A detta dei più, il miglior risultato in termini di qualità sonora si ottiene microfonando direttamente la chitarra, così come nei migliori studio. Più facile a dirsi che a farsi, dal momento che questo metodo costringe il malcapitato musicista a esibirsi completamente ingessato, fermo nella stessa posizione per tutta la serata, impossibilitato a muoversi per non allontanarsi dal microfono e incappare in disastrosi cali di volume.
"E se ne costruissimo uno in miniatura da assicurare al top della chitarra tramite una clip?" si dev’essere chiesto qualcuno anni fa. Risposta esatta, praticità e qualità a portata di mano. Il lato oscuro è dietro l’angolo: qualità significa prezzo elevato. Di conseguenza, questa tecnologia non si è mai diffusa in maniera capillare come ci si sarebbe aspettati.
Qui, signore e signori, entra in campo l’Audio Technica Pro70: un microfono a clip progettato appositamente per gli strumenti acustici, offerto a un prezzo interessante. Un gustoso tool che è stato adottato da molti amanti della sei-corde, specialmente gli affiliati al club del jazz manouche.
"Perché proprio il gipsy jazz?" vi chiederete. Ogni cosa a suo tempo.
Il Pro70 è un microfono a condensatore in miniatura, con figura polare cardioide. Quest’ultima caratteristica gli consente di isolare in maniera più precisa la fonte desiderata. Tale pattern, infatti, capta le informazioni sonore provenienti dalla sola parte frontale del microfono, non dai lati o dal retro. Nella confezione, oltre al Pro70, troviamo il classico manuale con le caratteristiche del prodotto, un astuccio per il trasporto e due clip-on, una per indumenti e una per chitarra. Il microfono necessita di alimentazione phantom, che può essere fornita dal mixer, se dispone di +48v, o direttamente dal power module dell'Audio Technica, tramite pila stilo. Quest’ultimo, collegato al microfono vero e proprio da una cavo lungo quasi due metri, ospita l’alloggiamento per la batteria alcalina e il connettore XLR, assieme a un utilissimo roll-off switch che, quando attivato, riduce drasticamente le basse frequenze sotto gli 80hz. Un fedele alleato per eliminare rumori di fondo o semplicemente snellire un suono impastato e poco definito.
La risposta in frequenza è 100-14.000 Hz, sicuramente non da primato ma di tutto rispetto per la tipologia e la fascia di prezzo. Neppure la curva di risposta fa gridare al miracolo, tuttavia si rivela molto efficace nella zona centrale dello spettro armonico, motivo per cui sempre più chitarristi gipsy jazz, tra cui Stochelo Rosenberg e il nostro Salvatore Russo, utilizzano il Pro70. Le chitarre manouche, infatti, risultano molto ricche in frequenze medie, frequenze che l’Audio Technica valorizza e mette in risalto. Ciò non toglie che questo microfono si sappia difendere in maniera egregia anche con chitarre folk o con corde in nylon, soprattutto in situazioni live.
Di norma alla fine della recensione arrivano i punti dolenti, ma non in questo caso. Il Pro70, infatti, si dimostra una sorpresa anche nel prezzo: online lo si trova a poco più di cento euro, il costo di qualche muta di corde e una pizza in compagnia. Vi assicuriamo che con un microfono come questo vi ritroverete a jammare in tutta tranquillità senza nemmeno accorgervi delle ore che passano, scordandovi persino della pizza che si raffredda.