Quando decisi di comprarla, mi lasciai catturare da quel look un po' bistrattato e maledetto che la Jaguar da sempre possiede, ed essendo la prima chitarra seria della mia vita decisi di ascoltare il cuore e buttarmici a capofitto.

Le specifiche tecniche per quanto riguarda il manico sono queste: scala corta 24" a 22 tasti con tastiera in palissandro, profilo a C, tasti medium jumbo e segnatasti dot bianchi. Molto comodo e veloce (non da shredder ovviamente), ma ai tempi dovetti farci parecchio la mano, arrivando da un'Ibanez RG. Infatti, non essendo abituati alla scala corta e alla forma, inizialmente ci si trova un po' impacciati. Non è, a mio parere, una di quelle chitarra che ti calzano a pennello fin dalla prima prova.

Qualcosa di più particolare invece è la parte elettronica.

Partiamo dai pickup: Fender sperimenta su questo strumento una coppia di Fender Enforcer, pickup dall'elevato output. Devo dire di essere rimasto molto colpito dalla cristallinità sul pulito, ma soprattutto dalla violenza che si riesce a erogare con una distorsione high gain.

L'Enforcer al manico possiede un suono molto pastoso, per certi versi da P90. Rende dei puliti molto brillanti e sentendola anche solo un attimo viene subito fuori l'anima surf di questo strumento. Con un po' di overdrive ci si può divertire ad esplorare i meandri del rock più classico, e anche sugli assolo non è affatto male. Il pickup al ponte invece è uno di quelli che o si ama o si odia. Io, personalmente, lo adoro, ma sono sicuro che questo sia un giudizio molto soggettivo. Sui puliti è molto squillante, dal mio punto di vista, giocando tra amplificatore e pedali vari, bisogna cercare di limitare (davvero poco, ma è necessario) le frequenze alte, che rischiano di diventare esagerate. Ma la vera anima di questo pickup si rivela con distorsioni high gain. È furioso, una vera potenza. Questa chitarra tira esprime suoni fuzzosi, sporchi, tipici del rock alternativo e del grunge.  È però vero che, con i giusti settaggi, si può suonare davvero di tutto e molto tranquillamente.

Nella placca superiore, tipica di ogni Jaguar, troviamo un interruttore che spegne completamente il circuito e due controlli di tono per i rispettivi pickup. Nella placca inferiore tre controlli: due per l'attivazione e lo spegnimento dei rispettivi pickup e uno per tagliare le frequenze basse, producendo in un certo modo il suono Fender da single coil. Nella terza e ultima placca troviamo un controllo volume e un controllo tono generale, nonché l'ingresso jack.

Il ponte è un Adjusto-matic con un vibrato flottante che tiene davvero molto bene l'accordatura e possiede inoltre un bottone in grado di bloccarlo.

Unico difetto, per la regolazione del truss rod bisogna smontare mezza chitarra. Io personalmente ho creato uno scasso sul battipenna proprio in corrispondenza del truss rod, rendendo l'operazione facile e veloce.

Prima di concludere vorrei assicurarvi che questa recensione è stata fatta sulla chitarra totalmente originale. Per gusti personali ho montato al ponte un DiMarzio Super Distorsion DP100 che, a mio parere, rende un po' (non di molto, davvero) più pieno il suono sulle distorsioni e più facile da gestire sui puliti.

In conclusione, la Fender Jaguar HH Classic Player è una chitarra davvero versatile, più orientata su generi alternativi e grungiosi, ma che comunque sa farsi rispettare e apprezzare, grazie alle sue sonorità molto particolari, in ogni situazione. Si sa che la Jaguar è una chitarra che o si ama o si odia, ma in queste vesti sembra davvero un leone pronto all'agguato. Provare per credere!