libro] Ma questi non sono che i gioielli della corona di una multinazionale che, secondo una stima recente, nel 2003 disponeva nella sola Italia di [salto elenco -vedere libro] E' naturalmente ironico, oltre che illustrativo della citata "svolta costantiniana", che a possedere un tale tesoro, che si può globalmente valutare ad alcune centinaia di miliardi di euro, e a non pagarci neppure sopra le tasse, siano proprio coloro che dicono di ispirarsi agli insegnamenti di qualcuno che predicava: "Beati i poveri" e "Date a Cesare quel che è di Cesare", facendo letterali miracoli pur di permettere ai suoi apostoli di pagare anche una sola moneta di tributo. (Tratto dalle pagine 164,165,166 e 167) ––––––––––––––––––––––––––––––––– Ora, a parte la considerazione che molta gente e famiglie stentano ad arrivare a fine mese e che potrebbero essere aiutati con delle ridicole briciole di un tale patrimonio (annuo) suddetto, mi chiedo: perché, in tempo di crisi economica "organizzata", invece di spremere i cittadini e i piccoli-medi imprenditori, non vanno a prelevare fondi dall'infame ricchezza vaticana? Tra l'altro, il libro di Odifreddi, oltre ad evidenziare i numerosissimi falsi storici e le numerosissime contraddizioni delle "Sacre Scritture", mette in risalto che il Dio dell'Antico e Nuovo Testamento ha commesso (si, proprio descritti nella Bibbia!) migliaia di veri e propri omicidi e stragi (spesso anche per motivi banali e assurdi). Ossia, tutta la Bibbia è un'enorme balla pluri-inventata e pluri-rimaneggiata per avere "divine" giustificazioni per eccidi ed oppressioni che ancora oggi vengono perpetuati. Ed è un plagio di ben più antichi racconti sumeri, per chi non ne fosse al corrente. La domanda da porsi resta: vogliamo smettere di essere creduloni? Vogliamo smettere di dare soldi alla Chiesa? Vogliamo cominciare a vedere dov'è che c'è il marcio più marcio, il nero più nero, e a cambiare direzione? O vogliamo continuare a credere alla befana, a babbo natale e all'asino che vola, e a continuare a dare soldi alla Chiesa (che utilizza in realtà per cose terribili)? Ricordiamoci, infine, che le varie apparizioni mariane non sono altro che ologrammi proiettati nel cielo (motivo per il quale la pioggia nell'apparizione di Fatima non bagnava i testimoni) da una tecnologia avanzatissima che neanche ci rendiamo conto esistere da svariato tempo. Credo sia giunto il momento (per chi è attaccato ancora a certe convinzioni) di disfarci di tutti i "credo" religiosi insensati appresi culturalmente in modo forzato, ed esseri liberi di agire in base al proprio buon senso, alla propria testa e, soprattutto, al proprio cuore.