di redazione [user #116] - pubblicato il 30 gennaio 2013 ore 15:00
Quando il Profiling Amplifier ha fatto la sua prima apparizione, ha subito fatto parlare di sé. L'idea di clonare qualunque amplificatore valvolare fino a replicarne il comportamento dinamico attira molti chitarristi, i quali saranno ancora più interessati all'ultimo aggiornamento che porta il Kemper a diventare un rack e un amplificatore a tutti gli effetti.
Quando il Profiling Amplifier ha fatto la sua prima apparizione alle fiere internazionali, ha subito fatto parlare di sé e pare non abbia alcuna intenzione di smettere. L'idea di clonare qualunque amplificatore valvolare fino a replicarne il comportamento dinamico attira molti chitarristi, che si sono avvicinati al digitale sia dal vivo, sia in studio, ambiente ideale per il primo Kemper. Con l'ultimo aggiornamento tecnico, però, il Profiling Amplifier diventa una testata vera e propria, perfetta per l'utilizzo live in abbinamento con normali cabinet per chitarra. Nel frattempo, una versione rack si affaccia all'orizzonte, per i chitarristi che preferiscono contare sul proprio "frigorifero" di fiducia o sugli studi di registrazione che intendono inserire il Kemper ufficialmente nella loro attrezzatura.
Esteticamente non sembra essere cambiato, il Kemper. Ha sempre quel suo aspetto tecnologico retrò, inconfondibile. Ma se la prima versione era pensata più come una macchina da studio, progettata per essere collegata a un banco o a un impianto PA, la nuova variante è dotata di un potente amplificatore interno con cui i chitarristi possono a tutti gli effetti sostituire la propria testata in casa o dal vivo. Grazie al power amp integrato, è possibile collegare il Profiling Amplifier a qualunque cassa per chitarra e contare sulla bellezza di 600 watt a 8 ohm o 300 watt a 16 ohm.
Le stesse caratteristiche sono offerte anche dal Kemper rack.