di redazione [user #116] - pubblicato il 23 maggio 2014 ore 12:30
Prosegue il Diario di Bordo di Roberto Gualdi, in giro per il mondo con la PFM. Questa volta ci porta con lui a spasso per Chicago, ci fa curiosare al soundcheck e godere un frammento di live, arricchito da un esplosivo assolo di batteria. E, cosa non meno importante, ci insegna a ordinare una birra a Chicago.
L'appuntamento nella hall, alla fine, è stato fissato per le ore 01.30 am.
Quindi un'ora e mezza dopo mezzanotte… Mica male come orario.
Verso le 04.30 eravamo all'aeroporto di San Diego e, dopo il check in e il passaggio dei controlli, mi sono finalmente concesso la colazione.
Niente di troppo americano o elaborato: un dolce e il consueto mezzo litro di magma vulcanico venduto da Starbucks. A me il caffè americano piace, e anche molto ma devo dire che la temperatura e' incredibile.
Comunque ,verso le 15.00 eravamo in hotel. Io e Alessandro Scaglione, tastierista della PFM, abbiamo deciso di andare subito in giro senza perdere tempo in pranzi o riposini.
Chicago, pronuncia "Scichegou", è una città bellissima. Sembra che il meglio di una città del Nord Europa incontri il meglio di una città americana. E' bagnata da uno dei laghi più grandi del mondo e, in effetti, quando te lo trovi davanti hai la sensazione di essere di fronte al mare piuttosto che a un lago.
Unica nota dolente il clima. Per molti giorni all'anno fa veramente freddo e anche oggi, pur essendo una giornata di sole, non fa caldo per niente.
A Chicago, ovviamente, c'è la sede della famosissima Chicago Orchestra diretta in questi anni da Riccardo Muti.
Girando per il centro abbiamo visto tre ragazzi che suonavano dei secchi di plastica, con un tiro, un timing e delle soluzioni musicali e coreografiche pazzesche. Fortunatamente li ho filmati e potrete vederli.
Riguardo ai video devo fare una precisazione! Anche la macchina più sofisticata teme l'errore umano. Sto girando con il nuovo Zoom Q4 ed è veramente bellissimo, comodo e maneggevole, ma l'ho appena preso e questi sono i primi video in assoluto... Ogni tanto ho lasciato un pezzo di dito davanti all'obiettivo... Non ho parole per definirmi: ma è andata così!
Anyway…
Il concerto è domani quindi il giro turistico è durato tutto il giorno e verso le 19.00 eravamo alla mitica House Of Blues. Che figata!
Sul palco un chitarrista cantante con una piccola batteria elettronica e un loop machine per suonare il consueto giro di 12 battute, loopparlo , dopodichè cantare e suonare frasi e soli vari.
La birra è buona e ho imparato una cosa fondamentale per la sopravvivenza: La birra alla spina si dice Draft Beer!
Il locale dove suoniamo si chiama Reggies ed è un posto pazzesco.
Praticamente ci sono due locali, con due concerti che avvengono contemporaneamente, separati da un negozio di merchandising al piano terra, un negozio di dischi con Cd, Dvd, ma soprattutto tantissimi vinili, al primo piano, un ristorante e pub al secondo piano.... Il tutto in stile Very Rock And Roll.
In un tour come questo, all'estero con tanti viaggi in aereo, gli strumenti personali come, chitarre, bassi, violino, pedaliere, moog, computer con i suoni, bacchette li portiamo con noi mentre ampli, tastiere, batteria e piatti li chiediamo sul posto con
un’ accurata scheda tecnica discussa e approvata mesi prima tra management e promoter locale.
Detto questo, bisogna sperare che per esempio un Marshall oltre ad esserci fisicamente abbia le valvole a posto ecc..
Diciamo che, per esperienza personale, USA, Germania e Giappone sono i luoghi dove di solito tutto e' a posto.
Infatti, siamo in USA e gli strumenti richiesti ci sono tutti e tutti funzionanti e i tecnici sono svegli e bravissimi. Al fonico da palco ho dovuto chiedere solo un paio di variazioni, per il resto ha fatto tutto lui e si sentiva benissimo da subito. Nel video potete vedere alcuni momenti del sound check.
Per permettere al fonico di fare il suono generale della batteria la mia abitudine e' di suonare un groove di velocita' medio lenta in modo da dargli abbastanza distanza tra i suoni, e cerco di utilizzare tutti i pezzi della batteria compresi tutti i tom e i crash in modo che possa definire bene i livelli degli overhead e dei tom.
Ovviamente quando si fa un tour del genere l'unico momento in cui si potrebbe un po' "giocare" con il nostro strumento è proprio il check, ma è anche l'unico momento a disposizione del fonico per fare i suoni e il tempo è sempre poco.
Quindi la regoletta: più suoniamo veloce e meno il fonico riesce a distinguere i vari suoni.
Sul palco siamo un po' stretti ed il mio caro amico Scaglione ha praticamente il rullante ed un crash a mezzo metro dalle orecchie..
Per un diplomato in pianoforte classico e direzione d’orchestra penso sarà una serata indimenticabile.
Ad un certo punto arriva al locale il mio amico Paolo Baglioni, collaboratore di Pelù, Banda Bardo' , Morandi ed altri, era a suonare a Chicago e aveva saputo del concerto.. Devo dire che vederlo arrivare dal nulla…a Chicago….è stato un bel flash..
Alla fine è stata una bella serata, tutti contenti, fans vari con vinili da firmare e una meritata draft lager...
Poi in hotel anche perchè domani l' appuntamento nella Hall è alle 04.00, dopodichè volo per Miami e tutta la trafila di check in e controlli per imbarcarci sulla MSC Divina e prendere parte alla Cruise To The Edge.
Il nostro concerto piu' importante, quello nel teatro, e' proprio la sera della partenza.
Quindi:Notte in Bianco + Viaggio + Imbarco + Solo 1.30 di sound Check per sistemare strumenti e suoni + pressione per l'evento = STRESS
In questi casi consiglio il cd di Tony Scott " Music For Zen Meditation" che infatti sta girando nel mio Ipod in questo momento.
Next Episode: Cruise To The Edge, la crociera Del Prog.