Ciao a tutti! E' incredibile , il contatore mi dice che sono accordiano da 3492 giorni! Quanti ne sono passati dalle prime discussioni su accordo, quando l'interfaccia era grigia con le barre in rosso! Ho comprato rivenduto cose smesso di suonare, ricominciato , cambiato stili musicali, ho lavorato , sono stato licenziato, e ora sono un pazzo che ha deciso di fare della musica la sua vita, o almeno ci prova! Ho cominciato a studiare musica,dopo anni e anni da autodidatta! Devo dire che l'approccio alla musica da appassionato e' molto diverso dall'approccio come professionista, forse per certi versi meno eccitante, almeno finche' non trovi la tua dimensione!
Hai per le mani una cosa che ti esce dal ventre, se non sai come gestirla puo' andarti in odio la cosa che piu' hai amato nella tua vita.
La musica e' stata la scappatoia per tutti i momenti in cui mi sono sentito solo , inadatto , incompreso, fuori luogo, triste, rifiutato. Quando la bilancia pende tutta da un lato, metti la musica sull'altro piatto . Prendi la tua chitarra e come un flusso , un rubinetto sempre aperto, la musica esce senza sforzo alcuno.
Quando fai altro nella vita , magari lavori in fabbrica, o devi studiare e magari non ti va, la musica e' una fuga, il pensiero costante a quando tornerai a casa per accarezzare la tua fedele chitarra spolverata e riposta con cura. Quando invece la musica deve portarti a casa i soldi, scopri il lato piu' sterile, ti ritrovi a fare serate di musica che non ti piace, devi confrontarti con in gusti della gente, assecondare le loro richieste. Si comincia a dover soddisfare delle aspettative. Ti tocca sviluppare aspetti che non hai mai curato , perche' sempre mosso unicamente da un'arcaica forsa viscerale in cui non esistevano pentagrammi , nomi di scale , voicing, repertori.
Diciamo che il percorso e' altalenante, tra un dubbio e l'altro porto avanti progetti originali, sperimento, studio, faccio le cosidette "marchette" per sostentarmi, operando continui aggiustamenti nella speranza di trovare un posto piccolino nel mondo della musica , cosi' bello ma cosi' bistrattato , specie in Italia.
E se fino ad una certa eta' ti basta avere in tasca i soldi per uscire la sera oppure comprarti un nuovo ampli, arriva il momento in cui hai bisogno di indipendenza, di sapere che puoi sostentarti da solo, farti una vita, abitare da solo , magari con la tua donna. E' una scommessa dura, se hai scelto la musica nella vita perche' non hai granche' voglia di fare o di impegnarti, sbagli, nella musica non c'e' posto per i perdigiorno o per i cazzoni. C'e' da lavorare, studiare tanto, creare, organizzarsi, promuoversi, cercare ingaggi, serate, portare avanti progetti. Altrimenti si finisce per bruciarsi in pochi anni.
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