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Warren Zevon - I'll sleep when I'm dead
Warren Zevon - I'll sleep when I'm dead
di [user #31664] - pubblicato il

Ci sono artisti la cui storia personale si intreccia profondamente con ciò che creano, fino a farlo diventare una sorta di diario esistenziale aperto allo scrutinio del mondo intero. Warren Zevon ha scritto un diario di bordo della sua vita, attraverso canzoni profondamente introspettive e la sua grande capacità di raccontare con esse sia il mondo interiore sia ciò che gli stava intorno.
Ci sono artisti la cui storia personale si intreccia profondamente con ciò che creano, fino a farlo diventare una sorta di diario esistenziale aperto allo scrutinio del mondo intero.
Anche persone dalla leggendaria statura, come Dylan, hanno a volte impresso un’urgenza e un’attualità diverse ai loro brani, spinti da conflitti personali e dai momenti (difficili o meno) che stavano attraversando.
Warren Zevon ha scritto un diario di bordo della sua vita, attraverso canzoni profondamente introspettive e la sua grande capacità di raccontare con esse sia il mondo interiore sia ciò che gli stava intorno. Il tutto contraddistinto da una ironia e un disincanto che diventarono il suo marchio di fabbrica.

Il debutto discografico di Zevon, nel 1970, scompare sotto traccia, mentre il primo vero album prodotto da una major (1976), auspice Jackson Browne, viene oggi considerato uno dei suoi momenti più alti. L’album è ricco di atmosfera, tecnicamente ben arrangiato e i brani dimostrano una notevole maturità artistica e musicale. Soprattutto è già presente il suo classico stile compositivo e la grande capacità di scrittore.

Non sarà un successo immediato ma due anni dopo (1978) il pubblico decreterà il successo del secondo album - Excitable Boy - contenente alcuni dei suoi brani più famosi, compreso Werewolves of London.
Da quel momento per Zevon inizia un viaggio sulle montagne russe tra successi e crisi personali, familiari e finanziari che lo porterà a coprire 25 anni di carriera.
Da una parte i problemi dovuti all’alcolismo, le droghe e gli eccessi, candidamente confessati fin dagli esordi in musica, dall’altra il successo altalenante che lo portava a migrare da un’etichetta discografica all’altra.
Warren Zevon - I'll sleep when I'm dead
A un certo punto si ritira quasi completamente dalle scene, salvo alcune collaborazioni saltuarie, mentre nei primi anni 90 le sue fortune sono a un livello così basso che può permettersi solo spettacoli senza band. Continua i tour accompagnandosi con chitarra e pianoforte.

Tratto comune durante tutto l’epico viaggio: la musica, suonata con i grandi nomi che da sempre lo apprezzavano oppure in concerti che attraevano una solida (seppur a volte minima) base di fan. Il tempo lavora in suo favore, trasformandolo in una figura di culto e soprattutto spargendo la sua musica in maniera trasversale, anche grazie alle riproposizioni di altri musicisti (una vicenda non dissimile da quella di JJ Cale).

Ci sono almeno due punti di rientro nel mainstream (riguardo alle vendite) e sono Sentimental Hygiene (1987) e Life'll Kill Ya (2000), che riportano Warren a essere un artista acclamato.
Nel frattempo, lungo la strada, ha collaborato con Bruce Spingsteen, Linda Rondstadt, Neil Young, Bob Dylan, Flea, Brian Setzer, George Clinton, Mike Mills, Jack Casady, Chick Corea, David Gilmour e decine di altri artisti. Durante gli anni 80 e 90, diviene un volto familiare in TV quando sostituisce Paul Shaffer, musicista e band leader di David Letterman.

Ed è proprio in una puntata del 2002 dello show di Letterman che Zevon rilascia una intervista molto personale in cui parla della malattia che lo ha colpito: sempre ironico scherza sulla sua fobia dei dottori (definendola un “errore tattico”). A questo punto il suo ultimo album è finito e distribuito, grazie anche al supporto e alla cooperazione degli amici musicisti. Le session vengono filmate ed entreranno a far parte di un interessante documentario della rete VH1 e in seguito di altre retrospettive. La lista dei musicisti intervenuti dimostra il grande fascino che le opere di Zevon hanno suscitato tra i colleghi e il forte legame che è riuscito a instaurare con molti di loro a livello personale e umano.
Warren Zevon - I'll sleep when I'm dead
The Wind è il saluto e il commiato di un artista molto dotato, capace di uno sguardo acuto e disincantato sulla realtà e al contempo capace di riversare passione e sentimento nel proprio lavoro. La canzone Keep Me in Your Heart è l’ultima nota nel diario della vita di Warren, un delicato addio che chiude, in un certo senso, il cerchio aperto tanti anni prima.

“Enjoy every sandwich”
warren zevon
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