Tutti, io per primo, ci arrovelliamo il cervello e ci sveniamo per trovare/comprare LA CHITARRA DA BLUES, quella che c'ha il suono, quella che sa di blues, che la suonano i meglio chitarristi blues, quella che è il simbolo del blues, quella che più blues di così si muore. Costo mille euro? Duemila? Cinquemila? Diecimila euro? Non importa, non fa niente, pur di avere quella chitarra che è uguale in tutto e per tutto a quella che suonava Pinco Pallino nei mitici anni trenta siamo disposti a tutto e, finchè non ce l'abbiamo, zero sonno, il mondo non esiste più, non esistono più gli altri, il prossimo, i problemi quoridiani perchè ormai c'è un solo, unico, imprescindibile problema: avere quella chitarra, costi quel che costi. In questi giorni sono stato al Sarzana Acustic Meeting e di chitarre così ne ho viste a decine, poi però, fuori dagli stand, fuori dal centro esposizioni, insomma proprio fuori per strada c'era un signore, un artista di strada, uno di quelli che suonano per i passanti col cappello li per terra che se vuoi ci metti un'offerta, quel signore è quello della foto. Lui suonava e cantava il blues, il ritmo lo faceva col charleston e una piccola grancassa e la chitarra non era propriamente quella dei sogni accordiani, ma solamente una Eko che si intravede nella foto, una di quelle in compensato di almeno trent'anni fa se non di più, quelle che sono poco più d'un giocattolo, quelle che normalmente si regalavano ai ragazzini per incominciare... spesa 15/20 euro max. un PU montato alla bellemeglio al manico e un ampli a pile, quello giallo. Eppure garantisco che quel signore li, con quell'attrezzatura li tirava fuori un suono, un groove che nemmeno la chitarra più costosa esposta al Sarzana Acustic Meeting ce lo avrebbe avuto. A volte vedendo queste cose, capisci che noi ci facciamo un mare di seghe mentali ma non capiamo che il suono, quello vero sta nelle mani e nella testa, non nell'attrezzatura.
Aldo