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Aspettando SHG 2013: Dreamaker Amps
Aspettando SHG 2013: Dreamaker Amps
di [user #116] - pubblicato il

Dreamaker è una realtà italiana presente sul mercato da cinque anni, nei quali ha fatto conoscere il suo stile fortemente personale agli amanti degli amplificatori artigianali, essenziali, point to point, customizzabili e realizzati con materiali di prima scelta.
Dreamaker è una realtà italiana presente sul mercato da cinque anni, nei quali ha fatto conoscere il suo stile fortemente personale agli amanti degli amplificatori artigianali, essenziali, point to point, customizzabili e realizzati con materiali di prima scelta.

I lettori di Accordo e gli affezionati di Second Hand Guitars hanno già avuto modo di fare la conoscenza dei prodotti Dreamaker. Gli amplificatori made in Italy vantano progetti inediti e un approccio tutto personale al fattore estetico e alla funzionalità delle testate, tutte costruite con metodo point to point, personalizzabili in quanto artigianali e di alta qualità in quanto veri e propri boutique.
Dreamaker sarà a SHG Milano 2013 con il meglio del suo catalogo, compreso il nuovo modello PPX costruito a quattro mani con Phil Palmer.
Marco Ferrari del laboratorio Dreamaker ci parla di questo e altro.

Aspettando SHG 2013: Dreamaker Amps

Presentati attraverso il tuo lavoro: parlaci del prodotto o dell'iniziativa della tua azienda di cui vai più fiero!
Dreamaker Amps è un laboratorio artigianale specializzato in costruzione di amplificatori valvolari per chitarra. Siamo operativi dal 2007 e da allora a oggi abbiamo realizzato un catalogo prodotti abbastanza completo, riscuotendo l'interesse di appassionati del settore ma anche di importanti musicisti professionisti.
Tra gli aspetti di cui andiamo più fieri del nostro lavoro c'é sicuramente quello di essere riusciti a trovare una genuina essenzialità dei nostri prodotti che ormai ci contraddistingue e spesso ci permette di ottenere quel qualcosa in più in termini di di prestazioni sonore e musicalità dei nostri strumenti. Gli altri elementi essenziali che ci permettono di offrire un prodotto davvero speciale sono la scelta di utilizzare esclusivamente componentistica di altissima qualità, di realizzare tutti i prodotti a mano con tecnica di cablaggio point to point, di progettare intelligentemente la circuitazione in modo da avere i cablaggi il più possibile corti e ordinati, di utilizzare un sistema di massa di tipo "star ground" per minimizzare i rumori di fondo e disporre la componentistica in modo che tutto possa essere direttamente accessibile senza dover smontare nient'altro.
Quindi semplici ma valide idee, sviluppate in modo maniacale al fine di ottenere risultati via via sempre migliori. Un altro aspetto fondamentale della lavorazione artigianale è quello di poter personalizzare alcune specifiche dei nostri prodotti per poterli meglio adattare alle esigenze del cliente.
La tecnica di cablaggio point to point ci permette infatti di personalizzare ogni singolo pezzo realizzato e di garantire un'affidabilità e una facilità di intervento davvero impareggiabili.

Quello di quest'anno sarà il primo SHG di due giorni. Come ti sei preparato per l'occasione?
Con il saldatore in mano, no?! Scherzi a parte, noi porteremo grossomodo tutto il materiale che abbiamo in catalogo e faremo del nostro meglio per far provare in maniera adeguata i nostri prodotti agli interessati. Speriamo inoltre che la scelta di suddividere l'evento in due giornate possa aiutare a rendere la fiera un po' meno caotica così da poter dedicare a tutti più tempo possibile.

Esporre in fiera è una festa ma anche un po' una sfida con gli altri espositori. Perché un visitatore dovrebbe soffermarsi proprio al tuo stand?
Sicuramente ci saranno anche altri costruttori di amplificatori, ma io credo che per quanto riguarda gli strumenti artigianali non si possa parlare di vera e propria concorrenza.
Ogni artigiano esprime la propria idea di suono e la propria personalità attraverso i prodotti che costruisce e questo fa sì che il musicista possa facilmente identificarsi con un prodotto piuttosto che con un altro.
Perché un visitatore dovrebbe fermarsi al nostro stand? Perché Dreamaker è una valida alternativa ai soliti marchi, perché viene costruito in maniera del tutto artigianale con maniacale cura per ogni dettaglio, perché è personalizzabile, perché ha un design unico e ricercato, perché è made in Italy, perché è stato già scelto da molti professionisti dello spettacolo, perché l'assistenza post vendita è sempre impeccabile e tempestiva, perché ha un buon rapporto qualità prezzo ma soprattutto perché è un amplificatore di altissima qualità, affidabile e che suona molto bene!
Tra le novità più importanti ci sarà sicuramente il nuovissimo Dreamaker PPX, l'amplificatore signature di Phil Palmer che verrà presentato ufficialmente martedì 29 ottobre sul palco del Magazzino sul Po di Torino e che avrà come ospite lo stesso Phil (maggiori info sull'evento sul nostro sito). Ancora non vi abbiamo convinti? Aspettate di vedere e provare i nostri ampli di persona al SHG!

Aspettando SHG 2013: Dreamaker Amps
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Sono andato a sbirciare il ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 22/10/2013 ore 11:37:10
Sono andato a sbirciare il sito, il design dei prodotti mi piace, è essenziale e molto curato, a vederli così poi sembrano prodotti di qualità. Ho sentito i samples e il suono a me non è piaciuto un granché, però c'è da dire che bisognerebbe ascoltarli dal vivo, i video lasciano sempre il tempo che trovano. A mio parere però i prezzi sono troppo alti per un marchio che, seppur artigianale, è sconosciuto. 1250 euro per una testata da 20 watt dai controlli essenziali (alti, medi, bassi e gain) è già un prezzo importante e le casse poi degli spropositi: per la 4x12 arriviamo a 950 euro! Io capisco che è una impresa che fa tutto artigianalmente (ma francamente una 4x12 forse sarebbe meglio produrla in Cina e farla pagare 2 o 300 euro in meno) e che è difficile tirare su un impresa in Italia, però se un nome sconosciuto fa dei prezzi da hiwatt è destinato a fallire. Meglio vendere a prezzi super boutique un paio di testate o puntare a venderne di più abbassando i prezzi drasticamente? Io sono sicuro che un prodotto, artigianale, ben fatto, made in Italy se costasse sensibilmente meno anche solo dei blasonati Marshall, Fender ecc. venderebbe un sacco...e secondo me è possibile farlo, è risaputo che alla fine una testa da 20 watt non ha componentistica (ma neanche manodopera) da giustificare 1200 euro di spesa.
Rispondi
Re: Sono andato a sbirciare il ...
di bluestringer utente non più registrato
commento del 22/10/2013 ore 12:29:18
L'impressione di qualità piace molto anche a me.

Sui prezzi dei prodotti italiani, rimango sempre anche io molto perplesso. Sarebbe un discorso da fare a parte perchè ovviamente non è strettamente collegato ai prodotti qui indicati, per i quali faccio un doveroso in bocca al lupo al produttore. Poi non ho davvero idea di quale potrebbe essere lo street price vero, quindi il discorso sarebbe del tutto approssimativo.

Però non capisco mai perchè Fender si becca della ladra per quello che fa pagare i consueti 5F1 o 5E3 (o Marshall i 18watt), quando poi i boutique americani stanno assolutamente sugli stessi prezzi minimo, anche i builder meno famosi, con una rivendibilità di certo inferiore. E un tweed italiano che costi la metà ancora devo vederlo, nonostante il circuito semplice con 4 componenti in croce... e nonostante non ci siano i costi di importazione.
Stesso discorso sui pedali; ancora devo trovare un od boutique italiano che mi costi quanto mi costa in USA un wampler o un barber o anche solo un o.c.d.

Vorrei un dr.Z italiano, che già non copia disegni di 60 anni fa pur ispirandosi a quel sound e che ha pure già un discreto nome, e pagarlo qui al più quanto pagherei un Carmen Ghia negli USA. Se c'è, sarei stra felice di provare i suoi prodotti e dargli i soldi.

Discorso complicato, magari a SHG c'è modo di fare due chiacchiere volume permettendo :D
Rispondi
Re: Sono andato a sbirciare il ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 22/10/2013 ore 13:25:41
Tra l'altro gli ampli dr.Z in USA non costano neanche tanto considerato quello che offrono...
Il problema secondo me è che l'artigiano italiano vuole scimmiottare i grandi nomi esteri (vedi americani) offrendo di fatto un prodotto analogo (per carità realizzato a mano con tutti i crismi ecc.) e proponendo proprio come gli artigiani americani dei prezzi boutique. Il problema è che prima di proporre prezzi boutique bisognerebbe farsi un nome basato sulla qualità dei propri prodotti, non basta avere delle conoscienze di liuteria\elettrotecnica (magari anche approfondite per carità), fare le cose a mano e utilizzare dei componenti di qualità maggiori rispetto agli standard industriali per farsi stra-pagare, vendendo i propri prodotti come se fossero delle Ferrari.
Racconto un aneddoto che mi fu a suo tempo riferito da un mio amico torinese, che secondo me esemplifica bene la mentalità di alcuni artigiani italiani.
Questo mio amico frequentava la bottega di un liutaio torinese abbastanza noto, che si dedicava per lo più a piccole riparazioni e ogni tanto alla costruzione di strumenti elettrici su misura (anche se per lo più assemblandoli). Un giorno vede delle belle tavole di legno in un angolo, che evidentemente per qualità taglio e dimensioni non potevano essere destinate alla costruzione di una solid body. "Queste tavole le ho comprate anni fa" gli spiega il liutaio "aspetterò ancora che stagionino un altro po' e poi ci costruirò una acustica". Il mio amico sorpreso gli chiede "non sapevo che costruissi anche acustiche da zero! Che modello sarà? Quanto la farai pagare?". Lui: "non ne ho mai costruita una intera, ma non perché non sappia farlo eh, comunque (e fa un rapido calcolo mentale) considerati i costi dei materiali e le ore di lavoro intorno ai 3000 euro".
Riassumendo: non hai mai costruito una acustica, hai fatto il calcolo delle ore che ci vogliono a te per costruire lo strumento che non hai il laboratorio attrezzato, e lo fai pagare come una Collings?
Secondo me detto tra noi certi artigiani nostrani pisciano un po' lungo...innanzitutto la manodopera di uno che costruisce 3 chitarre l'anno da qualche anno non può essere paragonata e retribuita con quella di chi ne costruisce decine e ha una esperienza decennale, in poche parole il tempo di uno non può costare come il tempo dell'altro. E poi aprire una azienda che propone prodotti artigianali non vuol dire solo sapere costruire bene con progetti validi (che comunque non è niente scontato), vuol dire anche riuscire ad approvvigionarsi di materie prime (legni, hardware, valvole) in modi strategici in modo da non far lievitare i prezzi (facile dire uso coni di qualità solo Celestion e poi comprarli nel negozio di musica del quartiere stra pagandoli e ancora ricaricarci sopra qualcosa sul proprio cliente) e poi soprattutto organizzare il lavoro e la produzione in modo di ottenere i massimi risultati in termini di qualità con il minimo sforzo possibile sempre per contenere i prezzi (ergo se per assurdo i masterbuilder Fender andassero a tagliare di persona l'albero nel bosco e lavorassero il tutto con solo l'aiuto di uno scalpello, facendo il conto delle ore le loro chitarre costerebbero anche 20 o 30 volte).
Rispondi
Re: Sono andato a sbirciare il ...
di smilzo [user #428]
commento del 22/10/2013 ore 15:15:0
Il livello di tassazione e burocrazia pesa tanto. Credo che almeno un 30% in più di tasse ci sia tra noi e gli USA.
Rispondi
Re: Sono andato a sbirciare il ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 22/10/2013 ore 15:51:27
si quello è vero, ma in USA è escluso tutto il resto, nel senso che se devi andare in ospedale anche solo a farti stappare un orecchio se non hai una costosa assicurazione con i controcazzi paghi un botto di soldi. Comunque puoi metterci tutte le tasse che vuoi, ma un cabinet 4x12 in multistrato con 4 coni Celestion non puoi farlo pagare 950 euro. C'è qualcosa che non va. Vuol dire o che o hai deciso di piazzarti (in modo del tutto arbitrario) in una fascia di prezzo boutique, o che hai ciccato di brutto a livello di costi il processo produttivo per realizzarlo. Qualsiasi bricoleur un po' bravo riesce a tirarti su un cabinet spendendo praticamente solo il prezzo dei coni, un professionista che dovrebbe comprare i materiali all'ingrosso direttamente dai fornitori dovrebbe spendere pure meno.
Ad ogni modo tutto quello che è prodotto in USA a noi ci arriva con appunto, tra dazi ed iva, almeno il 30% in più di ricarico. Senza contare quello che va all'importatore.
Rispondi
Re: Sono andato a sbirciare il ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 23/10/2013 ore 05:05:28
Quoto in toto!

Aggiungo solo una nota dolente....molto spesso i venditori di presunti prodotti di qualità che fanno tutto artigianalmente...propongono dei prodotti che al livello elettrico per i più esperti paiono delle cose senza senso...loop di massa, antenne sparse ovunque etc...e quindi giustificare il prezzo diventa davvero un impresa impossibile...

Non sarà questo il caso mi auguro però...insomma associare artigianale a qualità in elettronica è sempre una cosa spinosa :-)

saluti

M.
Rispondi
Belli, ma....
di Keifer [user #15882]
commento del 22/10/2013 ore 16:05:00
I prezzi sono assurdi. Il combo da 20w Funny Dream Combo costa 1190 €.
Mi pare davvero esagerato....
Rispondi
per me....
di jhonnypayommi [user #3703]
commento del 22/10/2013 ore 18:41:42
....prima di parlare di prezzi andate a provarli sti amplificatori poi decidete se il prezzo è giusto per i vostri parametri o meno, senza fare i conti in tasca agli artigiani italiani che gia c'è lo Stato che gli fa di questi conti.
magari provandoli potreste trovare il suono che avete sempre sognato, e allora quanto potreste sborsare per quel suono?
poi faccio una mia considerazione: compro un hot rod deville che pago circa 1000 euro poi dopo un po mi accorgo che il canale drive non serve a niente, i potenziometri non servono a niente, pesa come un macigno ed il suono è ingolfato sui bassi in più se dovesse rompersi sono dolori perché l'assistenza è un macello; allora che faccio? vendo l'hot rod e mi compro sto dreamaker con qualche soldo in più ma: l'unico canale è estremamente reattivo ai controlli il suono è quello che cercavo e parlando di assistenza non credo che ci siano confronti con qualsiasi altra marca più famosa. dopo 5 anni di onorato servizio vista l'umidita del posto in cui vivo mi ha abbandonato un condensatore, allora ho chiamato Marco che prontamente mi ha detto di spedire l'ampli e nel giro di una settimana o poco più avevo di nuovo il mio ampli spendendo praticamente solo la spedizione.
quanto vale tutto cio?
Rispondi
Re: per me....
di chiatarrox [user #36263]
commento del 22/10/2013 ore 19:03:02
Io non ho mai avuto ampli Fender ma se si rompe qualcosa e l'ampli è in garanzia l'importatore italiano o anche il negozio te lo cambia. Io dico che Marshall e Fender hanno la suggestione e la storia del marchio che comunque non è poco e se invece voglio spendere quei prezzi mi rivolgo al boutique ma a quello noto. Io di dreamaker non ne ho mai sentito parlare, saranno indubbiamente degli ottimi prodotti, forse i migliori per qualcuno, ma se tiene certi prezzi dubito che possa sfondare...quanti produttori artigianali semi-boutique ci sono in Italia che puntualmente saltano fuori e poi spariscono dopo poco?
Ti dico io come va se li provi: nella migliore delle ipotesi dici "cavolo che suono" poi vedi i prezzi e pensi "non li ho ma se li avessi a sto punto compro Mesa, Hiwatt, Victoria e altri...". Se gli artigiani italiani vogliono fare concorrenza ai grandi marchi industriali o ai marchi boutique rinomati in tutto il mondo l'unico modo che hanno è offrire ottimi prodotti a prezzi...più bassi! Se no tanti saluti...se i suoi ampli suonassero bene (dico se perché non li ho sentiti dal vivo e il suono dai sample non mi piace) sai quanti ne venderebbe se invece di riproporre il solito 20 watt con tre controlli in croce (ma è ptp! In classe A! A prova di bomba!) a 1200 euro lo piazzasse a metà prezzo e si offrisse di customizzarlo in base alle esigenze del cliente? Lì uno ci penserebbe...poi per carità questa è la mia opinione, io però dei mille mila super artigiani\liutai italiani che sono in giro da anni non ne ho visto praticamente nessuno fare il botto e diventare conosciuto (anche poco) pure all'estero...
Rispondi
Re: per me....
di jhonnypayommi [user #3703]
commento del 22/10/2013 ore 20:09:
io ho detto che la rottura del mio dreamaker è avvenuta dopo 5 anni dall'acquisto e mi sembra che la garanzia dei prodotti noti non supera i 2 anni poi se dici "cavolo che suono" poi perche vai a sbattere su mesa, hiwatt, victoria, ecc... questo non lo capisco.
se ti piace il suono fender compri fender, se ti piace marshall compri marshall e se invece ti piace il suono dreamaker che ti prendi? mesa, hiwatt, victoria, ecc... ahahah
Rispondi
Re: per me....
di chiatarrox [user #36263]
commento del 23/10/2013 ore 10:35:53
Beh ma che vuol dire, io ho un Orange e in 10 anni tutto quello che ho dovuto fare e mettere (io) un po' di spray pulisci contatti in un potenziometro. Il marchio conosciuto ti dà la garanzia di due anni e centri assistenza sempre presenti (eventualmente a pagamento fuori garanzia), se io piccolo artigiano sconosciuto fallisce l'assistenza di contro te la sogni e se diventa un gran nome ti sogni pure la riparazione fuori garanzia gratuita.
L'idea di prendere marchi conosciuti (Hiwatt, victoria, ecc.) era che a parità di prezzo puoi avere un buon suono lo stesso ma da un marchio di affidabilità comprovata e nel caso che tiene un valore maggiore sull'usato (che é comunque un fattore da tenere in considerazione). Per il discorso del suono che tu piace alla fine gli ampli a parte rare eccezioni ricalcano poi tutti una serie di suoni di riferimento: suoni più fenderosi, marshallosi ecc. quindi si magari provo un dreamaker (che sarà alla fine l'ennesima riproposizione dei soliti circuiti visto che da anni si gira sempre intorno a quelli) magari mi piace quel che sento ma quasi sicuramente posso avere un suono analogo spendendo uguale rivolgendomi ad uno dei marchi di cui sopra ad un prezzo più o meno analogo.
Rispondi
Re: per me....
di smilzo [user #428]
commento del 23/10/2013 ore 10:03:11
>... a sto punto compro Mesa, Hiwatt, Victoria e altri...

Da quel che scrivi stai comprando un marchio (a scatola chiusa), e non un amplificatore.
Rispondi
Ciao a tutti e grazie ...
di dreamakeramps [user #30892]
commento del 22/10/2013 ore 23:59:44
Ciao a tutti e grazie per le vostre opinioni e considerazioni. Capisco le perplessità di alcuni riguardo ai prezzi di vendita. Credo che però pochi di voi possano davvero un'idea precisa di cosa può venire a costare produrre un amplificatore interamente artigianale, per lo più in Italia. Ovviamente non parlo dell'hobbista che nel tempo libero decide di farsi l'amplificatore a casa ma di artigiani che come me lavorano in regola sotto ogni aspetto fiscale e normativo. Il costo di un prodotto purtroppo non è solamente il costo delle materie prime e della manodopera impiegata (che comunque nel caso di un amplificatore cablato a mano già potrebbe giustificare il prezzo di vendita) ma anche di tutti i costi annessi alla gestione dell'attività, dall'ammortamento dei costi di progettazione, dei costi di prototipazione, delle spese sostenute per la certificazioni di sicurezza elettrica, dei materiali scartati perché difettosi, dei costi relativi agli interventi in garanzia, del tempo speso a guidare il cliente all'acquisto, delle spese relative alla sede e alla strumentazione, di un minimo di pubblicità, della partecipazione alle fiere e così via fino ad arrivare alle amate tasse! I prezzi di vendita dei nostri prodotti sono quindi calcolati sulla base di quelli che sono gli effettivi costi sostenuti e di quello che è il ricarico minimo che permetta di poter svolgere l'attività e assolutamente non sulla base di quello che fanno i nostri "più fighi" colleghi americani… Il lavoro dell'artigiano in Italia lo si fa principalmente per la passione che c'è dietro perché se dovessimo guardare al lato remunerativo sarebbe un lavoro da scartare a priori… Inoltre va considerato anche che un artigiano che si possa definire tale ha una capacità produttiva di limitati pezzi all'anno per cui va da se che non si possano fare queste grandi strategie di vendita con questi numeri. In ogni caso per essere ancora più concreto e rifarmi all'esempio da voi citato del Dr Z Carmen Ghia ci tengo a far notare che questo viene venduto ad un prezzo di 1199$ in America (1199€ in Italia) mentre un prodotto con specifiche molto simili come il Dreamaker Funny Dream costa 990€. Certo non è poco per un amplificatore per chitarra ma in fondo in fondo mica l'ha prescritto il dottore che per suonare la chitarra bisogna per forza acquistare un amplificatore artigianale… Se poi per il futuro il volume di affari ci permetterà di ottimizzare ulteriormente i costi di produzione ben venga che aggiusteremo anche i prezzi di vendita di conseguenza, abbiamo solo che da guadagnarci... Per ora questo è il meglio che riusciamo a fare… Detto questo vi invito tutti a testare di persona la qualità dei prodotti Dreamaker al SHG e perché no anche a scambiare quattro ulteriori chiacchiere a riguardo, a presto! Marco Ferrari.
Rispondi
Re: Ciao a tutti e grazie ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 23/10/2013 ore 10:54:53
Guardi apprezzo il suo intervento e capisco che sia difficile creare un azienda che funziona in Italia. Però in tempi di crisi della passione di un imprenditore il cliente se ne fa poco, per carità fa piacere ma io preferirei un imprenditore meno appassionato che riesce a farmi pagare una 4x12 650€ anziché 950€ (cifra che malgrado tutte le spese da lei sostenute mi sembra enorme). Quello che serve non é solo dei buoni prodotti che funzionano costruiti "con passione" ma un progetto imprenditoriale che funziona che dia al cliente ciò che vuole a prezzi contenuti.
Lei mi cita il Carmen Ghia: ebbene malgrado questo amplificatore arrivi dall'altra parte dell'oceano, sia sottoposto a dazi ed iva nostrani e abbia un ricarico da parte di importatore e negoziante arriva a costare solo 200€ in più di un prodotto Dreamaker analogo. Ma dr. Z non é Dreamaker é un marchio conosciuto che ha già una sua reputazione, che sul mercato dell'usato tiene il suo prezzo ed é di comprovata affidabilità.
Il mio comunque non vuole essere un intervento polemico é semplicemente per darle un feedback di ciò che vogliono i clienti: non sei conosciuto? Ti dò fiducia se suoni bene e costi poco (o per lo meno sensibilmente meno dei concorrenti). É così che ci si fa un nome. Non riesci a fare prezzi più bassi? Forse il tuo business non funziona. Poi per carità, sicuramente io rappresento solo una parte della possibile clientela se poi lei venderà un sacco vuol dire che avrà ragione lei.
Rispondi
Re: Ciao a tutti e grazie ...
di bluestringer utente non più registrato
commento del 23/10/2013 ore 13:57:1
Concordo.
E aggiungo anche il mio apprezzamento nei riguardi dell'intervento di Mr Dreamaker, al quale ribadisco un grande in bocca al lupo per i suoi prodotti. Ripeto che il discorso è assolutamente generale (in realtà ce l'ho di più con alcuni pedali nostrani che sono a mio parere fuori da ogni logica :D)
Rispondi
Re: Ciao a tutti e grazie ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 23/10/2013 ore 22:34:31
poi però non lamentiamoci se viene fatto tutto in Cina da gente sfruttata
Rispondi
Re: Ciao a tutti e grazie ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 24/10/2013 ore 00:20:45
Beh ma mica tutto è prodotto in Cina...per l'appunto i DR. Z sono prodotti tutti in USA e tutti gli ampli boutique americani sono prodotti in loco. Mi pare che anche gli Orange di fascia alta siano fatti in UK. Comunque è tutto abbastanza relativo, perché la componentistica è quasi tutta credo prodotta in oriente...
Rispondi
Re: Ciao a tutti e grazie ...
di TidalRace [user #16055]
commento del 24/10/2013 ore 20:36:37
Grazie per le precisazioni, avrei voluto rispondere al tuo posto, visto che spesso si criticano i prezzi dei prodotti artigianali italiani, ma non i prezzi di quelli americani o inglesi. Purtroppo credo d'intuire che il lamentarsi sia dovuto all'impossibilità di trovare un prodotto italiano ben progettato ma industriale e magari prodotto in Cina, per contenere il prezzo. Forse non tutti sanno o si rendono conto, che produrre in Cina, come in Corea, India o altri paesi con un bassissimo costo del lavoro, è conveniente solamente se i numeri sono enormi, non prima d'aver inviato una o più persone a istruirle per almeno sei mesi o più. Non si possono inviare dei file fatti al Cad e sperare che capiscano al volo e confezionino il prodotto in base alle nostre esigenze. Anch'io ho cercato di presentare vari progetti ad aziende di una certa importanza italiane come anche ad artigiani già avviati senza riuscire a combinare nulla, colpa della crisi e della mancanza di risorse da investire. Avrei voluto infatti avviare un'azienda meno artigianale del solito, con prodotti a prezzi più contenuti, ma occorrono forze che non possiedo e lamento la mancanza di alleati. Quello che manca in Italia è la presenza di grandi aziende, che lavorano sui grandi numeri a prezzi adeguati, che guardino più al business che alla passione e quindi una realtà completamente opposta alla Dreamaker.
Complimenti per la tua attività e la passione che ci metti.
Rispondi
L'ho già scritto da qualche ...
di kirschak [user #32705]
commento del 23/10/2013 ore 08:48:29
L'ho già scritto da qualche parte ma nella mia esperienza avevo comprato un Fender Deluxe reverb nuovo, pagandolo € 1.230.
Per vari motivi dopo qualche giorno l'ho potuto paragonare con il pure dream della dreamaker che costava € 1.290.
Ragazzi, alle mie orecchie e con mio sommo stupore la differenza di dinamica e di trama sonora era semplicemente abissale, per cui per 60 euro di differenza mi sono fatto l'ampli definitivo....non mi pare che ci sia tutta questa differenza di prezzo e parliamo pur sempre di un prodotto artigianale cablato point to point con una resa sonora per me imparagonabile....Fossi in Marco Ferrari nello stand metterei anche un paio di ampli fender e marshall per fare i dovuti confronti....;-)
E' anche vero che il pure dream non monta il riverbero (che uso sempre) ed il tremolo (che non uso mai).
Mi sono comprato un riverbero della tc ed ho risolto il problema.

Rispondi
i migliori in bocca al lupo!
di f.n [user #3760]
commento del 23/10/2013 ore 14:52:07
In effetti concordo con quanto kirchak dice, ovviamente in linea di principio poiché non conosco i prodotti di cui parliamo.

E proprio in linea di principio, posso dire che certi strumenti (per un ampli valvolare 1.000 euro è comunque fascia non certo alta!) non reggono qualitativamente il confronto con i prodotti artigianali ben fatti, noto o ignoto che sia l'artigiano in questione.

Poi il nome è, infatti, altra cosa e certo incide sulla commerciabilità da usato, ma non è un certo un parametro di qualità oggettiva.

La verità è che quando passi a certi strumenti "boutique", poi ti rendi conto dell'abisso qualitativo: io ho preso da poco un chicago blues box di 30W, praticamente ignorato in italia. E per come suona fa piangere...un canale, bass e treble e reverb (che cmq non uso).
Punto.
Lo paghi, probabilmente nel circuito dell'usato si fa fatica a rivendere poiché la gente non lo conosce, ma il fatto che - appunto - tanta gente non capisca una fava (e da usato compri solo le solite marche note a prescindere) non incide sulla qualità oggettiva del prodotto.

Peratro, pare che pretendere di giustamente guadagnare con il proprio lavoro, dove il lavoro è anche e anzitutto passione, sia fuori moda... prendo ad esempio: gli stessi musicisti che i gestori si stupiscono quando chiedi dei soldi per suonare; forme d'arte in generale; artigiani (escludo idraulici e piastrellisti...quelli li paghi eccome!); e direi anche politici, visto che se ben fatta la politica è un lavoro delicato e importante (coi grillini sembra che ti devi vergognare a chiedere un giusto guadagno per ore e ore di impegno dedicato...e ovviamente la scarsa qualità di ciò che è pagato poco è un must).

Ciò detto, chi ha passione lavori e si faccia pagare il giusto, poiché la qualità a propria volta paga sempre: di trattorie dove mangiare i rigatoni al ragù siam pieni sino alle orecchie, ma sono quelle che vanno per la maggiore, ma la cura del cuoco che dedica passione e ricerca a un piatto che poi ti emoziona al palato, è tutt'altra cosa.

Federico
Rispondi
Re: i migliori in bocca al lupo!
di smilzo [user #428]
commento del 23/10/2013 ore 16:52:31
Non c'è legame tra prodotto e prezzo, punto. Uno può decidere il prezzo del prodotto e cercare di venderlo sottocosto oppure sovraccosto. Ci può essere qualità sottocosto e non esserci qualità sovraccosto.
Sarà il mercato a premiare o punire il prodotto e l'imprenditore a investire i ricavi.
C'è un mercato per la massa e uno di nicchia. Facciamoli convivere... :)
Rispondi
Re: i migliori in bocca al lupo!
di chiatarrox [user #36263]
commento del 23/10/2013 ore 17:18:49
-Veramente i Chicago Blues Box sono abbastanza noti, non in Italia forse, ma in USA di sicuro (io ne ho provati alcuni in USA e uno pure in Italia a Milano, forse da Prina). Sono degli ottimi prodotti.
-Io comunque sostengo che anche il nome, a prescindere dalla qualità si paghi. Anche perché sono tutti pronti a vituperare Fender, intanto la metà degli amplificatori la fuori, boutique e non, sono copie degli storici progetti Fender più o meno rivisti (più meno) e poi si millantano fantomatici costi per test e ricerca...
-Lecito essere pagati per il proprio lavoro, anche se non farei il paragone con il musicista che suona nei pub, visto che alla fine, per i non professionisti è più che altro una attività ludica che non apporta spesso neanche tutti sti introiti al gestore ma spesso grane in più (io gioco bene a tennis, cosa devo fare? farmi pagare dal circolo quando gioco con qualcuno perchè la gente che si ferma a guardare magari è invogliata a iscriversi?? Ma dai...).
-Se i rigatoni li fai più buoni degli altri e ti fai un nome poi è normale che i rigatoni li fai pagare di più, che tu li faccia con passione o meno, se i rigatoni che fai sono buoni ma sostanzialmente uguali a quelli di altre 10 rinomate trattorie e tu hai appena aperto se non fai prezzi più bassi sei destinato a chiudere e anche in fretta...anche se cucini con passione.
Rispondi
tutto vero
di f.n [user #3760]
commento del 23/10/2013 ore 17:29:47
Ma il mio discorso era fatto sempre presupponendo la buona qualità di base, a prescindere dalla "notorietà" e anche dalla "passione". Certo quest'ultima non basta a giustificare un costo.

E, peraltro, aggiungerei che anche a livello di marketing se vuoi collocarti in una certa fascia, è corretto entrare anche con prezzi di livello, poichè la percezione "prezzo alto=buona qualità" comunque - e come percezione intendiamoci - è importante.
Diciamo che dipende parecchio dal "target".

In ogni caso, va da sé che se poi il prodotto si rivela una ciofeca rispetto alle aspettative che crea il produttore, allora non c'è strategia, prezzo o passione che tenga...

Ciao

Federico

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A livello di marketingla loro ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 23/10/2013 ore 22:54:00
A livello di marketingla loro è una politica potenzialmente funzionante. Lasciamo da parte i discorsi dei costi di produzione, incombenze varie ecc..
Proporre a un prezzo molto alto un prodotto di qualità artigianale suscita al potenziale compratore l'idea di avere un prodotto esclusivo "per pochi". un azienda artigianale sconosciuta sicuramente ha più speranza di crescere puntando a vendere pochi pezzi a un prezzo elevato a persone che puntano all'esclusività (a torto o a ragione non sta a me giudicarlo) fidandosi del prezzo, piuttosto che sperare di vendere alla massa cercando di vendere a prezzi concorrenziali più prodotti possibili. E' inutile che ci prendiamo in giro, una piccoloa ditta sconosciuta che vende amplificatori p pedali a prezzi bassi non se la filerebbe nessuno.
Iniziano a tenere i prezzi alti per vendere un prodotto esclusivo, poi se sono bravi a crearsi un nome e la gente inizia a parlarne potranno pensare di creare un prodotto economico per il ragazzino o comunque chi non può permettersi di pagare tanto ma che desidera avere un prodotto di quaesta marca tanto acclamata...forza e coraggio :)
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Re: A livello di marketingla loro ...
di chiatarrox [user #36263]
commento del 24/10/2013 ore 00:29:
Ma sai non è detto. Il discorso funziona quando si è in pochi. In Italia ci sono una barca di artigiani\liutai semi-sconosciuti che offrono prodotti a prezzi da marchi blasonati. Io credo che la clientela stia mangiando la foglia, che si renda conto che con internet per costruire un ampli che di fatto è un clone o una rivisitazione di circuiti vecchi e stra-usati non ci vuole poi molto e soprattutto non costa molto. Alla fine se un perfetto sconosciuto mi offre un ampli che magari suona bene (e ci mancherebbe) ma me lo fa pagare 1500 testoni, quello che costa l'ampli col nome che suona altrettanto bene ed è pure, quello si esclusivo, io gli dico ma chi sei tu per fare sti prezzi. Non sono più molti gli ingenui che dicono costa caro allora deve essere buono.
Io credo che specie in questo periodo chi ha i soldi si rivolge ai soliti marchi di qualità industriali o ai boutique conosciuti, chi non li ha vuole la qualità, magari rinunciando al marciho, ad un prezzo contenuto. Per la serie non posso avere un Marshall mi faccio un Ceriatone con componentistica scelta che magari suona pure meglio e spendo la metà...poi sono opinioni, se il signor dreamaker (ma mica solo lui, tutti i vari artigiani emergenti che affolleranno l'shg) avrà successo vorrà dire che avrà avuto ragione...
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Re: A livello di marketingla loro ...
di Aktarus [user #5855]
commento del 24/10/2013 ore 05:57:1
Guarda, prima ero molto preso da prodotti artigianali ora molto meno, alla fine per i miei gusti non c'è tutta sta differenza tra un prodotto artigianale o uno industriale ben fatto.
detto questo ragionare sui costi di produzione, sui circuiti tutti uguali è giusto, ma non ha senso se parliamo di una ditta che vuole vendere per lavoro e non per passatempo! come già è stato detto, coltre i costi di materiali ci sono tutte una serie di incombenze economiche amministrative che non ti immagini neanche tra certificati vari, messa in sicurezza e così via e ovviamente ci deve essere anche il guadagno.
se uno è capace a farsi un amplificatore da solo ben venga fortunato lui, ma anche questo non è secondo me un discorso corretto, perchè ragionare su questi termini qualsiasi cosa in commercio potremmo farla a casa!
Non ultimo, in questo momento di crisi preferisco auitare una ditta italiana che una americana :)
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ampli superbi
di lbaccarini [user #14303]
commento del 23/10/2013 ore 23:38:28
i ragionamenti sul prezzo ci stanno
vorrei però dire che ho provato varie volti questi ampli e sono superbi
Rispondi
Sarà che ho un'attività mia ...
di MM [user #34535]
commento del 24/10/2013 ore 09:16:15
Sarà che ho un'attività mia (che non c'entra niente con la musica), quindi so bene cosa significa in italia "fare impresa".... un vero disastro, a parte alcuni (pochi) ai quali si è sempre andato incontro, o per i quali si è legiferato da sempre a proprio favore.
Capisco benissimo il titolare di Dreamaker. Lavorare, fatturare, togliere le spese, e vedersi decurtato il restante del 50%... o la fai per passione, o lasci immediatamente. Quindi un plauso, a tutti gli italiani che in questo momento ci provano, investono, rischiano.
Anch'io, in questi momenti preferisco aiutare una ditta italiana, anche se in italia sono ancora troppe le cose che non vanno. Carcavo dei pezzi di ricambio, viti particolari, e mi è stato risposto che "l'importatore non riesce ad averle"..... poi ci si chiede perché si va all'estero a comprare.... siamo veramente indietro.
Detto questo, un costo per una testata per chitarra che supera i 1000 euro, è un costo in assoluto importante. Da valutare bene.
Rispondi
Favolosi amplificatori!Però il prezzo.... di ...
di SteveZappa93 [user #38837]
commento del 25/10/2013 ore 11:17:
Favolosi amplificatori!Però il prezzo.... di questi tempi!
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