di redazione [user #116] - pubblicato il 08 settembre 2013 ore 08:00
Sostituire i pickup è un intervento semplice, quando si sa dove mettere le mani. Una saldatura sbagliata può causare rumori molesti, disturbi e dispersione inutile del segnale, ma bastano pochi accorgimenti perché tutto vada a buon fine.
Sostituire i pickup è un intervento semplice, quando si sa dove mettere le mani. Una saldatura sbagliata può causare rumori molesti, disturbi e dispersione inutile del segnale, ma bastano pochi accorgimenti perché tutto vada a buon fine.
Così come dei cavi scadenti possono vanificare gli sforzi fatti per mettere insieme una pedaliera di alto livello, delle saldature applicate in maniera scorretta possono compromettere la resa di un nuovo set di pickup.
Se i falsi contatti, con conseguenti fruscii e rumori, sono il primo fattore con cui confrontarsi, anche una saldatura stabile ma fatta in modo sbagliato può creare problemi. Piccole perdite di segnale causate dalla resistenza elettrica di una quantità eccessiva di stagno possono affievolire le sfumature di un pickup, mentre un pasticcio di fili e gocce metalliche può rendere il circuito meno efficiente e silenzioso. Una sola saldatura sbagliata non crea danni sensibili, ma un circuito intero saldato male avrà una vita breve e tormentata.
Nel video, Marco Omar Viola mostra come saldare un nuovo pickup al selettore e portarlo a massa sul dorso del potenziometro.
Perché una saldatura sia pulita e di qualità, è importante saper dosare la quantità di stagno che si va ad applicare sulle parti in gioco. Una quantità troppo scarsa potrebbe causare una scarsa tenuta meccanica della giunzione, mentre una quantità eccessiva potrebbe provocare un pasticcio: le cosiddette "palline" opache che spesso sono sintomo di una saldatura fredda. Una saldatura fredda è instabile e brutta a vedersi, ma basta tenere a mente alcune regole per evitarla.
Affinché la saldatura aderisca a dovere, è importante che la zona sia libera da residui lasciati da una saldatura precedente. Qui ci viene in aiuto il succhia-stagno, un attrezzo a molla con cui, dopo aver scaldato lo stagno con il saldatore, è possibile aspirarlo con precisione e velocità. La prima cosa da fare, quando ci si appresta a saldare due componenti elettronici, è scaldare a sufficienza le parti da unire. Questo fa sì che lo stagno aderisca al meglio, sciogliendosi al primo contatto e coprendo in maniera pulita la superficie desiderata. Solo quando le due parti da saldare sono calde è il momento di avvicinare il filo di stagno. Per un cavetto e l'occhiello di un selettore bastano pochi attimi, mentre bisognerà attendere qualche secondo in più per superfici più ampie quali il retro di un potenziometro o il sostegno delle molle in un ponte vibrato (dove va connessa la massa nelle chitarre con ponte mobile). È importante sottolineare che i componenti più delicati come transistor e circuiti integrati possono rompersi per il troppo calore, quindi è consigliabile trovare l'equilibrio giusto prima di affrontare saldature più impegnative. Quando lo stagno si starà fondendo sul punto di contatto, il saldatore dovrebbe restare immobile e lasciare che il calore faccia il suo lavoro. Potrebbe andar bene muoverlo un pizzico per far sì che lo stagno si posi su una superficie più ampia senza creare accumuli, ma non si deve assolutamente "spennellare" con il saldatore sulla superficie: pena, le famose palline di stagno.
Il tempismo e la dose di stagno giocano un ruolo importante nella buona riuscita di una saldatura, quindi un po' di pratica sarà necessaria. L'effetto voluto e quello da evitare sono mostrati nell'immagine che segue.
Lo schema di sinistra mostra la sezione di una saldatura eseguita correttamente. Lo stagno si è poggiato tutto intorno al forellino del selettore e risulta lucido. Sulla destra c'è invece una saldatura sbagliata, con troppo stagno e fredda. Risulta opaca e ha formato la caratteristica bollicina, la quale indica che lo stagno potrebbe non aver aderito bene a una delle due parti in gioco. Ci si potrebbe ritrovare presto con dei falsi contatti e un cavetto volante con una pallina di stagno appiccicata in cima.
Come ultimo accorgimento, può essere d'aiuto stagnare il cavetto prima ancora di saldarlo al selettore dei pickup. Per fare ciò basta scaldarlo ben benino e avvicinare lo stagno finché questo non filtra per bene tra i singoli fili di rame che compongono il cavetto. Così facendo, la saldatura finale non si limiterà alla piazzola circostante, ma si fonderà fin dentro al suo "intreccio" di rame.