Molti di voi si riconosceranno in quello che ho scritto, perché sono sicuro che molti di voi come me da anni hanno letto, straletto, sentito dire, provato, riprovato e speso molti soldi in quello che più ci piace fare: suonare!
Ormai da molti anni suono la chitarra, o per meglio dire mi diverto a maltrattarla, a modificarne il suono, a cercarne il tono perduto, ad emulare tutti quei chitarristi che per anni ho sentito sui CD. All'inizio della mia avventura con le sei corde ero convinto, ancora ragazzino e inesperto, che con una buona chitarra si potesse suonare tutto e che il resto eran solo turbe mentali, perché in fondo il rock è grezzo e all'inizio vedi solo l'apparenza.
Mi sono sempre preoccupato di vedere cosa non funzionasse del mio setup, se il settaggio millimetrico dell'ampli fosse corretto, se i pickup fossero adatti al genere, se il pedale fosse sufficientemente boutique o se le valvole fossero da cambiare, perché c'è sempre quel qualcosa che non ti torna, ma mai mi sarei immaginato che fosse un semplice cavo. No, non l'avrei mai pensato, perché in fin dei conti, diciamocelo, ne ho conosciuti tanti di musicisti, a volte è l'ultima cosa a cui badiamo: è un semplice cavo, cosa potrà mai cambiare di così importante? Eppure, per fortuna, ho dovuto ricredermi.
Il tutto inizia con un giro a una fiera, dove incontro alcuni tra i più famosi produttori italiani di ampli, pedali, chitarre, dove provo tutto e di più. Tra gli stand mi ha incuriosito molto quello di , che tra , di cui vorrei ma non posso ancora parlarvi, aveva anche un tavolo pieno di cavi, di alimentazione, di potenza tra testata e cassa, di svariati tipi insomma.
Con molta disponibilità i due ragazzi titolari del marchio stesso, e anche con molta simpatia devo dire, mi hanno fatto provare uno dei loro amplificatori, ma quello che davvero mi interessava era capire perché puntassero così tanto sui loro cavi.
Mi hanno spiegato che i cavi sono un anello fondamentale della catena e che la loro realizzazione è stata sperimentata a lungo e con materiali diversi per giungere alla conclusione che alcuni cavi possono migliorare sensibilmente l'equilibrio delle frequenze, che sicuramente un prodotto di qualità come il cavo influenza il nostro suono.
Io ero molto scettico, ma per sfida gli ho detto che volevo provarlo, così, me ne è stato dato uno in conto prova, per la precisione il Python Speaker Cable.
La sera successiva alle prove ho avuto modo di sentire in tempo reale la differenza tra il cavo che ho sempre utilizzato e quello che mi era stato appena dato. L'impressione è che fosse tutto più a fuoco, più nitido, che non ci fossero più quei disturbi che non riuscivo a eliminare semplicemente togliendo qualche effetto o segando alcune frequenze dalla testata.
Il secondo step della prova è stato provando a inserire nel s/r la pedalboard, la trasparenza che avevo sentito precedentemente mi permetteva di agire in modo reale sui settaggi, e provandone diversi ho potuto così, in modo più meticoloso, smussare il sound e aggiungere modulazioni o delay senza che si andassero a sommare a quelle frequenze o quei disturbi che prima avevo.
L'impressione, anche a vista, è quella di un cavo molto più robusto e meglio costruito di quelli che solitamente trovo nei negozi. L'acquisto quindi, dopo queste considerazioni e successive prove è stato d'obbligo e senza indugio.
Una cosa è certa, nella realizzazione della mia nuova pedalboard cercherò di metterci quanto più di made in italy possibile e sicuramente i cavi saranno Frog Amps.
Vi elenco le caratteristiche tecniche fornitemi dal costruttore che vi invito a contattare almeno per una prova o comunque per una chiacchierata, che con un professionista è sempre piacevole.