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Squier Tele Classic Vibe Custom: feeling vintage
Squier Tele Classic Vibe Custom: feeling vintage
di [user #30170] - pubblicato il

Con la linea Classic Vibe, Squier propone una collezione di Stratocaster e Telecaster ispirate a epoche passate ma con caratteristiche costruttive aggiornate e una suonabilità moderna grazie a nuovi manici e pickup appositamente disegnati. La Telecaster Classic Vibe Custom raccoglie l'eredità Fender e la unisce all'abbordabilità Squier.
Con la linea Classic Vibe, Squier propone una collezione di Stratocaster e Telecaster ispirate a epoche passate ma con caratteristiche costruttive aggiornate e una suonabilità moderna grazie a nuovi manici e pickup appositamente disegnati. La Telecaster Classic Vibe Custom raccoglie l'eredità Fender e la unisce all'abbordabilità Squier.

Negli anni, l’immaginario collettivo del chitarrista in relazione al marchio Squier ha subìto andamenti altalenanti legati all’alternante livello produttivo del marchio. Se in principio, e quantomeno per tutti gli anni '80 e l’inizio degli anni '90, le Fender Squier sono state caratterizzate da una qualità costruttiva tutto sommato elevata, non è stato invece così a partire dalla metà degli anni '90 quando, complice la delocalizzazione produttiva dapprima in Indonesia e successivamente in Cina (leggi la storia di Squier), il livello qualitativo medio degli strumenti a marchio Squier è decisamente calato.
Si deve verosimilmente a questa fase storica l’associazione, quantomeno mentale, del marchio Squier a strumenti di qualità bassa o comunque entry level, associazione che è infatti frequente per chi, come il sottoscritto, si è affacciato all’universo della chitarra elettrica proprio in quegli anni.

Questa associazione mentale, che alla fine si traduce in un vero e proprio preconcetto – e come tutti i preconcetti è sostanzialmente duro a morire – si infrange però oggi contro la commercializzazione di una linea di strumenti dal rapporto qualità/prezzo nuovamente convincente: la serie Classic Vibe.
Si tratta di una collezione di strumenti (Stratocaster, Telecaster e bassi) che, come si legge sul sito ufficiale, sono “basati sui classici design Fender® con alcuni specifici tocchi moderni” e, sempre nell’intenzione della casa, “regalano l'atmosfera di strumenti Fender classici con caratteristiche peculiari che si coniugano a un suono ricco, un’estetica vintage e un prezzo imbattibile”.

Verifichiamo quindi se è vero quanto dichiarato dall'azienda e quali sono i pro e i contro della linea che, per la cronaca, è realizzata in Cina.

La valutazione non sarà effettuata orizzontalmente, e cioè comparando più modelli della stessa linea, ma esclusivamente in riferimento alla Classic Vibe in mio possesso da circa due anni: la Telecaster Custom.

Passiamo dunque all’esame dello strumento.
L’estetica è davvero accattivante: la finitura sunburst con binding bianco è estremamente elegante e realizzata con precisione, anche per quanto concerne il binding per il quale, almeno nel modello in mio possesso, non si ravvisano particolari difetti di applicazione e/o sbavature. Vista da lontano, la Telecaster viene spesso scambiata per una "vera" custom. Personalmente, non mi piace la decal "Squier" sulla paletta, realizzata in oro con effetto glitter, ma qui siamo nel campo della soggettività. La verniciatura del body è abbastanza pesante ("gloss polyester" si legge sul sito) ma nonostante ciò, almeno sulla parte bionda del sunburst, lascia intravedere le venature del legno e, discretamente, anche il punto di giunzione tra i due pezzi del body, realizzato in ontano.

Squier Tele Classic Vibe Custom: feeling vintage

La tastiera è in palissandro, con segnatasti in pearloid, anche questi applicati in maniera estremamente precisa, così come i tasti medium jumbo. Il capotasto, invece, in osso sintetico, è realizzato e incollato maluccio, pur non influendo sostanzialmente sul suono, come confermatomi tra l’altro da un noto liutaio di Roma al quale l’ho affidata pochi mesi fa per un setup.

Squier Tele Classic Vibe Custom: feeling vintage

Il manico è in acero, anch’esso verniciato in gloss polyester, con trussrod accessibile dalla paletta (il che agevola radicalmente i setup). Il battipenna, per quanto non si evinca dalla foto, è mint green (verde anticato, diremmo, una sorta di color panna velato da un leggerissimo alone di verde, a mio parere molto elegante), realizzato in tre strati e molto resistente (ho avuto modo di asportarlo e rimontarlo più volte, per regolare i pickup, senza alcun cedimento).
La configurazione dei pickup è quella tipica della Telecaster: due single coil che la casa professa essere Alnico V, definendoli "custom set". Che cosa però si intenda per "custom set" non è dato sapere. Alcuni, in rete, sostengono che si tratti dei Tonerider, ma si tratta di notizia non verificata né, direi, verificabile. Sui pickup torneremo in seguito, parlando del suono della chitarra: per ora mi interessa anticipare che la chitarra è già predisposta per un upgrading del pickup al manico, atteso che il body, di serie, presenta uno scasso per l’alloggiamento di un eventuale humbucker.
I pickup sono azionabili con il classico selettore a tre posizioni che ho trovato da subito estremamente preciso e che, in due anni di utilizzo (per quanto non convulso) non ha dato alcun segno di cedimento. Molto ben assemblati sono anche i potenziometri (volume e tono) anche se un po’ duretti da azionare mentre si suona.
Il ponte è quello classico in metallo a tre sellette (tutte filettate), non particolarmente risonante. Le meccaniche vintage style sono abbastanza precise e, sorprendentemente, reggono molto bene l’accordatura anche a fronte di bending selvaggi.

Squier Tele Classic Vibe Custom: feeling vintage

Il manico è molto comodo anche se, probabilmente complice il profilo modern C, non trasmette una sensazione di particolare pienezza della mano e risulta, a mio parere, sostanzialmente piccolo, pur avendo il sottoscritto mani assolutamente nella norma. Personalmente, non lo trovo né un pregio né un difetto, ma ritengo utile segnalarlo a beneficio di tutti coloro che magari si prefigurano un feel particolarmente vintage con il manico dello strumento e preferiscono manici cicciotti. La tastiera è estremamente scorrevole e agevola anche le scorribande più veloci. Sono forse leggermente penalizzati, invece, i bending, e ciò in ragione del radius che io reputo abbastanza piatto, almeno per i miei gusti. La casa dichiara un radius di 9.5" (241 mm).

Veniamo ora al suono, previe alcune piccole premesse generali.
Occorre considerare che la chitarra dà il meglio di sé in accoppiata con ampli valvolari (io l’ho suonata su Vox AC30, Fender Blues Deluxe e uno stack Orange). Questa considerazione, se da un lato può apparire scontata, in realtà si apprezza meglio se si considera che la chitarra in oggetto, che personalmente reputo molto buona in rapporto al prezzo, perde molto del suo appeal se utilizzata su un ampli a transistor. In altri termini, mentre l’ampli valvolare ne esalta i pregi sonori camuffandone i difetti – che nella sostanza consistono, a mio parere, in una scarsa presenza del suono dei cantini – ho notato che gli ampli a transistor, anche se di buona fattura, determinano un effetto esattamente opposto: ne esaltano i difetti oscurandone, almeno in parte, i pregi.
È inoltre una chitarra dall’output non particolarmente elevato, presumibilmente in virtù dei pickup. Non ho avuto modo di misurarne il livello di uscita ma, a parità di regolazioni rispetto alla mia Stratocaster USA Standard dell’89, la differenza si avverte.

Da spenta, la chitarra ha una buona risonanza e le vibrazioni sono ben trasmesse su tutto il body nonostante la verniciatura non proprio leggera. Sorprende anche il sustain, abbastanza elevato. I cantini risultano meno presenti e brillanti di quanto ci si possa aspettare, ma ritengo che a questo difetto si possa agevolmente ovviare mediante un upgrade del ponte con sellette in ottone, e verosimilmente – sebbene probabilmente con minore incidenza sul suono – mediante una sostituzione del capotasto.
Il suono amplificato restituisce abbastanza fedelmente le impressioni che si avvertono a chitarra spenta. Il timbro dello strumento amplificato corrisponde a quanto ci si aspetta in relazione alla configurazione classica dei pickup, dunque:

- pickup al ponte, suono molto tagliente con prevalenza delle alte frequenze e un buon twang;
- pickup centrale, suono più nasale, con medie frequenze più evidenti e minore apertura del suono;
- pickup al manico, suono più rotondo, con bassi più definiti.

Delle tre configurazioni, quella meno convincente, almeno sulla mia chitarra, è quella al manico, che a mio parere conserva ancora una certa nasalità e, anche con il controllo del tono completamente aperto, risulta in un certo qual modo un po' ovattato. Problema, questo, che non si risolve neanche lavorando sull’altezza del pickup. Non escludo quindi una sostituzione del pickup, magari con un humbucker, approfittando della presenza dello scasso nel body.

Con riferimento ai possibili impieghi della chitarra, premetto che io la utilizzo quasi esclusivamente per suonare cover dei Police e di Sting, visto che milito in una tribute band (romana). In questo contesto, pur essendo una chitarra radicalmente diversa dalla Telecaster di Andy Summers (da tutti i punti di vista), con i giusti abbinamenti in termini di effetti, fa molto bene il suo lavoro.

Potete ascoltarla, con l’utilizzo del pickup al ponte, in queste demo registrate con un Vox AC30 e con la catena effetti che vedete in fotografia. Dei brani nella demo, "King of Pain" è l'unica suonata con la Stratocaster Standard USA dell'89. Il setup utilizzato è tuttavia identico in termini di ampli (con i relativi settaggi, invariati) e catena effetti. Quindi l'ascolto di "King of Pain" può essere utile, sia pure con i limiti del caso, in chiave comparativa.

Squier Tele Classic Vibe Custom: feeling vintage

Tenete conto che, degli effetti visibili sulla pedalboard, ho utilizzato esclusivamente Delay Digitech, Flanger Electric Mistress e la simulazione del DS1 sul Boss Drive Zone. Il riverbero è invece quello dell’AC30 con cui è stata effettuata la registrazione.

Squier Tele Classic Vibe Custom: feeling vintage

Per completezza, inoltre, non avendo avuto modo di registrare il suono non effettato della mia Telecaster nelle sue varie configurazioni, rimando a questo video per darvi un'idea abbastanza fedele del suono dello strumento.


Ciò detto, al di là degli impieghi in ambito "poliziesco", ho avuto modo di suonare la chitarra anche in altri contesti – eccezion fatta per territori high gain – e devo dire che si tratta di uno strumento che, pur avendo una voce abbastanza personale, è comunque estremamente versatile e se la cava egregiamente, oltre che in ambiti blues e funk, anche anche in contesti hard rock (dove mostra di digerire bene l’abbinamento al Rat).

A voi i giudizi del caso, previa prova altamente consigliata della chitarra. 
Personalmente, ritengo che il rapporto qualità prezzo delle Classic Vibe sia vincente, e che con limitati upgrade (sostituzione del ponte in primis) sia possibile elevare ulteriormente e notevolmente la resa già alta dello strumento. I contro, tenuto conto del prezzo inferiore ai 400 euro (o ai 300 se si va sul mercato dell’usato), sono sostanzialmente limitati e, come si è detto, agevolmente risolvibili. 
Dal canto mio, continuo ininterrottamente a utilizzare la Telecaster nella mia tribute pur senza aver apportato upgrades da quando l’ho acquistata (a SHG 2011, per la cronaca).

In conclusione, chi pretende di trovare nella Classic Vibe una sorta di clone a prezzo discount di modelli storici Stratocaster/Telecaster, non coglie evidentemente nel segno. 
Il concetto sottostante alla serie Classic Vibe è infatti quello di restituire l’essenza – appunto il "vibe" – dei modelli classici, senza la pretesa (che sarebbe assurda a questi prezzi) di emularli, aggiungendo inoltre a questo vibe alcuni elementi (pickup, shape del manico ecc.) che strizzano l’occhio alla modernità.
In questa prospettiva, dunque, a mio parere non sbaglia la casa quando afferma che le Classic Vibe “regalano l'atmosfera di strumenti Fender classici con caratteristiche peculiari che si coniugano a un suono ricco, un’estetica vintage e un prezzo imbattibile”.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.
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;-)
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 30/04/2013 ore 13:50:07
"Si deve verosimilmente a questa fase storica l’associazione, quantomeno mentale, del marchio Squier a strumenti di qualità bassa o comunque entry level..."

Beh questo è quello che sono.....costano poco ( ma mica tanto,dato che roba uguale che esce dalla stessa factory costa anche la metà!) hanno il marchio della "scuderia" Fender,ma sono sostanzialmente strumenti economici e fatti in economia.In questa fascia di prezzo,si trovano tranquillamente cose migliori di Squier.Però naturalmente "de gustibus" ;-)
Rispondi
Questo diario capita non dico ...
di Oskar77 [user #17983]
commento del 30/04/2013 ore 14:46:20
Questo diario capita non dico a fagiolo ma al momento giusto.. e' da un paio di anni che ne medito l'acquisto, l'ho rimandato a causa di altri acquisti piu' utili al momento (ampli ed effetti), ma credo che il suo turno sia il prossimo. Conto di trovare usata una CV 50, ma se il caso dovesse propendere per la CV 60 non ne faro' una questione di stato.
Rispondi
Credo....
di tonio90 [user #36226]
commento del 30/04/2013 ore 14:53:07
Credo che il luogo comune Squier = Legna da ardere sia difficile da far sparire, ho provato le classic vibe, la telecaster è fatta veramente con criterio, accortezza e precisione, hardware di buona fattura e assemblaggio degno di nota, la strato della stessa serie non è all'altezza della sorella tele ma è comunque uno strumento più che valido, invece molto meglio per la serie VINTAGE MODIFIED,una sorta di custom shop dagli occhi a mandorla , ho provato la telejazzmaster che è una goduria e la stratocaster Surf in un color Candy apple stupendo, attaccate all'ampli suonavano divinamente, inutile paragonarle a fender usa o custom shop(spesso c'è chi dice che suonano meglio delle custom shop) ma per il loro prezzo offrono sicuramente un ottimo strumento che eventualmente si presta beniussimo ad una customizzazione,
nella stessa fascia di prezzo ci sono chitarre valide almeno quanto queste ma credo
che comprare una Classic Vibe o una Vintage Modified USATA sia quasi (e sottolineo QUASI) l'affare del secolo...
Rispondi
Re: Credo....
di Oskar77 [user #17983]
commento del 30/04/2013 ore 15:04:09
Concordo che le Strat di questa serie non siano come Tele.. concordo anche sulla qualita=prezzo delle VM e sull'usato.
Rispondi
Scusa ma....
di valerio62 [user #30656]
commento del 30/04/2013 ore 14:58:08
"...Sono forse leggermente penalizzati, invece, i bending, e ciò in ragione del radius che io reputo abbastanza piatto, almeno per i miei gusti. La casa dichiara un radius di 9.5" (241 mm)...."

un radius 9.5'' è molto rotondo, di più rotondo ci sta solamente il 7.5'' e poi si passa al MATTARELLO. Ora, i bending vengono male proprio perchè e' ROTONDO... e notoriamente un manico piatto assicura bending molto più agevoli... mentre un manico rotondo agevola gli accordi... fatto stà che la stragrande maggioranza di produttori ormai usa radius da 12'' in su.... quindi sempre più piatti. Forse non ti è chiaro il concetto di radius....

Il RADIUS è un segmento circolare di una circonferenza avente per raggio il numero (solitamente espresso in pollici) che viene indicato ed a cui ci si riferisce. Più corto è il radius più curvo sarà il segmento circolare, proprio perchè ottenuto da un cilindro più piccolo....

Spero sia stato chiaro l'esempio, almeno evitiamo di mandare fuoristrada neofiti che cercano di imparare.......
Rispondi
Re: Scusa ma....
di Oskar77 [user #17983]
commento del 30/04/2013 ore 15:06:22
Grazie per la spiegazione sempre utile anche se nota ai piu'..

P.S. Stamattina ti ho nominato in un altro diario dove si parlava di accordiani storici..
Rispondi
Re: Scusa ma....
di valerio62 [user #30656]
commento del 30/04/2013 ore 15:32:36
Accordiano storico io ???? Ci sono ben altri accordiani molto molto più storici di me che mi reputo un neofita alle prime armi sia nella liuteria che nello studio della chitarra, figuriamoci qui su accordo, dove c'è gente che sono 10 anni che è iscritta.
Io sono uno che partecipa e condivide, tutto qui :)
Rispondi
Re: Scusa ma....
di xxx_RINO_xxx [user #7388]
commento del 30/04/2013 ore 21:10:00
Ciao scusate se mi intrometto, ma in questi giorni stavo riflettendo proprio su questo aspetto del nostro beneamato strumento, e volevo quindi condividere con voi le mie impressioni.
Se pur dobbiamo ringraziare Valerio per la precisissima spiegazione del Radius permettondoci di ricordare con precisione e/o imparare cosa sia, la conclusione che un Radius più grande (quindi tastiera più piatta) agevoli i bending maggiormente rispetto ad uno più piccolo non è così immediata.
Gli strumenti sui quali ho effettuato i miei "Test" (tra virgolette in quanto non sono veri e propri test quanto l'esperienza diretta con l'abituale utilizzo negli ultimi anni) sono una Gibson Les Paul '68 Custom Shop Reissue del 2003 edd una Ibanez RG 480 del 1996 circa. Avete già capito che andiamo da un rotondissimo Gibson ad un superpiatto Ibanez vecchia maniera.
Sicuramente devo dare pienamente ragione a Valerio sul fatto che un manico tondo agevoli gli accordi, ma per quanto riguarda i bending io farei subito un distinguo: di che tipo di bending stiamo parlando?
Su una corda sola io non ho trovato particolari differenze, se non che con il manico piatto effettivamente si riesce più facilmente a gestire precisione quindi intonazione, cosa cmq gestibilissima con la pratica sull'altro tipo di manico, anzi con molta pratica si potrebbe avere il problema inverso tornando sul manico piatto.
Su due corde, ovvero dover portare in bending 2 corde contemporaneamente io l' ho trovato realmente più difficoltoso sul manico piatto. Sul Gibson si riesce a gestire in maniera eccezionale, sull'Ibanez è più faticoso e impreciso, alcune manovre semplici sul tondo diventano impossibili sull'altro...
Secondo voi può essere?
Rispondi
Re: Scusa ma....
di valerio62 [user #30656]
commento del 30/04/2013 ore 21:49:49
Si che può essere... ed è sempre e comunque una questione di "mano" e di gusti. L'agevolazione o meno del bending da parte della raggiatura più piatta consiste nel fatto che le corde si tendono quasi esclusivamente lateralmente e, quindi, viene diminuito di parecchio l'effetto "stonatura" dovuto ai tasti curvi, in cui le corde devono anche essere stirate verso il basso, costringendo chi suona a avere più forza e accuratezza.
Io non dico che sia meglio uno o meglio l'altro, dico solamente che sono due caratteristiche differenti, non a caso nel mio ultimo lavoro, El Rayo Bass VI, ho fatto una tastiera compound, che parte da 10'' alla paletta e arriva a 14'' a fine manico, perchè ? Perchè in uno strumento che appartiene alla categoria dei bassi a sei corde, ma che si suona come una chitarra, se fai il manico come l'originale a 9,5'' praticamente diventa insuonabile senza evitare traumi, tendiniti e tunnel carpali a breve termine.

Ripeto, poi tutto è "ad libitum"... una tele è più bella con 9.5''... una strato da 9.5'' a 12''... le chitarre con aspirazione jazz da 12'' in su.... quelle per il metal da 14'' a 20''......... ma nessuna di questa è una regola precisa, perchè ognuno di noi ha le proprie mani, a cui calzano meglio determinati manici ;)
Rispondi
Re: Scusa ma....
di xxx_RINO_xxx [user #7388]
commento del 30/04/2013 ore 22:18:47
Si in definitiva è così, fisicamente parlando sul manico piatto devi coprire una distanza inferiore, poi in realtà moltissimo dipende dalle mani.
Ma dato che credo che ne sai a pacchi sulla materia ti faccio una domanda: Un diverso radius può comportare una distanza diversa tra le corde? e nel caso, come influirebbe sui bending?


PS: Scusate l'off-topic!!!!!!!
Rispondi
Re: Scusa ma....
di valerio62 [user #30656]
commento del 01/05/2013 ore 00:50:25
A pacchi non ne sò ma studio in continuazione quello si... non è la distanza tra le corde vediamo se riesco a chiarire il mio concetto. Allora... il bending consiste nello spostare di traverso una o più corde facendole salire così di tono aumentandone la tensione, e questo è, diciamo, lo spostamento laterale. Nel caso di un manico molto rotondo, quindi con un radius minimo, lo sforzo dello spostamento laterale non è l'unico in gioco, ma c'è anche lo sforzo aggiuntivo di dover seguire il profilo del tasto, più curvo del solito, che ci costringe anche a fare più pressione con le dita. Questo si fà... ma è più facile incorrere in stonature dovute proprio alla maggior pressione... il famoso fenomeno della stonatura dovuto ai tasti jumbo in cui incorre chi non li ha mai provati prima... semplicemente perchè preme troppo........
Per quanto riguarda in specifico la distanza tra le corde, un radius più rotondo influenza maggiormente la distanza tra le corde verso la fine del manico. Questo proprio perchè essendo più tondo, ed essendo il manico praticamente un tronco di cono, visto che alla paletta è 42mm e all'attacco 58 circa.... un radius più piatto diminuisce il rapporto tra distanza al capotasto e distanza a fine manico.
Per questo sono stati realizzati i manici compound radius... che utilizzano una curva più stretta in alto dando comodità per fare accordi dove il manico è più stretto e limitano la distanza tra le corde verso la fine del manico con un radius molto più piatto.

comunque. in genere, un manico vintage (7,5'') rende le corde molto più a "ventaglio" alla fine del manico rispetto ad un manico speed-metal da 16'' ;)
Rispondi
Re: Scusa ma....
di xxx_RINO_xxx [user #7388]
commento del 01/05/2013 ore 09:26:56
Si il concetto è molto chiaro, ma la mia domanda era un' altra, una differente distanza tra le corde (al di là del Radius) può influenzare la tecnica del Bending?
Rispondi
Re: Scusa ma....
di valerio62 [user #30656]
commento del 01/05/2013 ore 10:25:39
Una differente distanza tra le corde secondo me non influenza il bending, o meglio, non lo influenza a patto che le corde non siano troppo vicine e il mio bending non debba forzosamente essere sempre su più di una corda, oppure non siano troppo lontane e nel caso di bending a più corde non ci riesca senza stonare...

se avessi qualche dettaglio del perchè le corde sono a differente distanza....
Rispondi
ti ringrazio per la precisazione ma...non c'è bisogno di montare in cattedra...
di kitestra78 [user #30170]
commento del 30/04/2013 ore 15:15:0
...sarebbe stato sufficiente, e certamente più apprezzato, almeno dal sottoscritto, che avessi fatto notare non che "Forse non ti è chiaro il concetto di radius..." ma più semplicemente che, evidentemente per svista, ho parlato di radius piatto anzichè tondo.
Per il resto, penso che chi da questo sito cerca di "imparare" - e io, per inciso, non ho alcuna pretesa di insegnare - gradirebbe forse interventi più costruttivi rispetto alla mera individuazione di "bug" degli articoli.
Personalmente, penso che lo spirito di Accordo non sia quello della "lezione" - tranne che, ovviamente, nelle parti riservate alla didattica, e questa non lo è... - ma quella della collaborazione, che, a mio parere, necessita di toni leggermente diversi da quelli che hai utilizzato tu nel tuo intervento.
Ciao e buona musica
M
Rispondi
Re: ti ringrazio per la precisazione ma...non c'è bisogno di montare in cattedra...
di valerio62 [user #30656]
commento del 30/04/2013 ore 15:30:45
No no io ho proprio parlato chiaro e dettagliato per ottemperare con umiltà al primo emendamento di accordo.... che tutto sia chiaro a tutti e condiviso con tutti. Se sono sembrato cattedratico beh, ti porgo le mie scuse, anche perchè sono un anticattedratico incallito ;)

Il fatto è che fare una recensione ha un suo peso e da un tono al sito... che sia quindi precisa la recensione altrimenti è meglio non farla.

E infatti io non le faccio....... ;)
Rispondi
Ciao, concordo praticamente su tutto ...
di Ford78 [user #17514]
commento del 30/04/2013 ore 15:18:50
Ciao, concordo praticamente su tutto quanto hai scritto...sono un ex possessore di una Classic Vibe 50, data via perchè sostanzialmente cercavo una Telecaster a besso prezzo e passata l'euforia dei primi tempi, le caratteristiche costruttive dello strumento si sono fatte sentire, diventando via via sempre più fastidiose (per me !!):
mi riferisco al manico (troppo sottile), alla presenza in un contesto di band (un suono troppo fino,anche con un cambio di PU, la Telecaster USA del mio socio ha una botta tre volte superiore)... è vero anche che suonando da quasi 20 anni e avendo una Strato e una Les Paul, probabilemnte (lo spero!!) il mio orecchio è più allenato e le vie di mezzo non le digerisce molto.. ma forse l'errore di partenza è cercare nella Squier una copia economica della Telecaster... la forma è quella, il risultato no.
Concordo comunque sul rapporto qualità/prezzo: non si ha tra le mani un pezzo di compensato, ma è da evitare il confronto con casa Fender. La Squier è uno strumento che va provato e se piace bene, non si sono buttati all'aria i nostri eurini !!!
Se si cerca una Telecaster, con tutti i pregi del caso, meglio piuttosto rivolgersi all'usato.
Rispondi
Re: Ciao, concordo praticamente su tutto ...
di kitestra78 [user #30170]
commento del 30/04/2013 ore 15:28:23
Bravo! Hai colto perfettamente il senso dell'articolo!
Rispondi
Re: Ciao, concordo praticamente su tutto ...
di kitestra78 [user #30170]
commento del 03/05/2013 ore 10:43:47
In effetti, non si può nascondere una certa "sottigliezza" del suono. Io l'ho sempre imputata a ponte e pickup, come indicato nell'articolo. Ed in effetti, da un confronto con altri possessori dello stesso modello che hanno fatto un upgrade di entrambi i componenti, è risultato che il suono della Classic Vibe acquista una corposità notevolmente superiore cambiando ponte e pu. Certo è, però, che spendere altri 300 Euro (minimo) per un upgrade, non so sino a che punto valga la pena. In tal caso, secondo me, vale il discorso per cui a 600/700 euro complessivi, sul mercato dell'usato si può trovare probabilmente di meglio ... Poi, come al solito, de gustibus. Io, per ora, mi godo la versione "standard"!
Rispondi
Re: Ciao, concordo praticamente su tutto ...
di ANTOLO [user #10287]
commento del 05/05/2013 ore 11:22:19
Ciao!
per le mie orecchie la "sottigliezza" del suono della tua tele è una caratteristica dello strumento! Un mio amico possiede il modello FENDER analogo (con tutte la elettronica originale) e il suono è, appunto, sottile! Se ti trovi bene con il manico non cambiare pickup o quant'altro!
(parere personale)
Ciao!
Antolo
Rispondi
Re: Ciao, concordo praticamente su tutto ...
di kitestra78 [user #30170]
commento del 07/05/2013 ore 14:55:39
grazie dell'indicazione!
Rispondi
peso
di sdan [user #208]
commento del 30/04/2013 ore 15:20:55
grande chitarrina, ma la mia pesa la bellezza di 4,2 kg. Troppi!
Adesso mi sa che la riempio di buchi....dietro così da davanti non si vedono!
Rispondi
effettivamente
di ligo [user #13149]
commento del 30/04/2013 ore 18:22:06
ne ho provata una un pò di tempo fa, la suonabilità non era male ma non mi convincevano i pick up!...ma delle moden player ? nessuno le possiede?un confronto con le classic e vintage?
Rispondi
Complimenti per l'articolo, ben scritto ...
di xstrings utente non più registrato
commento del 01/05/2013 ore 11:41:15
Complimenti per l'articolo, ben scritto e poi non capita spesso di trovare qualcuno che inserisca delle tracce audio come esempio, inoltre mi fa piacere che almeno per una volta si parli di questa chitarra senza dover fare paragoni con Custom Shop o comunque chitarre più professionali.
Unico piccolo consiglio ... dai una sistemata alla cablatura della tua pedalboard ed all'alimentazione, un buon power supply evita fastidiosi rumori dati dai trasformatori ed in più è stabilizzato.

ciao ;)
Rispondi
Re: Complimenti per l'articolo, ben scritto ...
di kitestra78 [user #30170]
commento del 03/05/2013 ore 10:32:54
Grazie per l'apprezzamento! E grazie anche del consiglio per la pedal board...effettivamente era una soluzione transitoria (e obbrobriosa) in attesa dell'alimentatore...oggi in effetti quella pedal board ha tutt'altro aspetto e suono!
Rispondi
Nulla da dire.....
di sonicnoize [user #36973]
commento del 03/05/2013 ore 10:01:45
La linea Classic Vibe ha un suo perchè sopratutto in termini si suono più che di materiali. Confermo quanto da te detto per la Tele anche per la linea strato.

Seppur le vernici facciano accarponare la pelle, e il body è in 5 pezzi, hanno dei manici favolosi e suonano incredibilmente bene.

Oramai il mito delle american standard è tramontato, chi vuole un "bel suono" o si mette l'anima in pace e si compra una vintage spendendo più di mille euro o se vuole andare al risparmio si butta su una classic vibe.

Il problema di queste chitarre potrebbe essere la longevità.

Quanto possono durare meccaniche, ponti, tremoli cinesi????

fra qualche anno ci confronteremo anche su questo.

Rispondi
Re: Nulla da dire.....
di kitestra78 [user #30170]
commento del 03/05/2013 ore 10:38:17
Ti dirò, almeno per quanto riguarda la tele non penso che la "solidità" sia un problema. Ad oggi, dopo due anni di uso abbastanza intenso nessuna delle parti meccaniche ha manifestato cedimenti/allentamenti. Certo, 2 anni sono pochi per giudicare ma francamente a me la chitarra pare abbastanza resistente. Poi dipende dall'uso che uno ne fa e dalla cura con cui tiene lo strumento: io ho una strato american standard da 20 anni, che è stata la mia unica chitarra sino al 2005 ed è praticamente intatta, pur avendola suonata moltissimo e senza essere "maniacale" nella manutenzione. Per la tele, se non dovessi cambiarla, vedremo fra qualche anno ... Ciao!
Rispondi
Io ho una Squier Tele CV
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 07/05/2013 ore 18:00:52
Suona più che bene e l'ho pagata veramente poco.
E' stato il miglior acquisto che potessi fare.
La mia è butterscotch con i pick ups ALNICO 5 mancina manico in acero.
E' montata bene non ha difetti visibili...è fatta di PINO come uno scaffale Ikea....però suona bene.

Rapporto Q/P eccezionale.

All'inizio mi era venuto un attacco di GAS di cambiare i p.u. ma poi ho capito che quelli di vanno più che bene.

Se vuoi sentire come suona basta acoltare tutti pezzi che ho postato da alcuni mesi a questa parte...sono tutti fatti con la Squier Tele CV.

Alcuni rock alcuni country, altri swing...ci fa idi tutto.

A me il manico sottile piace un casino perché ho le mani piuttosto piccole.
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Re: Io ho una Squier Tele CV
di kitestra78 [user #30170]
commento del 07/05/2013 ore 18:30:53
Il tuo modello non l'ho provato... Pare che l'output di uscita dei pickup sia maggiore...io però, della mia, non riesco proprio a farmi piacere il pu al manico, e mi mangio le mani. Penso che prima o poi cederò al richiamo dell'upgrading. Per il resto, come ho scritto, è la chitarra con cui, da 2 anni a questa parte, suono al 90% ;-)
Ciao e grazie del commento!
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Re: Io ho una Squier Tele CV
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 08/05/2013 ore 09:00:54
Consiglio spassionato...LOLLAR.
A detta di tutti suonano benissimo.

vai al link

Io ero obbligato è l'unico modello mancino di Tele CV
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Re: Io ho una Squier Tele CV
di kitestra78 [user #30170]
commento del 08/05/2013 ore 09:21:26
Te lo confermo. Ho sentito da un mio amico delle clip di una classic vibe modificata con i lollar e devo dire che, almeno da quello che ho ascoltato, suona davvero bene!
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Re: Io ho una Squier Tele CV
di brucetruce [user #19719]
commento del 19/07/2013 ore 17:20:06
Debbo dire che ancora una volta mi trovo d'accordo (sigh!) con Pearly Gates, ma veniamo al dunque: possiedo 2 Tele, una USA Std Ash/Maple mod con Lollar Special T e la Squier Tele Classic Vibe Custom in oggetto, che ricordo monta i Tonerider Alnico V.
Che dire, la prima suona meravigliosamente bene sopratutto grazie ai Lollar (comprati quasi vs il parere del negoziante che mi consigliava i Voodoo ma ad un prezzo ben maggiore) che hanno arricchito proprio il punto debole della Usa Std e cioè i PU.
Potendo quindi paragonare i 2 strumenti posso dire che la prima ha un suono rotondo e molto corposo e "colorato" mentre la seconda suona si un pò più secca. fina, per certi versi metallica ma per non è un difetto, dipende da che cosa ci cerca.
Forse la vera differenza (sempre calcolando i due range di prezzo euro 1100 vs euro 350 ca) non sono le meccaniche, il ponte, il body o il manico (per me il punto forte dello strumento.... anche se non amo i verniciati) ma quello che mi lascia perplesso dello strumento sono i tasti: semplicemente ridicoli!
E calcolando che meccaniche e ponte sarebbero sostituibili con una modica spesa e un po di brico-liuteria-selfmade, mentre i tasti NO e che la loro sostituzione comporta (squier o Fender Usa) la stessa cifra (e cioè alta x USA std.... ed ingiustificata x Squier), mi fa dire che lo strumento complessivamente perde quel bel 10 che si meriterebbe se solo in Fender fossero stati attenti ad una "sciocchezza" tale.
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Re: Io ho una Squier Tele CV
di keplero65 [user #29897]
commento del 16/01/2015 ore 16:28:12
Io ho una CV 50 e non mi sono pentito assolutamente del suo acquisto anche dopo l'acquisto di una Baja, suono diverso ok ma comunque piacevole, e sul discorso degli upgrade volendo ci stanno , vero che sommando i costi forse non conviene ma chi inizia può avere già un buon strumento con spesa contenuta e poi col tempo uppare diluendo la spesa...
Per i tasti, sarò di bocca buona ma non mi trovo male...
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di mariomu utente non più registrato
commento del 04/03/2017 ore 16:58:43
scusa ma dove il terzo pick up centrale nella telecaster
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di mariomu utente non più registrato
commento del 04/03/2017 ore 17:02:13
scusa ma dov'è il terzo pick up centrale nella telecaster
Rispondi
di mariomu utente non più registrato
commento del 04/03/2017 ore 17:03:44
cioè si è partiti con la descrizione di una telecaster vibe e si è menzionato il pick up centrale. O c'è un errore o ho capito male io.
Rispondi
di danero [user #11413]
commento del 06/02/2018 ore 12:01:34
La Squier che conoscevo non esiste più, è una chitarra a basso costo/prezzo. Fatte meglio rispetto le affinity. Chi spenderebbe 400 euro per questo modello se le specifiche non rispecchiano assolutamente l'originale? per suonarle in casa? meglio spendere qualcosa in più e guardare le mex. Il buon Kitestra78 non ha fatto la demo per lo strumento, ha suonato la cover dei Rolling Stones fino alla fine, avrei preferito che si soffermasse più sulle variazioni del selettore, le varie sfumature clean/drive. Credo che nel contesto lo strumento è più importante, senza togliere nulla alle doti chitarristiche del nostro amico.
Rispondi
di kitestra78 [user #30170]
commento del 06/02/2018 ore 12:14:13
Francamente non ho capito il senso del commento, al netto del fatto che chi suona nel video non sono io. Detto questo, la chitarra alla fine l'ho venduta ed attualmente ho una tele road worn (che però costa il doppio). Posso dire, da quello che ricordo, che resta comunque una buona chitarra nella sua fascia di prezzo (che tra l'altro nel tempo è aumentato). L'altro chitarrista di una band con cui suono l'ha comprata (nuova) ed ha riconfermato tutto quanto scritto nell'articolo. Il selettore funziona bene, è preciso e restituisce i classici timbri delle tre posizioni tele. Suggerirei un upgrade dei pickup. A mio parere quello al manico soprattutto tende ad impastare sui drive. Ma qui rientriamo nel gusto personale, e nelle valutazioni su quanto convenga pagare una chitarra 400 Euro e spenderne 200 per i pickup...
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di danero [user #11413]
commento del 06/02/2018 ore 13:03:26
chiedo scusa se ho commentato il video pensando che fosse tuo, per quanto riguarda la chitarra rimango col pensiero che squier tele made in Cina sia uno strumento da usare a casa come primo acquisto. La scelta per un chitarrista intermedio va in diverse direzioni, preferisco spendere qualcosa in più su "mex-japan-american" un grado maggiore di soluzioni in termini di strumenti da usare anche per live o saletta prove, soldi permettendo. Purtroppo nei link di informazione musica e strumenti o forum si sceglie di tenere aperti post datati per intervenire, che in termini di confronto non sono determinanti, non c'è una comunicazione veloce, anche questa è scelta personale dell'amministratore. La tua risposta al mio commento descrive quanto ho detto, la lettura utenti varia a secondo l'iscrizione, ricerche nel web. Non c'è nulla da capire, tranquillo.
Rispondi
di kitestra78 [user #30170]
commento del 06/02/2018 ore 14:49:40
Figurati, nessun problema. Però sulla chitarra in oggetto ti consiglio una prova. Penso che sia riduttivo bollarla come chitarra da cameretta. Personalmente ci ho suonato anche su palchi grandi, in contesti "semiprofessionali", e posso garantirti che, con un buon ampli e buoni pedali, è uno strumento che comunque dà soddisfazioni. Alla fine, senza voler abusare troppo del luogo comune, la differenza tra chitarristi la fanno comunque le mani. Questa è una chitarra che in ottime mani (non è il mio caso) può dare comunque ottimi risultati!
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di danero [user #11413]
commento del 06/02/2018 ore 15:27:27
la provai in negozio diversi anni fa. Hai descritto bene la consistenza in merito alla tastiera, conformazione ecc. Rimane a mio parere, una chitarra che può esprimersi a livello di suono similmente alla tele a 2 pickup, con tutte le sue limitazioni in termini di legni, vernici, meccaniche, materiale elettrico vario, certo che puoi avere buone possibilità se la suoni con un ampli fender valvolare, con un ts-9 o 808 e pedalini vari, un buon chitarrista suona anche con un pezzo di legno in mano se lo gestisce in maniera appropriata, sono scelte fatte più per un discorso economico di tasche, se parliamo delle Squier anni 80, quelle si che erano fatte con criterio e suonavano, idem per le made in Japan 80/90 e Corea.
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