di giored [user #27009] - pubblicato il 13 settembre 2013 ore 15:00
Sembra una radiolina d'epoca, ma è stato progettato per sprigionare due watt valvolari dalle scrivanie dei chitarristi. Il Fender Greta è un combo minuscolo, con un altoparlante minuscolo e un pannello dei controlli minuscolo, ma capace di grandi soddisfazioni.
Sembra una radiolina d'epoca, ma è stato progettato per sprigionare due watt valvolari dalle scrivanie dei chitarristi. Il Fender Greta è un combo minuscolo, con un altoparlante minuscolo e un pannello dei controlli minuscolo, ma capace di grandi soddisfazioni.
Quanti di voi vorrebbero poter sfogare le proprie valvole liberamente a ogni ora del giorno e della notte senza rischiare il linciaggio da parte del vicinato? Tutti! Il chitarrofilo medio infatti è sempre in bilico tra la voglia di suonare e il timore di disturbare. E allora il testata-cassa si sfoga solo quelle sparute volte che si va a suonare fuori, e intanto l'animo soffre. Premetto che non sono ossessionato dalle valvole, da due anni ho trovato la pace dei sensi con la Zoom G3 in diretta e mi è sempre bastata, però a casa. Fino a ieri, quando mi è venuto in mente un amplificatore di cui avevo letto proprio fra queste pagine. Com'è che si chiamava? Greta!
La prima veloce ricerca su internet mi ha parlato di prezzi improponibili. 200? Non se ne parla, senza nemmeno provarlo poi. E poi l'ho trovato, quasi alla metà delle cifre proposte, in un noto negozio di Montebelluna in cui sognavo di andare da anni, ma tra una cosa e l'altra non ne avevo mai avuto l'occasione. Sicché ho raccattato un amico e son partito. Provato, piaciuto, comprato. E poi un'ora a provare chitarre, ma questa è un'altra storia.
Tempo due giorni e l'ampli l'ho spupazzato per bene. Volevo scriverne due righe, perché secondo me se le merita. I dati tecnici sono una formalità: una 12AX7 nel pre e una 12AT7 nel finale, due watt di potenza, un cono da quattro pollici, il Vu meter che fa tanto figo (simpatico giochino in effetti), controllo di tono e del volume (sufficiente il primo, buono il secondo), uscita line out, uscita per una cassa esterna, ingresso per l'iPod (per avere uno stereo valvolare in casa, dico, prendete in giro?) e stop.
La piccoletta (ricordate il nome) si presenta davvero bene. Nonostante le dimensioni da giocattolo, le finiture sono ottime. Ottimi i materiali, il colore fa la sua parte e le manopole, nonostante siano di plastica, sono belle solide, come lo switch d'accensione posteriore. La vedi e sorridi insomma. Poi l'accendi.
Il Vu meter s'illumina d'azzurro, alzi un po' il volume e ti assale una strana sensazione. È indubbiamente il suono genuino di una valvola, ma il volume è basso! Ci sono tutta la dinamica e tutto il calore, ma manca il volume! Intendiamoci, per me questo è un pregio: chiudendo la porta, fuori dalla stanza non si sente quasi niente, fantastico. Alzi ancora un po' e giochi col potenziometro della chitarra per togliere o aggiungere la distorsione che questa piccola bestia ti regala a piene mani appena sali oltre 1/3 col volume. E puoi anche spingerla un po' di più, ma a mio parere non conviene oltre i 3/4 diciamo, perché il cono da 4" si fa sentire, nel senso che i bassi partono per la tangente e si sente solo del brodo primordiale. Un brodo di giuggiole. E ti trovi a suonare per delle ore. Godendo come un matto. Ti metti sul divano e te lo porti dietro come un cagnolino, attacchi il jack e strimpelli amabilmente.
Difetti? Non ne trovo (prezzo a parte). Va be', obiettivamente di difetti ne ha parecchi se lo guardate come fosse un amplificatore combo classico: il cono è piccolo e il suono ne risente parecchio, l'equalizzazione è affidata al caso, il controllo di tono è meglio lasciarlo perdere, affidatevi a quello della chitarra, il volume non è proprio graduale, si passa dallo zero assoluto a un volume sostenuto (ma la plettrata aiuta a togliere o aggiungere corpo). Insomma dovete prenderlo per quello che è: un ampli da tavolo, una macchina del sorriso, un modo per ritrovare lo spirito del semplice suonare, senza compromessi. Il suo ambiente sono le mura domestiche, su qualsiasi palco sarebbe fuori luogo, anche se per certi generi musicali, microfonato, farebbe macelli. Se proprio voleste portarlo su un palco potreste usarlo come overdrive valvolare, ma è un po' ingombrante per le nostre pedal board.
Non attaccatelo a una cassa esterna, perderebbe la sua utilità. Se siete fra quelli che "o il mio rig o niente" lasciate perdere, qui avrete un volume e un tono e il vostro suono su questo ampli sarà quello della vostra chitarra, niente di più e niente di meno. Punto.
Tutti dovrebbero averne uno. Il principiante che vuole scoprire le valvole: non prendere un transistor da 10 watt, prenditi Greta e impara a sorridere. Il musicista navigato che non vuole disturbare la moglie e i pargoli. Chi ogni tanto vuole attaccare la spina, letteralmente. La voce di Greta è quanto di più primordiale possa esistere, è il canto della sirena per il povero ignaro chitarrista, che resta irrimediabilmente intrappolato nella sua minuscola griglia dorata. Greta, un piccolo ampli per grandi soddisfazioni.
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.