Qualche settimana fa un amico chitarrista mi domanda quale sia il nome della mia Stratocaster. Nome? Accipicchia, nonostante sia in mio possesso da qualche anno non le ho mai dato un nome! L'ho sempre chiamata, molto comunemente, Strato, niente di più. Eppure questa ingenua domanda si insinua come un tarlo nella mia mente: questa chitarra mi ha dato tanto, con Lei ho vissuto bellissimi momenti e ottenuto grandi soddisfazioni...Forse è davvero arrivato il momento di trovare un nome che possa sancire definitivamente il nostro legame! In un paio di giorni opto per Layla. Lo ammetto, scelta probabilmente non originalissima...Chissà quanti altri chitarristi avranno deciso questo nome per il loro strumento! Eppure vuole essere un personale omaggio al celeberrimo brano inciso, come tutti saprete, da Clapton con i Derek and the Dominos; brano da me molto amato non solo musicalmente ma anche soprattutto grazie alle liriche ispirate, particolare altrettanto noto, dal romanzo in versi Majnun e Leylà. Felice come un bambino contatto al più presto i miei amici più cari per comunicare la grande novità; e qui uno di loro, di origini israeliane, mi sorprende: "Ma lo sai che Layla in arabo è un nome che identifica principalmente il colore nero? La tua chitarra è proprio nera! Scelta perfetta, no?" Direi di sì, e forse a questo punto anche un po' meno banale!
E il vostro strumento, cari Accordiani? Anche la vostra chitarra ha un nome proprio? Qual è la sua storia?
P.S. Se mai avrò un basso lo chiamerò Ivan.
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