E' morto Fergie Frederiksen, una delle voci dei Toto
di LaPudva [user #33493] - pubblicato il 19 gennaio 2014 ore 11:50
Purtroppo la triste notizia non giunge inaspettata: ieri, sabato 18 gennaio, ci ha lasciati Dennis “Fergie” Frederiksen, dopo una battaglia col cancro al fegato durata quasi quattro anni. Frederiksen, voce popolarissima soprattutto negli anni ’80, aveva militato in band come Toto, Trillion e Le Roux, raccogliendo consensi in tutto il pianeta.
Purtroppo la triste notizia non giunge inaspettata: ieri, sabato 18 gennaio, ci ha lasciati Dennis “Fergie” Frederiksen, dopo una battaglia col cancro al fegato durata quasi quattro anni. Frederiksen, voce popolarissima soprattutto negli anni ’80, aveva militato in band come Toto, Trillion e Le Roux, raccogliendo consensi in tutto il pianeta.
Circolata dapprima sulle pagine Facebook di amici e colleghi, la notizia è stata poi confermata dal sito ufficiale del cantante, che riporta il seguente messaggio scritto dal webmaster e amico Klaus: “È col cuore dolente che devo comunicarvi che il mio dolce fratello Fergie Frederiksen è morto oggi 18 gennaio. Fergie è stato un vero campione e un lottatore, e per questo si è guadagnato qualche anno extra insieme a noi, e di fatto un paio di album extra che daranno molta gioia ai fans in tutto il mondo per molti anni a venire”.
Di origini danesi, Frederiksen nasce nel Michigan nel 1951. Canta fin da bambino e comincia a farlo professionalmente già a 15 anni. Nel ’75 fonda il gruppo rock progressive Trillion con cui realizza un disco omonimo tre anni più tardi. Dopo un progetto solista sotto lo pseudonimo di David Lodon (il disco omonimo esce nel 1981) , entra nei Le Roux, gruppo pop-rock della Louisiana il cui singolo “Carrie’s Gone” gli portò una discreta popolarità negli USA. Nel frattempo la sua voce, così immediatamente riconoscibile e semplicemente perfetta per l’imperante genere AOR, gli porta svariate altre collaborazioni, tra cui l’ingaggio come corista per i Survivor (i cori nella celeberrima “Eye of the Tiger” sono i suoi). Poi la svolta: un amico invia una sua videocassetta a Jeff Porcaro dei Toto, che lo recluta nei Toto. Con loro, che all’epoca erano una delle band americane più popoplari al mondo, realizza il disco Isolation (1984), col non facile compito di sostituire Bobby Kimball e dando un’impronta personalissima al sound della band. Brani come “Angel Don’t Cry”, “Endless” e “Carmen” rimangono dei veri pilastri del rock melodico.
Purtroppo la collaborazione coi Toto si protrae soltanto per la durata di un disco, ma la carriera di Frederiksen prosegue, tra collaborazioni con ex colleghi e nuovi dischi a proprio nome, come “Equilibrium” del 1999. Interessante il progetto The World Classic Rockers, band che raccoglie ex membri di Steppenwolf, Journey, Lynyrd Skynyrd e Santana e con cui inciderà un disco. Tante le band nate per sua iniziativa dal 2001 - i Radio Active (tre dischi dal 2001 al 2005), i Mecca (col primo bassista dei Toto, David Hungate), gli AOR, i Northern Light – e tante le collaborazioni che lo vedono costantemente attivo, animato da un incessante e spasmodico desiderio di far musica.
Nel 2010 arriva la terribile sentenza: gli viene diagnosticato un cancro incurabile al fegato. Fergie, per tutta risposta, si dedica ai propri progetti musicali con maggior foga e nel giro di tre anni realizza due dischi, Happiness is the Road e poi l’ultimo Any Given Moment, al quale ha partecipato il nostro Alessio Berlaffa, incidendo per lui il solo di chitarra di un brano dal titolo significativo: “The Last Battle of My War”.
L’anno scorso Frederiksen ha inciso anche il brano “Can’t Go On” per l’album Do Ut Des degli italianissimi Ut New Trolls (la band fondata da Gianni Belleno e nata dallo scioglimento dei New Trolls originari).
Risalgono a poco più di un mese fa le immagini che lo ritraggono, visibilmente consumato ma ancora pieno di energia e di humour, all’evento “Friends for Fergie”, a cui ha preso parte lo stesso Bobby Kimball.
Nei commoventi messaggi di cordoglio di amici e colleghi che in queste ore stanno comparendo sul web vengono ricordati il suo carattere forte e la sua costante dedizione alla musica, ma soprattutto l’indimenticabile voce, che non ha perso fino alla fine.
Le più sentite condoglianze della redazione alla famiglia di Fergie e un commosso saluto a un grandissimo artista.