di redazione [user #116] - pubblicato il 09 aprile 2014 ore 10:30
Una visita allo stand D'Elia Guitars è d'obbligo non sono per i chitarristi, ma anche per bassisti e batteristi. Nel suo laboratorio in Irpinia, il liutaio costruisce strumenti dalle forme originali e con materiali singolari, arricchendo il tutto con i suoi personali pickup, frutto di una certa "familiarità" con il mondo delle bobine.
Una visita allo stand D'Elia Guitars è d'obbligo non sono per i chitarristi, ma anche per bassisti e batteristi. Nel suo laboratorio in Irpinia, il liutaio costruisce strumenti dalle forme originali e con materiali singolari, arricchendo il tutto con i suoi personali pickup, frutto di una certa "familiarità" con il mondo delle bobine.
Una buona chitarra fa bene all'anima di chi la suona e anche di chi la costruisce. Giuseppe D'Elia è un artigiano di Avellino che ha trovato nella liuteria un modo per esprimere molto più della semplice passione per lo strumento. Dietro il vanto di utilizzare materiali "a chilometro zero", dall'impiego di legni locali fino ai pickup assemblati a mano, c'è tutta una storia. L'abbiamo ripercorsa insieme a Giuseppe in una breve intervista in attesa di Second Hand Guitars Napoli 2014, dove sarà esposta la sua collezione al completo, dalle chitarre ai bassi fino alle batterie. L'appuntamento, questa volta davvero rivolto alle band al completo, è il 12 e 13 aprile 2014 alla Mostra d'Oltremare di Napoli, per Second Hand Guitars.
Di solito chiediamo un po' di storia dell'azienda. Questa volta invece vorrei che mi raccontassi quello che è, secondo te, l'evento più importante nella storia del tuo brand, che lo ha segnato rendendolo ciò che è oggi. La vera svolta, in realtà, c'è stata proprio con l'inizio del mio lavoro come liutaio, che è nato quasi per caso. Prima anch'io suonavo con dei gruppi e mi rivolgevo ai liutai per i miei strumenti, poi undici anni fa, durante un periodo buio della mia vita in cui ho perso il lavoro in fabbrica, mi sono trovato a smontare uno strumento per scherzo. Mi sono ritrovato ad appassionarmi alla cosa e da lì è nato tutto.
La Mostra d'Oltremare sarà gremita di stand di ogni genere. Cosa avete preparato per spiccare tra la folla e attirare a voi i visitatori? Porterò tanti strumenti. Ci saranno chitarre, bassi tra cui uno con il top ricavato da un ulivo della nostra zona. Ci saranno anche due batterie: una da 16" e una da 18" in castagno irpino. Poi ci sarà la Ivis, chitarra che ricordo fu recensita proprio su Accordo diverso tempo fa. Naturalmente ci sarà un'insegna con il mio logo bene in vista, ma punterò sugli strumenti. In fondo questa è la prima volta che partecipo alla fiera e non conosco ancora i vari segreti per attirare il pubblico… poi l'appetito viene mangiando, quindi chissà per le prossime edizioni!
E cosa farai, invece, per fare in modo che i visitatori tornino da te anche dopo la fine di SHG? Metterò in campo prima di tutto l'umiltà, la professionalità che penso si veda nella realizzazione degli strumenti e tutta la gentilezza che uno può portare con sé. Poi l'ultima parola sta sempre ai visitatori, dovranno essere loro a giudicare la qualità dei miei strumenti. Un buon motivo per restare in contatto possono essere i miei pickup. La scelta di costruire anche i pickup è dovuta al mio passato lavorativo: sono stato in una fabbrica che realizzava avvolgimenti di micro-fili per elettrodomestici che, guarda caso, usavano lo stesso filo che si usa per avvolgere i pickup. Quindi mi sono autocostruito una bobinatrice manuale e… mi diverto a fare queste cose! Porterò anche degli esempi, dei single coil per Stratocaster e Telecaster.
C'è un prodotto o un'iniziativa in particolare che non vedi l'ora di condividere con i visitatori di SHG? Di sicuro i miei bassi: io sono un bassista "pentito". Ma è difficile indicarne uno in particolare, perché in fondo mi affeziono agli strumenti che costruisco. Lo faccio con il cuore, è una passione nata proprio dal nulla. Tu pensa che quando facevo i primi strumenti ero come in trance, una volta finiti non riuscivo a credere di averli fatti io! In un certo senso la liuteria è stata anche terapeutica per me: mi ha risollevato da un gran brutto periodo!