Una domanda a chi se ne intende: trasformatore singolo o alimentatore multiplo?
Il mercato (e di conseguenza anche le nostre belle pedaliere) è pieno di alimentatori pensati apposta per le pedalboard: T-Rex Fueltank, Voodoo Lab Pedal Power, Dunlop DC Brick, VHT Valvulator, e pressoché tutte le altre marche offrono oggetti atti allo scopo.
Tanti buchini da dove esce corrente continua a 9Volts, poi magari anche a 12V o 18V o anche corrente alternata, ecc. uscite filtrate, separate e stabilizzate (ma attenzione, non tutti i modelli di tutte le marche) pensate apposta per i nostri pedali.
Spesso però, facendo la somma di quanta corrente possiamo avere dalle varie uscite in totale, capita di non superare i 1500mA. Io, sul mio VHT Valvulator ne ho tre da 9Volt 80mA e una da 12Volt 120mA.
Ultimamente ho letto, visto e sentito, invece, di trasformatori tipo il Visual Sound 1Spot o il Diago Powerstation capaci rispettivamente di 1700mA e 3000mA (tre Ampère!). Ovviamente da questi oggetti parte un cavetto col quale, in fila indiana, vengono alimentati tutti pedali. Alimentazioni non separate, quindi, niente "lift ground" (come sul mio VHT, che è anche un buffer di segnale però) ecc.
A circa un quarto del prezzo ottengo quasi il doppio della corrente nella metà (o meno) dell'ingombro.
Mi aiutate a capire quali sono i pro e i contro di queste due diverse opzioni?
Risponde Guido Michetti di : partiamo da una considerazione. Il sistema di alimentazione è il cuore pulsante di una pedaliera. Se questo è ben fatto la pedaliera sarà silenziosa, se non adeguatamente progettato sarà fonte di rumore.
Detto questo: per assurdo il sistema migliore per alimentare i pedali sono le pile, perché di fatto sono una fonte di corrente indipendente per ogni pedale ed esente da rumori vari, quali ripple residuo (il residuo di corrente alternata in uscita da un alimentatore in corrente continua) e oscillazioni varie che provocano frequenze che vengono riamplificate dai vari pedali, principalmente di dinamica, ma anche di modulazione.
Ovviamente le pile sono scomode e costose, quindi poco fruibili.
Gli alimentatori migliori per i pedalini sono quelli detti "a caduta" o "Serie". In pratica il circuito è costituito da un trasformatore, un ponte e uno stabilizzatore che "rasa" l’eccesso di tensione mantenendo costante la tensione stessa indipendentemente dalla corrente assorbita, dissipando in calore l’eccesso. Naturalmente un rete di condensatori collabora a "ripulire" la corrente fornita.
Questo è il migliore sistema per i pedalini. La potenza sulla singola uscita generalmente non supera i 1000mA (sono i limiti dati dai singoli stabilizzatori).
I sistemi switching sembrerebbero in tal senso una panacea. Piccoli, potenti ed economici. Funzionano alterando la frequenza in ingresso, portandola a seconda dei vari modelli a 5000/10000 Hz, rasando la semionda inferiore e di fatto ottenendo in questo modo una corrente continua. Non dissipano praticamente calore e non necessitano di trasformatore, se non di un piccolo trasfo di disaccoppiamento dalla rete in ingresso.
Il problema è che all’interno di queste frequenze di creano una serie di armoniche a varie frequenze che vengono in molti casi captate dal pedalino e amplificate. Più la catena è complessa, maggiori sono le probabilità che queste vengano captate.
Non tutti i pedali sono sensibili a queste frequenze, quindi capita spesso che sia possibile alimentarli senza problemi, mentre in altri non appena alimentati parte immediatamente un piccolo sibilo o comunque una oscillazione che viene captata non appena il gain del segnale viene alzato. Poi naturalmente l’adozione di una daisy chain peggiora la situazione. Capita spesso che una incompatibilità tra i pedali provochi dei piccoli ground loop tra la massa di un pedale e l’altro. Talvolta in questi casi è sufficiente scollegare il negativo di alimentazione per risolvere il problema.
Per questo è importante in una catena complessa poter disporre di più uscite separate galvanicamente, di fatto più alimentatori separati nello stesso chassis, per poter gestire al meglio l’alimentazione della catena.
Ovviamente i pedali in fronte e quelli in send/return vanno comunque alimentati separatamente.
Concludendo: i sistemi switching sono generalmente economici e potenti, ma spesso inadatti a una catena effetti.
Molto spesso mi capita di sentirmi dire "mai avuto problemi". Ma non appena gli dimostro la differenza cambiano subito idea.
Un test al volo: chitarra, un semplice TS9 con la pila. Amplificatore a manetta, anche con poco gain e chitarra con volume chiuso. Si sente il normale fruscio, anche a pedale su off. Non appena si inserisce un alimentatore qualitativamente scadente parte immediatamente fruscio, hum e, talvolta, una piccola frequenza.
Questo è il test che io consiglio di fare prima di acquistare un alimentatore. Se supera questa piccola prova allora probabilmente non avremo problemi.