VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
GNG racconta la sua chitarra a dieci corde
GNG racconta la sua chitarra a dieci corde
di [user #116] - pubblicato il

Naturale conseguenza della recente diffusione di strumenti a sette e otto corde, Giulio Negrini di GNG si è visto commissionarne una con ben dieci corde. Per realizzarla ha dovuto applicare diverse soluzioni inedite. Ci siamo addentrati nel suo lavoro con un'intervista a Giulio e un approfondimento con il collezionista Guglielmo Mormina.
Naturale conseguenza della recente diffusione di strumenti a sette e otto corde, Giulio Negrini di GNG si è visto commissionarne una con ben dieci corde. Per realizzarla ha dovuto applicare diverse soluzioni inedite. Ci siamo addentrati nel suo lavoro con un'intervista a Giulio e un approfondimento con il collezionista Guglielmo Mormina.

Alcuni giorni fa, sul canale YouTube della Liuteria GNG, è apparso un video interessante su una chitarra piuttosto inusuale. Lo strumento mostrato da Giulio Negrini nel clip che riportiamo di seguito, insieme a un look aggressivo e sicuramente difficile per i meno avvezzi al genere, ha la particolarità di montare la bellezza di dieci corde su una enorme tastiera fanned, ovvero con i fret a ventaglio che costituiscono una delle caratteristiche distintive di molti modelli GNG.

Contrariamente a quanto si potrebbe essere portati a pensare, la chitarra non è un'estremizzazioni delle chitarre a sette e otto corde, tanto di moda ultimamente, bensì uno strumento a sé, commissionato da un musicista con delle necessità piuttosto particolari e realizzato da Giulio di GNG mettendo a frutto una serie di soluzioni costruttive mai affrontate prima.

Il video della chitarra ha fatto velocemente il giro del web, e non ha lasciato impassibili neanche noi, che abbiamo deciso di intervistare Giulio Negrini per conoscere nei dettagli la chitarra, nome in codice MKR10Shen.


Accordo: Com'è nato il progetto della MKR10Shen?
Abbiamo a che fare con uno strumento completamente fuori dal comune, che immaginiamo non volesse solo essere la somma di una chitarra e di un basso. Che obbiettivo ti eri posto nella realizzazione di questa chitarra?
Giulio Negrini: Come per la maggior parte delle richieste che ricevo, l'aspettativa dei miei clienti è sempre altissima, mi conoscono per la possibilità di soddisfare le richieste più strane e originali, per offrire un strumento che sia la diretta realizzazione dei loro sogni, bisogni e nell'aiutarli ad esprimere la loro musica nel modo più diretto possibile.
Mike, il ragazzo che mi ha commissionato questo particolare strumento, è un musicista pazzesco. Polistrumentista e profondo conoscitore di moltissimi generi musicali, con un'anima appassionata e musicalmente dirompente. Quasi due anni fa venne da me già conoscendo bene i prodotti, essendo proprietario di una precedente sei corde-GNG (mod. Brea Funned), chiedendomi di più. Molto di più. Suonando diversi altri strumenti (tra cui violoncello, violino, mandolino e pianoforte) il suo range espressivo si trovava troppo costretto nelle frequenze di una sei-corde, innamorato delle basse frequenze così come delle più acute, le sue improvvisazioni e scritture musicali necessitavano di uno spettro sonoro molto più vasto con la suonabilità di una GNG. Da qui nasce la sua richiesta di avere uno strumento a dieci corde, con una corda più alta e tre più basse rispetto a una sei corde tradizionale, con una parte fretless e che fosse facilmente trasportabile ed ergonomicamente versatile, consentendogli di poterlo suonare in più contesti, sia musicali sia meccanico/fisiologici.
Da qui inizia uno studio molto, molto intenso. Ho progettato la forma del corpo più e più volte, gettando all'aria decine di progetti e idee, alcune ne abbiamo tenute, amplificate e perfezionate, altre sono state scartate con una sonora risata. L'intera forma del body è stata definita da un lunghissimo studio sui rapporti aurei, oltre che sulle proporzioni fisiche di Mike, per aggiungere dell'esoterismo e del virtuosismo estetico. Il profilo del manico è completamente nuovo, esce da qualsiasi altra configurazione commercialmente disponibile, è estremamente sottile pur mantenendo facilità di presa e sicurezza di posizione in tutto il vastissimo range sonoro. Anche qui lo studio e le prove sono stati intensi e senza fretta, ogni dettaglio, visibile e non, è stato lungamente ponderato, testato e rivalutato più volte, per esser totalmente sereno delle mie scelte nel risultato finale.
Per rispondere alla tua domanda, l'obiettivo che mi sono posto è lo stesso che affronto quando costruisco un nuovo strumento: spingermi oltre i limiti per soddisfare completamente ogni richiesta, realizzare lo strumento migliore nel suo contesto nel suono, estetica, ergonomia, suonabilità, stabilità e rifiniture.


GNG racconta la sua chitarra a dieci corde

Accordo: Da sempre le chitarre GNG si sono distinte per un'accurata scelta dei materiali e per scelte tecniche sempre all'avanguardia. Quali sono le caratteristiche della produzione GNG "standard" confluite nella dieci-corde?
GN: Sono contento che sia questo che contraddistingua la mia liuteria: è uno standard che continuo a mantenere e, nel possibile, alzare, perseverando nella mia ricerca. Sin dall'inizio dalla mia attività, mi sono sempre prefissato l'obiettivo di offrire il prodotto migliore su tutti gli aspetti e, per ora, le mie mani sono l'unico strumento di cui riesco a fidarmi ciecamente. Anche per questo modello infatti, la realizzazione è totalmente artigianale. Le caratteristiche della produzione GNG sono sempre le stesse: tempo, dedizione, passione e cura del dettaglio.
Le innovazioni e le scelte tecniche prese dai modelli GNG che l'hanno preceduta sono il fanned fretting (c'è un altro articolo con un mia intervista proprio qui su Accordo, a riguardo) la nuova soluzione del manico incollato set-on che ho cominciato a utilizzare a partire da alcuni modelli a otto corde, lo scallop parziale in discesa, la particolare configurazione del pickup al manico, tutte le combinazioni switching possibili e coiltap, il killswitch a bottone, il mini-switch con uscita diretta per eliminare la circuitazione passiva, il truss rod a doppia azione, le barre in fibra di grafite e i tasti completamente in acciaio, ormai utilizzati di standard per tutti i miei modelli.


Accordo: Pensi invece di aver trovato, in questo progetto, soluzioni che potranno poi essere utilizzate in strumenti a sei, sette e otto corde, un po' come avviene per le parti di auto e moto testate nelle classi prototipi?
GN: Una completa novità nella mia linea è la sua caratteristica headless. È infatti il primo modello che realizzo in questa configurazione e la ricerca di un sistema ponte/bloccacorde efficace è stata la parte più estenuante. Ho contattato moltissime aziende, europee e americane, e nessuna di loro riusciva a soddisfarmi completamente, c'era sempre qualcosa che non mi piacesse, nel progetto o nei materiali scelti. Ho infine trovato, praticamente per caso, girando per la pagina Facebook di un liutaio americano (eh, ci si tiene informati!) queste sellette meravigliose. Entrando in contatto con l'artista d'oltreoceano, ho appreso con una gioia infantile che i ponti utilizzati venivano realizzati a... Mantova! Con un immenso sorriso ho scritto ad Alberto di T4M (questo il brand italiano) che mi ha realizzato il set custom per questa dieci corde.
Sicuramente la forma ergonomica e originale costituirà una nuova linea GNG, per tutto il range dalla 6 alla +∞ corde! E sono certo che i miei clienti troveranno un ottimo spunto dall'idea della tastiera bi-legno (acero/ebano) nonché la soluzione del parzialmente fretless sulle corde basse dal dodicesimo tasto e il comodissimo shape del manico.


GNG racconta la sua chitarra a dieci corde

Accordo: Curi tutto nella realizzazione dei tuoi strumenti, anche la costruzione dei pickup. Per questo modello la scelta era ovvia, ma in generale quanto ritieni importante per un liutaio curare anche la costruzione dei pickup per i suoi strumenti?
GN: Le mie sono le uniche mani che realizzano ogni dettaglio dei miei strumenti, dal modello da 2000€ fino ai vertici del lusso. Stesse mani, stessa qualità, sempre. Per quanto riguarda i pickup, ho sempre provato un certo fastidio nell'utilizzare dei modelli commerciali realizzati provandoli su chitarre di massa. Per carità, sono fatti benissimo, e li monto molto volentieri su richiesta, eppure ritengo che ogni strumento debba avere un suo set di pickup appositamente studiato e calibrato per un ponderato obiettivo timbrico per esaltare o, in alcuni casi, sopprimere determinate caratteristiche.
Alla fine Fender, Gibson, PRS, Tom Anderson, Suhr etc. utilizzano pickup proprietari, estremamente diversi tra loro e tutti perfetti sui loro strumenti... vuoi che con tutta la ricerca che faccio non passi un po' di tempo nel perfezionare il principale collo di bottiglia di uno strumento elettrico? Vien da sé che anche GNG abbia i propri.


Accordo: Parlaci in particolare dell'elettronica di questo strumento, come hai realizzato dei pickup efficaci sia per le frequenze della chitarra sia per quelle da basso?
GN: Per questo modello la varietà costruttiva è stata la chiave di volta per una paletta di colori estremamente ampia. Abbiamo un pickup ceramico al ponte, un singlecoil in alnico affiancato al primo pickup e un humbucker al manico realizzato abbinando due singlecoil con polarità e avvolgimento opposti e poli magnetici singoli in alnico (novità forse solo in ambito chitarristico, dato che una soluzione simile è già utilizzata da tempo negli humbucker da basso Musicman). Il diametro e l'isolamento dei fili in rame utilizzati negli avvolgimenti sono estremamente diversi dal ponte al manico, così come le qualità dei magneti lungamente pensati e testati, e la ceratura è estremamente dura, realizzata utilizzando delle resine e cere naturali rarissime, per garantire il perfetto isolamento al fruscio e al feedback (quello non desiderato).

GNG racconta la sua chitarra a dieci corde

Accordo: Ormai siamo abituati a vedere sul mercato chitarre a sette e otto corde. Ibanez ha presentato una nove-corde allo scorso Namm Show. Pensi sia questa l'evoluzione verso cui si sta muovendo la ricerca in ambito chitarristico?
GN: Vedo moltissimi "nasi storti" quando si aggiungono corde alla chitarra tradizionale, effettivamente ormai stiamo raggiungendo dei livelli quasi folli, sembra una gara a chi riesca a metterne di più! Per questa chitarra le motivazioni sono estremamente chiare e date dalle particolari necessità musicali del mio cliente. Il mio settore è quello delle chitarre da shredder, ormai l'ottanta per cento delle richieste che ricevo sono per strumenti a sette corde.
Non credo che la sei-corde verrà abbandonata, quello delle multistring è un settore comunque di nicchia e riservato agli sperimentatori (sia in ambito liuteristico sia musicale). Sebbene la chitarra elettrica abbia una storia temporale ridicola rispetto alla perfezione e rigidità costruttiva raggiunta dagli strumenti classici, ritengo che la sua espressione più popolare sia radicalmente installata nella mente dei chitarristi moderni. Ciò non toglie che la possibilità di personalizzazione e customizzazione sia un 'difetto' installato nella cultura chitarristica moderna sin dalla sua nascita, ed è il motivo che mi spinge a dire sempre di sì a tutte le richieste più strane che ricevo: per sfida, curiosità, voglia di ingegnarsi, offrire un'alternativa, realizzare un desiderio o un capriccio e, perché no, semplice interesse evolutivo.


Intervista con Guglielmo Mormina
Le chitarre di Giulio sono spesso accomunate da ricerche tecniche e stilistiche avanzate, look personali e caratteristiche costruttive fuori dagli schemi.
Grazie ai suoi strumenti, sempre vistosi e interamente realizzati a mano senza alcun complesso d'inferiorità nei confronti dei grandi nomi d'oltre Oceano, GNG ha messo insieme una vera comunità di seguaci, appassionati del marchio e delle sue creazioni.
Il chitarrista e collezionista Guglielmo Mormina è uno di loro. Guglielmo, per gli amici Memo, in realtà non si identifica nel collezionista tradizionale, e si presenta così.

Guglielmo Mormina: In realtà io sono quanto di più lontano si possa immaginare dal collezionista. Quello che non mi piace del collezionismo è l’aspetto maniacalmente sistematico. Il "vero" collezionista magari possiede modelli che non gli piacciono solo perché in un certo senso "deve" averli in quanto funzionali alla sua collezione.
Io invece ho un solo criterio: l’innamoramento a prima vista. Infantile, vitale, caotico. Ho 50 strumenti che campano allegramente senza alcuna logica interna. Mi piacciono e basta. Gibson, Fender, PRS, Ibanez, Yamaha, Trussart, Ed Roman, Tom Anderson per citare solo alcuni brand. Ho una stanza dove sono tutte fuori, all’aria aperta, pronte a essere suonate. Detesto i sarcofaghi con dentro le chitarre vive. Per me sarebbe horror. Il fatto è che non mi interessa possederle se non le posso vedere e toccare. Le suono più o meno tutte a periodi… la domanda più frequente che mi fanno le persone che vengono a casa è "qual è la tua preferita?". La risposta è sempre la stessa. Non c’è una preferita. C’è l’ispirazione del momento… oggi mi attrae di più questa… domani quella. Sono volubile? Esatto! Ma parafrasando… life is too short to play bad axes…


GNG racconta la sua chitarra a dieci corde

Accordo: Come sei entrato in contatto con Giulio Negrini?
GM: La (apparente) casualità ha sempre giocato un ruolo decisivo nella mia vita. In questa avventura sono per caso a Second Hand Guitar (2010 credo)… senza particolari intenzioni di comprare, ma con l’occhio ovviamente sempre vigile. E proprio l’occhio, dalla visione di insieme della sala con zilioni di chitarre, passa senza chiedermi il permesso a mettere a fuoco una chitarra da togliere il fiato. Bella, appariscente, un po' arrogante nella sua unicità. Top di acero quilted 3D, manico con fingerboard di ebano black&white, pot in legno e cover dei pickup sempre in legno abbinato. Forma non classica ma molto interessante. Punto diritto verso la creatura e chiedo alla persona che c’era allo stand se potevo prenderla per guardarla da vicino. Questa per me è la prima verifica di sintonia. Se la domanda mi ritorna indietro come fastidio o supponenza mollo subito il colpo e lo prendo come un segno infausto. Con un filo di sorpresa invece ricevo un bel sorriso in piena faccia e un "certo, con piacere". A questo punto guardo meglio anche la persona e noto un perfetto look da metallaro integrale con annessi e connessi. Iconico direi. "Piacere Giulio" mentre mi tende la mano. Comincia a descrivere questa meraviglia e me la passa. Ne deduco che è proprio lui l’artefice. Ma questo non mi sorprende. Mi sorprende invece il peso della chitarra. Praticamente una piuma. "certo - dice lui - il body è chambered". Ovvio, no? La sfioro solamente, ma quanto basta per sentire che l’action è di una morbidezza insultante. Basta. È mia. Ma prima di poter esternare a Giulio la mia irrevocabile decisione lui mi precede. "Questa è una Morgoth che ho promesso all’importatore americano… fa la sua ultima mostra qui e poi parte". Frustata di delusione. Ci rimango proprio male. Ma male male. Non provo neanche a dissimulare, ma quando Giulio mi dice che ha altri legni bellissimi e che me la può rifare uguale non mi sottraggo allo scambio di indirizzi. Mi manderà le foto. Certo… ma è come innamorarsi di una e sentirti dire che lei è già promessa e che però, niente paura, ti presenteranno la sorella…
Torno a casa un po' di malumore. Dopo un paio di giorni, le foto dei legni puntualmente arrivano. Belli ma… traccheggio. Boh… sì… però… interessante… ci penso. Resta il fatto. Quella comunque era un’altra cosa. Passa una settimana e ricevo una mail da Giulio. "Se la vuoi, è tua…l’importatore non ne ha più bisogno".
Ne intuisco la ragione, e non me la sento di gioire spudoratamente… ma la prendo come una sorta di predestinazione. Era scritto che quella chitarra dovesse finire a me. E con questa (apparente) casualità assoluta entro ufficialmente nel mondo di Giulio Negrini, liutaio.

 
Accordo: Quali chitarre GNG possiedi e come le hai scelte?
GM: Ne ho tre. La prima, la Morgoth, non l’ho scelta ma ha scelto lei me. La seconda è una Strat che ho chiesto a Giulio di costruirmi a partenza da un top di ziricote (legno piuttosto inusuale per una chitarra) che avevo acquistato all’uopo in USA. La terza è la replica di una chitarra che ho preso da un noto liutaio americano e che trovo ancora più elegante della PRS, anche se ne ricorda la forma. In questo caso il progetto è più complesso e parte da un blocco di bubinga waterfall quilted 3D. Un pezzo letteralmente incredibile da PRS Private Stock. Visto e catturato seduta stante sul sito di uno dei miei fornitori di legni pregiati oltreoceano. Ne abbiamo parlato a lungo con Giulio e abbiamo deciso di accoppiarlo a una fingerboard di ebano macassar, manico in bubinga con binding in pero, body in frassino con binding di abalone. Pickup avvolti da lui. Un singolo pot (volume). Uno strumento unico e irripetibile. In effetti oltre c’è il nulla. Almeno al momento.

GNG racconta la sua chitarra a dieci corde

Accordo: Per cosa si differenzia da altri produttori di chitarre, secondo te, Giulio e GNG?
GM: Rispetto ai costruttori "di serie", Giulio ha un suo punto di vista originale e una sua identità autonoma. Rispetto agli altri liutai ha un raffinatissimo senso estetico, ma senza che questa sensibilità vada a discapito della "funzionalità"… spesso chi è bravo tecnicamente sottovaluta e/o snobba l’estetica e chi lavora sull’estetica magari non è un mostro di accuratezza funzionale.
Un altro aspetto è la capacità di innovare anche tecnicamente… molti progetti che ho visto sono frutto di studio e sperimentazione e questo significa tensione verso il miglioramento continuo. Aggiungo due cose. La prima è semplice semplice ma fa la differenza: ha un talento purissimo. La seconda è che è una persona squisita e per me questo conta.


Accordo: Quali valori trovi nelle GNG che magari non riesci a trovare in altri strumenti di pregio come PRS e Gibson?
GM: PRS e Gibson sono grandi brand con storia e tradizione che non si discutono, anche se alcune scelte di marketing hanno portato in qualche caso a un impoverimento del prodotto. Per me non c’è "una" Gibson, ma "quella" Gibson o "quella" PRS. Alcuni modelli a mio avviso non avrebbero dovuto mai dovuto nascere, ma invece vivono tranquillamente accanto ai modelli più blasonati. Se parliamo del valore che trovo in generale nelle GNG è che sono per definizione tutte prodotte con la stessa qualità. In pratica sono tutte pezzi unici anche se hanno dei nomi propri… Morgoth, Brea o altro.
Se parliamo poi del perché io abbia deciso di investire danari nei progetti GNG il discorso diventa personale e aumenta il tasso di soggettività. Non c’è storia… l’emozione di suonare con uno strumento che è stato costruito per me non è paragonabile a quella che provo suonando uno strumento di serie. Punto a capo. È un piacere che nel mio caso parte molto prima del possesso… dalla fase dalla scelta dei legni e dal loro abbinamento, dalla forma… dalla customizzazione dei fondamentali… dallo sfizio dei dettagli e degli intarsi fino ad arrivare alla scelta del colore. Mesi di tempo in cui pregusto il momento in cui la vedrò per la prima volta. Magia pura.

NdR: foto di Nicola Beccalori.

GNG racconta la sua chitarra a dieci corde
chitarre elettriche gng guitars interviste
Link utili
GNG parla di fanned fret su Accordo
Nascondi commenti     23
Loggati per commentare

Chiamarla chitarra mi sembra un ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 22/01/2014 ore 14:07:26
Chiamarla chitarra mi sembra un po ' eccessivo ... Solo pensare di montare 10 corde mi sento male senza parlare dei costi ... GNG conoscevo gia' come marchio e devo dire che a prescindere da questo strumento che a me non piace pero' ho provato altri strumenti per cosidire piu' tradizionali e devo dire che sono veramente ottimi curati nei particolari ottime le tastiere veramente strumenti molto belli ! Ciao
Rispondi
Più che altro mi piacerebbe ...
di kramaijcovich [user #25400]
commento del 22/01/2014 ore 14:33:42
Più che altro mi piacerebbe sentire che tipo di musica ci suonerà il commitente...!
Rispondi
Mammamia quanto è brutta! ...
di Liuto1500 utente non più registrato
commento del 22/01/2014 ore 14:35:38
Non riiuscirei mai e poi mai a suonarla...
Rispondi
Re: Mammamia quanto è brutta! ...
di smilzo [user #428]
commento del 22/01/2014 ore 15:44:19
Io invece la trovo molto bella, ma credo che proprio non riuscirei a suonarla!
Rispondi
Grande liuteria.
di Rothko61 [user #32606]
commento del 22/01/2014 ore 14:35:40
La dieci corde mi lascia indifferente. Faccio fatica a suonarne bene sei...
Ma le GNG sono grandi chitarre. Io ho provato la signature Dr. Viossy: il look farebbe pensare ad una chitarra orientata solo al metal, invece é quanto di piú eclettico e versatile si possa trovare. Ci suoni di tutto e, paradossalmente, a me piace da matti soprattutto sui suoni clean.
Chissá, magari un giorno...
Rispondi
questa non e' una chitarra, ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/01/2014 ore 16:09:18
questa non e' una chitarra, e' pornografia ...
Rispondi
mi ricorda....
di brucetruce [user #19719]
commento del 22/01/2014 ore 16:35:01
un maxi spinteroggeno!!!!
Rispondi
strumento senza dubbio affascinante...anche se ...
di zef65 [user #18431]
commento del 22/01/2014 ore 16:42:54
strumento senza dubbio affascinante...anche se sembra un po' un'incrociatore Klingon :D
scherzi a parte è senz'altro costruita in maniera spettacolare in ogni sfaccettatura ma temo che sia uno strumento di super-nicchia..
Rispondi
Un plauso a Giulio Negrini ...
di KJ Midway [user #10754]
commento del 22/01/2014 ore 16:45:57
Un plauso a Giulio Negrini va fatto abbiamo bisogno di competenti visionari.
Un Frank O. Gehry della liuteria, può piacere o no, funzionare o meno ma qualcuno qui ha pensato ed ha realizzato; chitarre a 10 corde esistevano già ma qui siamo davanti ad uno strumento che tenta di sfuggire alla sua natura di chitarra.

Bravo
Rispondi
Chitarra veramente ben fatta, unica si, ma..
di Piergiangigi utente non più registrato
commento del 22/01/2014 ore 18:05:31
.. ma dire totalmente innovativa non mi sembra.. Il lavoro si vede, e a me piace, ma la forma? Una Strandberg, anche se forse è simile ma troppo diversa allo stesso tempo (mi piace molto la storia dell'auto equilibrio). Il ponte? Ponte sempre simile ad una Strandberg, ma del resto non si può mettere un floyd rose lì. Anche a me solitamente più di 8 corde stancano, ma questa ha una storia che si cela dietro alla scelta, e a mio parere è molto utile, se la si sa usare, come del resto i controlli. Sembra un'ottima chitarra.
Secondo voi il prezzo intorno a quanto si aggira?
Rispondi
Complimento al liutaio, nient'altro da ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 22/01/2014 ore 18:31:55
Complimento al liutaio, nient'altro da aggiungere, le immagini delle sue creazioni parlano da sole!
Rispondi
L'accoppiata di legni sulla tastiera ...
di BodomNik [user #17942]
commento del 22/01/2014 ore 20:54:09
L'accoppiata di legni sulla tastiera è veramente magnifica!!!! Complimentissimi
Rispondi
Non amo particolarmente questi strumenti ...
di MiRock [user #14375]
commento del 22/01/2014 ore 21:13:43
Non amo particolarmente questi strumenti - mi ci divertirei volentieri però - ma notando la direzione che prendono le cose penso che proprio questi costituiranno un ramo importante del futuro della chitarra.
Rispondi
CAPOLAVORO! viva il MADE ITALY. ...
di Grix [user #36841]
commento del 22/01/2014 ore 21:32:13
CAPOLAVORO! viva il MADE ITALY.
grandissimo Giulio!
Rispondi
Guitar porn... magnifica ...
di anitradigomma [user #12816]
commento del 22/01/2014 ore 21:50:53
Guitar porn... magnifica
Rispondi
che bella! ma non la ...
di Sykk [user #21196]
commento del 22/01/2014 ore 22:02:26
che bella! ma non la fanno a 6 corde?
Rispondi
A livello estetico non mi ...
di SteveZappa93 [user #38837]
commento del 23/01/2014 ore 08:04:25
A livello estetico non mi piace proprio sta 10 corde!Però l'idea è buona!Dei modelli Gng preferisco la morgoth a 6 corde con floyd rose!
Rispondi
Loggati per commentare

;)
di stepuc78 [user #11233]
commento del 23/01/2014 ore 11:08:55
strumento sperimentale, ma senza dubbio ben studiato e ottimamente realizzato!
Giulio è un liutaio coi fiocchi...ho visto personalmente i suoi strumenti alle varie esposizioni, qualita altissima! :)

Rispondi
!
di telecrok [user #37231]
commento del 23/01/2014 ore 11:42:15
Perché alcuni dei brend più famosi non hanno ancora provato a fare qualche modello con tastiera mista, chessò acero/ebano, acero/palissandro, acero/pau ferro ecc ecc, trovo interessante una sezione "dura" nella parte alta della tastiera dove si cercano le note più acute.
Certo che relaizzare un manico accoppiando 2 essenze diverse, molto diverse tra loro, con caratteristiche meccaniche differenti dev'essere una vera impresa, cercando di ottenere spessori corretti e comodi, nonché l'inserimento dei truss, occorre veramente una grande competenza.
Trovo anche molto interassante la profilatura del manico a sezione variabile in base alla posizione della mano anche se quet'ultima finezza, per ovvie ragioni, dovrebbe essere fatta esclusivamente su misura, c'é mano e mano, improponibile relaizzarla in serie, ma il resto si.
Magari uno si fà fare solo il manico, su misura a sezione variabile e tastiera mista, si può?
Esistono sul mercato chitarre in piccole serie con queste caratteristiche?

Interessante articolo, a me personalmente questa GNG non piace e non trovo neanche giusto avere un sacco di strumenti in un'unica soluzione, trovo necessaria la presenza del bassista, del tastierista e via dicendo.
Strumento per sperimentatori e virtuosi, ma penso più sperimentatori.
Penso inoltre che sia assai più difficile ed impegnativo fare cose eccelse con poca roba, ho visto suonatori africani che con cembali costituiti da un manico di legno e una zucca, con solo 1 o 2 corde, riescono a fare scintille.
Comunque mille complimenti al liutaio, non conoscevo il marchio, andrò a curiosare sul sito per vedere le sue relaizzazioni, quelle più vicine ai miei gusti.
Rispondi
Tanto di cappello per aver ...
di sepp [user #10489]
commento del 24/01/2014 ore 09:37:36
Tanto di cappello per aver costruito un progetto del genere.
Questa non è "semplice" liuteria, con moltissimo rispetto per la categoria dei liutai, ovviamente.
Rispondi
ki è mike?
di scorrazzo [user #37353]
commento del 24/01/2014 ore 18:31:18
È possibile avere info sul committente mike per cercare del materiale ke dia idea del suo approccio musicale e dell'uso ke farà di questo strumento?
Rispondi
piaccia o no, è bello ...
di paky971 [user #24467]
commento del 26/01/2014 ore 09:22:43
piaccia o no, è bello vedere giovani italiani capaci, che osano sperimentare dove tutto sembra già scoperto
Rispondi
la chitarra è .... orribile ...
di Kata_ts [user #2290]
commento del 09/02/2014 ore 00:22:23
la chitarra è .... orribile ! (per me) ma il CREATORE di questo strumento è una ... BELVA SELVAGGIA !!!!!!!!!! Veramente COMPLIMENTI per il progetto.

WiWa!
Rispondi
Altro da leggere
Americane rare, vintage italiano e classiche esclusive nell’asta Catawiki per SHG Music Show 2024
Dalla chitarra alla batteria: la band si incontra da Bomap a SHG Music Show 2024
A SHG Music Show 2024 brinda con noi, e con Baladin
Il futuro è retrò: l'SHG 2024 di Catawiki
Billy-Bo: due generazioni di blues in una Gretsch
John Frusciante è tornato nel gruppo… e ha una signature da spavento
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Mini Humbucker FG Mini-H SP-1
Fattoria Mendoza Hi-Crunch: il fratello arrabbiato dell'M
Harley Benton Tube5 combo: sei bella quando strilli
Parliamo di analogico!
Sistemi digitali per cinquantenni soddisfatti
Impressioni a freddo sul Neural DSP Quad Cortex
Acquistare strumenti musicali in Gran Bretagna: come funziona il dazio...
Basi o Altezze?
M-Vave: profiling per tutti
Vintage V132: Les Paul style con un rapporto qualità-prezzo sbalordit...




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964