Chi, come me, ha imbracciato una chitarra per seguire gli eroi di una guerra immaginaria sostenuta a cavallo tra gli anni '60 e i '70 ha nelle orecchie e nel cuore il suono del fuzz, questo pedale primitivo, il primo distorsore, nato per un errore e diventato il suono di una stagione.Da sempre cercavo quel suono e quelle atmosfere provando molti pedali, innamorandomi di qualcuno, rifiutando altri.
È di un paio di anni fa l'acquisto dell'italico T-Fuzz, orgoglio nostrano del bravissimo Mister T. Un pedale che amo, ma che trovo difficile da gestire. Come un cavallo di razza, a volte indomabile, mette quasi soggezione. Lo uso e l'ho usato producendo suoni straordinari, malgrado me. Mi sento in dovere di celebrarlo e raccomandarlo, perché nelle giuste mani è una miniera infinita di suoni. Credo che non me ne disferò mai.
Ero alla ricerca però di un pedale più semplice da gestire, più maneggevole e più trasparente.
Su Youtube gira un video di confronto tra più di una decina di fuzz, che dimostra come sia enormemente variegato il campionario di suoni, dai più morbidi a quelli spaventosi e ingestibili di alcuni prodotti orientati verso la distorsione estrema. Tra tutti ero stato colpito dal Fuzz di Hartman, un'azienda californiana che ha prodotto una copia del Dallas Arbiter reso famoso da Hendrix e dal primo Gilmour.
Ho trovato un'occasione sulla rete e l'ho acquistato.
L'oggetto è bellissimo, ha una vernice oro-brunito metallizzato che lo rende particolarmente elegante. La costruzione è robusta e le scritte hanno una grafica semplice e accattivante.
Collegato alla chitarra e all'ampli, mi ha strappato un sorriso. È questo il suono che cercavo! Hendrix, Gilmour, la pasta dei sixties, tutto in questa scatoletta dorata.
Ha tre controlli, il classico volume, il fuzz, che regola l'intensità della distorsione in modo graduale e il level che miscela il segnale distorto rendendolo molto maneggevole.
Il pregio dell'Hartman Germanium Fuzz è che colora il suono senza renderlo inintellegibile, come succede a molti fuzz. Anche al massimo della distorsione i suoni restano nitidamente separati, non si crea il pastone inutilizzabile a cui ero abituato.
Il potenziometro del Fuzz è progressivo e da ore 11 in poi si apprezza la bellezza di tutti i suoni, da un crunch blueseggiante al distorto più aggressivo, alla Muse, ma che non somiglia mai a un attacco di calabroni in squadriglia. Questa caratteristica lo rende particolarmente gradevole poiché, peraltro, agendo sul potenziometro del volume della chitarra si riesce a pulire il suono molto facilmente, creando così una varietà di possibilità ampiamente sfruttabile, senza intervenire troppo sui controlli del pedale. Il Level consente di schiarire l'effetto con gli humbucker, che tendono a impastarsi un po' di più rispetto ai single coil, ma di fatto, una volta impostato secondo il proprio gusto, difficilmente lo si modifica.
Qualche dettaglio tecnico. I transistor sono un 2SB415 e un NKT274. Le resistenze sono tutte a strato metallico, potenziometri Alpha, alimentazione a polo centrale positivo, invertita rispetto ai Boss.
Il pedale ha consumi molto bassi, uso la stessa batteria da due mesi, ho lasciato il pedale acceso tutta una notte per errore e la batteria è ancora qui.
Per il momento questo umile pedale ha spiazzato tutti gli avversari ed è uno dei miei tre pedali che uso di solito (sono piuttosto parco) insieme al delay Flashback e al classico compressore Boss.