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Washburn WD30SCE: more than woods
Washburn WD30SCE: more than woods
di [user #16167] - pubblicato il

La WD30SCE unisce legni figurati di prima scelta a un ottimo sistema di amplificazione. Le carte in gioco sono buone, ma avremo davvero tra le mani qualcosa più di un bel pezzo di legno?
Avevamo già avuto tra le mani recentemente un’acustica Washburn, la WD20. Ne avevamo toccato con mano la qualità dei materiali e il sound convincente. La chitarra oggetto di questa nuova prova, la WD30SCE invece va oltre, unisce le ottime caratteristiche dell’altro modello con in aggiunta un ottimo sistema di amplificazione, le carte in gioco sono buone, ma avremo davvero tra le mani qualcosa più di un bel pezzo di legno?

Partiamo dalle specifiche tecniche, come di consueto. La WD30SCE è una dreadnought dall’aspetto ricercato. Abete Sitka proveniente dalle fredde terre dell’Alaska per la tavola, rinforzata con un x-bracing in acero quarte sawn scalloppato. Fondo e fasce in frassino Tuna, o giapponese che dir si voglia, splendidamente figurato. Per il manico alla Washburn hanno optato per un classico mogano con finitura satinata. Completano la carrellata dei legni la tastiera a venti tasti e il ponte in palissandro con capotasto e ponticello in osso. Con dei materiali di ottima qualità non si poteva certo lesinare sull’hardware. Le meccaniche dorate resistenti e affidabili fanno il paio con il binding che circonda tutto lo strumento. Davvero bella infine la paletta coperta con un bel pezzo di palissandro. Per l’amplificazione di questa dreadnought la casa americana ha scelto di affidarsi a Fishman, una garanzia per quanto riguarda i sistemi per chitarra acustica. Installato sulla WD30SCE troviamo infatti un sistema completo Presys+ dotato oltre dei classici controlli per l’equalizzazione anche di notch filter, invertitore di fase un controllo per la brilliance. Comodissimo l’accordatore ben visibile e preciso.

Basta guardare, è ora di toccare con mano le forme della WD30SCE. Abbiamo a che fare con una dreadnought quindi non possiamo certo aspettarci un fuscello tra le mani. Le dimensioni generose però sono indispensabili per valorizzare al meglio le basse frequenze e per garantire un ottimo volume di uscite unplugged. Già dopo due accordi ci accorgiamo che le good vibration che sentiamo con la pancia sono sintomo di un sound generoso e corposo. Il suono appare potente ma ben bilanciato. Nonostante la grande quantità di bassi i cantini restano intellegibili e per nulla plasticosi, merito sicuramente dell’ottima scelta di legni. Si potrebbe pensare che la WD30 sia una chitarra costruita prettamente per lo strumming, non si è molto lontani da questo, anche se in realtà archiviato il plettro non si rimane certo delusi dal sound in fingerstyle. Avere a disposizione un suono così profondo ed energico aiuta a valorizzare tutte le sfumature di dinamica. Dimensioni generose si, ma per niente scomode. Il manico regala il giusto confort e la spalla mancante aiuta anche nei passaggi vituosistici più complessi. 
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Collegando il jack alla presa accendiamo il PA per vedere se le ottime caratteristiche restano tali anche a chitarra amplificata. Come sempre il suono non è identico, ce lo aspettavamo. Giocando però con l’equalizzazione si riesce facilmente a recuperare le basse perse con il passaggio attraverso piezo e preamplificatore. Resta invariata l’ottima risposta al tocco. Avere a portata phase inverter e notch filter poi aiuta sicuramente in ambito live dove i monitor son sempre lì pronti a dar battaglia a suon di fischi.

In definitiva con un prezzo che si aggira intorno ai 350 400 euro ci si porta a casa una chitarra acustica con gli attributi! Ottimo sistema di amplificazione, un’estetica curata e raffinata e dei materiali scelti per rendere al meglio anche unplugged. La serie Aura, di cui la WD30 fa parte sembra essere davvero interessante, non mancheremo di testarne ancora, nel frattempo godetevi il video registrato con Andrea Baileni. 


Washburn è distribuita da Master-Music.

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