di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 30 agosto 2013 ore 07:30
Una chitarra a cavallo tra la praticità di un'elettrica e il sound di un'acustica, che cerca di prendere il meglio da entrambe lasciandosi dietro i difetti il più possibile. Abbiamo affidato ad Andrea Baileni la Crafter SA ARW in prova, uno strumento da tenere d'occhio.
Una chitarra a cavallo tra la praticità di un'elettrica e il sound di un'acustica, che cerca di prendere il meglio da entrambe lasciandosi dietro i difetti il più possibile. Magari non è una vera e propria novità, né come tipologia di chitarra, né come modello nello specifico, ma la SA ARW è sicuramente un prodotto da tenere d'occhio. L'abbiamo data all'ottimo Andrea Baileni per un test completo ed ecco a voi quello che è successo.
Avevamo già avuto tra le mani una Crafter SA (con una scelta differente di legni e livrea a dire il vero) ma ci aveva già stupito, soprattutto per quello che riguarda il rapporto qualità prezzo. La ARW che abbiamo invece in prova oggi, pur restando nella stessa fascia di prezzo, ha regalato sensazioni nuove che non vanno per nulla sottovalutate. Diamo un’occhiata alla dotazione di questa chitarra dagli occhi a mandorla. I legni scelti per realizzare questa elettro-acustica non sono per nulla comuni. Per fondo e fasce, Crafter ha optato per il Devil Tree, una pianta tipica delle regioni subtropicali. Il top invece è realizzato in palissandro delle Ande, con delle venature molto marcate e sottolineate a dovere dalla verniciatura, tra l’altro ben realizzata e senza difetti. Molto più comune è il legno scelto per il manico, composto da un solido pezzo di mogano sormontato dalla tastiera in palissandro, essenza con cui è costruito anche il ponte. Sotto il top trovano spazio le camere tonali con buche la cui forma ricorda lontanamente quella di una S. Queste sicuramente aiutano non poco il sound acustico dello strumento, che unplugged ovviamente non è quello di una dreadnought. La chitarra nasce per essere utilizzata sui palchi, allo scopo di evitare problemi di feedback. Come la capostipite del genere, la Taylor T5, da cui la SA trae amabilmente spunto, anche la Crafter monta un pickup magnetico. Nella fattispecie un Lipstick Kent Armstrong ma, a differenza della "quasi gemella" americana, in questo caso è montato in posizione neck. Completa la dotazione elettronica il pickup piezo LR Baggs Element Acoustic posizionato sotto al ponte.
Sul body trovano spazio i controlli con cui è possibile miscelare i due sistemi, magnetico e piezoelettrico, oltre a regolare il volume di uscita, alti, medi e bassi e infine invertire oppure mettere in mute lo strumento. Sul piatto ci sono un sacco di feature che rendono la chitarra, il cui prezzo si aggira sui 500 euro, uno strumento davvero interessante.
Come detto, il suono unplugged non è certo il forte della SA ARW. Nonostante le camere tonali e le buche, chitarra non regala certo la pancia e il suono grosso necessari per qualche schitarrata in campagna mentre gli amici cantano "Certe Notti" a squarciagola. Il suo ambiente naturale è il palco. Qui può mettere in campo tutte le sue peculiarità a partire dalla quasi totale riluttanza al feedback, problema che affligge molte chitarre acustiche e spesso difficile da controllare nonostante tappi, notch filters e invertitori di fase. Anche a volumi decisamente elevati, infatti, non sentirete mai nessun noioso fischio provenire dal monitor. Tale caratteristica già varrebbe la spesa, ma non si finisce qui. Il suono acustico in diretta nel banco è veramente convincente. Basta giocare un pelo con l’equalizzazione ed ecco pronto un sound perfetto per l’accompagnamento, bello grosso se si abbonda con le basse oppure più incisivo e appuntito, magari per un arpeggio pop, se si esaltano le medie. La presenza del lipstick è un un ulteriore aiuto soprattutto quando si vuole aggiungere ancora un po' di presenza la nostro sound. Miscelandolo con il controllo di blend, si aggiunge una quantità di frequenze medio-alte che rendono il sound più frizzante. L'uso come vera e propria chitarra elettrica è leggermente inficiato dalle corde spesse utilizzate su questo genere di chitarra, a cui normalmente i chitarristi elettrici non sono abituati, e dal ponte che rende i bending leggermente più complessi da realizzare. Viceversa, suono del solo lipstick è abbastanza credibile. Certo non si può ottenere il sound di una vera Strat in posizione uno, ma per qualche lick all’interno di un brano lo si può usare senza pensieri.
Manico comodissimo e scorrevole, io l'ho trovata una chitarra ottima per ritmiche e pattern groovose. Miscelando piezo e pickup si possono ottenere suoni molto differenti, non dico al pari di una Stratocaster, ma ci si avvicina. Uniti a qualche pedalino sapranno sicuramente tirare fuori il meglio da questa chitarra. Design molto accattivante, il che non guasta! Andrea Baileni
Con un prezzo che ci pare decisamente azzeccato, ci si può quindi portare a casa uno strumento dal rapporto qualità prezzo particolarmente sbilanciato verso la qualità. Pur trattandosi di uno strumento made in China, la Crafter SA ARW non mostra particolari difetti di realizzazione né mancanza di cura nell’assemblaggio. Ovviamente, trattandosi di uno strumento ibrido, alcune delle caratteristiche di una chitarra acustica e alcune di una elettrica vengono meno, ma insomma, non si può pretendere che un mulo abbia la forza di un asino e l’agilità di un cavallo.