Che Steve Vai fosse stakanovista lo potevo immaginare dalla sua proverbiale tenacia nello studio dello strumento, ma che indicesse una Clinic proprio il 1° maggio del 2009, non me lo aspettavo.
Anzi, non ce lo aspettavamo Marco ed io.
Si perché il protagonista, di questa storia incredibile, è il mio amico (fraterno) Marco.
Bisogna premettere che, per Marco, Steve Vai è l'idolo, il genio, colui da cui attingere per stile, suono e trarre ispirazione.
Infatti, proprio in quel periodo, aveva acquistato una Ibanez jem7 bianca proprio come quella che per anni ha imbracciato l'eroe del nostro protagonista.
Venimmo a conoscenza della clinic e soprattutto del fatto che ci sarebbe stata in palio (a sorteggio dei biglietti d'ingresso) una jem 555 ed inoltre, particolare non trascurabile, la possibilità di fare una breve jam sul palco con Steve Vai!
Decidemmo all'istante di partecipare anche sperando di poter mettere le mani sulla chitarra in palio ed avendo pure il desiderio/timore (più timore che desiderio) di finire sul palco di Steve Vai!
Subito Marco ebbe un fortissimo (giuro) presentimento di vittoria, così forte che lo percepii, tanto da farmi esclamare : "Vabbè, annamose a pijà 'sta chitara!", da ciò facile evincere che la clinic si svolse a Roma "Stazione Birra".
Acquistati i biglietti attendemmo il 1° maggio con la crescente convinzione ed altrettanta paura che uno dei due biglietti sarebbe stato quello vincente.
La paura derivava dal fatto che il nostro livello di "bravura" non era/è assolutamente sufficiente per una improvvisazione live, figuriamoci davanti ad una gremita platea e per di più al fianco del sommo Maestro: puro terrore!
Giunto il fatidico giorno , ci recammo "inderposto" ed ascoltammo con religioso interesse tutto lo sciorinare (quasi tutto in italiano!), del mitico Steve; arrivò così il momento del sorteggio del biglietto vincente.
Rullo di tamburi....Marco era accanto a me con lo sguardo fisso verso il palco, quasi in trance... io mi guardavo intorno non più convinto di vincere.....e poi.....
....."il biglietto vincente è il numero 545", ho guardato il mio ed era il 544, mi volto di scatto verso Marco e vedo lui con lo sguardo sempre più atterrito, immobile, catatonico: il suo sogno/incubo si era avverato! AVEVA VINTO!!!
Non riusciva a profferir parola o muoversi ed io che lo esortavo: "C....z hai visto? Hai vinto davvero, vai sbrigati, dai....vai da Vai....(faccio sempre lo spiritoso. ndr).
Lui immobile, colpito dal terrore di doversi esibire su un palco con il suo idolo ed in un locale gremitissimo! Era così pietrificato che ad un certo punto mi sbracciai verso il palco urlando: "Eccolo, è qui, è lui!" perché stavano per sorteggiare un'altro biglietto in quanto nessuno si stava presentando.
Marco, finalmente tornato fra noi, si diresse quasi sonnambulo verso il palco dove gli misero a tracolla la chitarra appena vinta e, spinto verso Steve, gli strinse la mano e riuscì anche a scambiarci due parole!
A questo punto vi devo confessare che Marco, a quel tempo (senza volerlo, garantisco per lui), era dannatamente somigliante a Steve, al punto che un ragazzo seduto dietro di me esclamò in un buon romanaccio DOCG: "Bada è er sosia de Steve! Nun vale l'hanno fatto vince' apposta, nun vale: dev' esse' er cuggino!"
Sentivo, da circa trenta metri di distanza, il cuore di Marco che rientrava nelle casse dell'impianto, un attimo per gli imprevisti "accademici" (avevano dimenticato la pila per il pedale di Marco tanto per aggiungere ansia su ansia), partita la base, un minuto di jam e la chitarra passava ad altri partecipanti sorteggiati solo per "jammare"con Steve.
Tutto ok: nessuna figuraccia, Marco è salvo ed il bottino è assicurato! Eroico!
A me non rimase che godermi lo spettacolo ed effettivamente mi stavo divertendo come mai.
La serata si concluse con autografi e scatti fotografici che sfinirono il mitico Steve, infatti, fummo gli ultimi a stringergli la mano e ne scaturì questa mitica fotografia.
A Marco è rimasta la chitarra autografata soprannominata "la reliquia" e l'onirica memoria di un incontro divino.
A me il ricordo di un 1° maggio magico e questa storia un po' assurda da raccontare che, magari, farà vincere una chitarra anche a me!
Maks