Ho girato e girato, parlato e parlato, ascoltato e ascoltato. Non sono riuscito a ricevere critiche significative su questa edizione 37 di SHG e 3 di RitmiShow. Posso dirlo con orgoglio, perché ho partecipato solo alle scelte strategiche preliminari, quindi posso fare i complimenti a chi (non sono io) questo SHG l’ha organizzato e fatto funzionare come un orologio. Certo, l’acustica in sala demo grande non era il massimo nonostante le magie di Leo, certo i prezzi del ristorante avrebbero potuto essere inferiori. Ma quello che conta è che per la prima volta nella nostra storia abbiamo fatto una due-giorni e questa scelta è stata apprezzata da tutti. Chi è venuto al sabato e non avrebbe potuto venire domenica, chi si è goduto entrambi i giorni, gli espositori che hanno potuto confrontarsi col pubblico in un clima più rilassato. Spazi maggiori, meno ressa, più tempo. Bene così. Mi sono divertito, ho confermato di amare alla follia la Stratocaster 1955 del mio amico Alberto Venturini, ho visto strumenti magnifici, incontrato vecchi amiciì. Tonino Imperato mi ha detto per la trentesima volta (me lo dice a ogni SHG dal 1996) “devi rifare Nashville”, Luciano Biasibetti ha fatto la solita serie di telefonate per dire che SHG fa schifo, Carlos Juan si è lamentato di non aver venduto nulla. Intorno a questi deja vu che amo perché mi fanno tornare indietro di 15 anni, una manifestazione che cresce e si evolve grazie alle persone magnifiche del nostro staff. Bravissimi (a caso) Luca, Mirco, Denis, Pietro, Simona, Gabriele, Angela, Caro, Mati, Chiara, Susi, Paolo A., Paolo P., Leo & staff, Gianni, Nicoletta, Erik, eccetera. Accordo è una figata inimitabile perché ci siete voi.. PS qui invece, per chi è interessato, qui c'è il comunicato ufficiale. |