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La nostalgia è un veleno anti creativo
La nostalgia è un veleno anti creativo
di [user #116] - pubblicato il

Danger Zone è il nuovo disco di Alex Masi. Un lavoro di sperimentazione selvaggia tra elettronica, shred feroce e inedite pulsioni funk e pentatoniche. A pochi giorni dalla tragica scomparsa di Randy Coven, protagonista con Masi di grandi album con gli MCM, ci siamo fatti raccontare direttamente da Alex il suo nuovo disco solista.
Danger Zone è il nuovo disco di Alex Masi. Un lavoro di sperimentazione selvaggia tra elettronica, shred feroce e inedite pulsioni funk e pentatoniche. A pochi giorni dalla tragica scomparsa di Randy Coven, protagonista con Masi di grandi album con gli MCM, ci siamo fatti raccontare direttamente da Alex il suo nuovo disco solista.

Alex Masi è stato l'unico chitarrista italiano a imporsi come Guitar Hero a livello mondiale durante la rivoluzione shred degli anni '80. Ha vinto un Grammy con il suo album di debutto "Attack At The Neon Shark"nel quale ha collaborato anche Allan Holdsworth; ha spaziato tra repertorio classico, fusion, heavy metal neoclassico e oggi gioca e sperimenta con l'elettronica. Un grande artista, eccentrico e a volte spigolososo che non si è mai fermato e continua a produrre musica di qualità.

Danger Zone è un album solista nel vero senso del termine: scrivi, suoni, programmi e produci tutto tu. Come hai maturato l’idea di un disco così, senza musicisti? Da quali esigenze e urgenze artistiche nasce?
Nasce da due anni di caos totale nella mia vita. Spostamenti di necessità, per lavoro e per famiglia, andare avanti e indietro dall'Europa alla West Coast ogni paio di mesi diventa snervante dopo un po’ e quello più altre situazioni stressanti si sono fatte sentire nel mettere insieme quell'album. La decisione di fare tutto da solo non e' megalomania o scarsa fiducia nelle capacità altrui e' semplicemente un modo di completare un quadro seguendo una visione un po' sbilenca e improbabile che sarebbe stata troppo complicata da spiegare ad altri musicisti. oltretutto così non devo dividere i soldi con nessuno . Poi ho veramente usato samples e loops come fossero musicisti virtuali ai quali davo parti da suonare.

Ci sono degli ascolti particolari fatti negli ultimi anni che ti hanno portato a elaborare un disco così elettronico?
Da 20 anni seguo Prodigy, Aphex Twin, Squarepusher e ultimamente Skrillex. Poi mi piace un casino la Trance music con tutte le sue variazioni, Goa, Psy-chill, Balearic etc e' da moltissimo che avrei voluto fare qualcosa del genere, cioè associare una chitarra elettrica a quei contesti non usuali per le strade tradizionalmente battute dagli albums di chitarra solista. Sinceramente, te lo dico con totale onestà, non reggo più un album di assolo di chitarra fatto su formule cosidette "shred" con i soliti ritmi e i soliti movimenti armonici. Jeff Beck aveva fatto esperimenti con Techno etc su tre albums durante gli anni 2000 ma a me all'epoca mancavano i mezzi tecnici e il "know how" per fare qualcosa di simile.


Dal punto di vista chitarristico troviamo un Masi in splendida forma, con tutti i tuoi chops più caratterizzanti ed estremi. Allo stesso tempo ho percepito, fuori dagli assolo, nei temi, e nei fraseggi che accompagnano i groove, un respiro molto più “nero” e funkeggiante nel tuo playing. Un sacco di pentatonica e modo dorico…?
Le pentatoniche sono, come diceva Joe Zawinul, i gruppi di intervalli primordiali nella storia umana...E' una totale liberazione poter tornare a scavare fra quelle note. Negli ultimi 2 anni ho suonato molto con musicisti neri, alcuni dei quali eccezionali, ed era da un bel po’ di tempo che volevo sviluppare molto di più il mio groove anche rapportato a quello di chi sta suonando con me. Non c'e' più grossa libidine di incastrare un groove in the pocket con una sezione ritmica e cavalcarlo finche le vacche non tornano a casa (espressione di qui, non so se in italiano renda)...Sento in giro moltissimi strumentisti molto dotati tecnicamente che però non sanno giocare con gli spazi invisibili fra le battute, per loro si tratta solo di "rispettare il metronomo", neanche la musica classica va' suonata cosi, immaginiamoci il blues, jazz, rock, funk etc...

Ci descrivi la produzione dell’album? Come ha lavorato alla creazione dei loop, sample e groove di drum machine? Che macchine o software hai utilizzato? Su che supporto hai registrato? 
Ho accumulato una libreria di qualcosa come 50,000 loops, molti dei quali ho creato io stesso. non uso drum machines, prendo frammenti qui e li e li cucisco, li taglio, li allungo li accorcio, gli cambio il pitch...Uso Acid pro 7 per loops e samples e Pro tools per mettere tutto insieme con gli strumenti analogici etc. Per mastering invece mi trovo da dio con Wavelab. Per creare un loop sono sempre con le orecchie tese per sentire anche 2 secondi di qualcosa che potrebbe essere utilizzabile, lo registro, gli faccio editing e lo incastro in posizione nel pezzo.

Fresco da questa esperienza solitaria di produzione e registrazione dicci quali sono per te il primo vantaggio e svantaggio immediato percepito nel realizzare un album senza il supporto di altri musicisti?
Il vantaggio e' il non dover spiegare niente a nessuno e non dover ascoltare proposte o idee altrui, dall'altro lato quello potrebbe anche essere lo svantaggio. Il fatto e' che questo album e' stato una forma di auto psicoanalisi perché fare tutto da solo ti può mettere duramente alla prova facendoti poi chiedere se veramente stai facendo qualcosa che non ha ne capo ne coda. Non avere del feedback immediato da gente che sta lavorando con te e' un po’ come guidare di notte con i fari spenti fidandoti del tuo sesto senso...ma e' un rischio che ho preso volentieri nel passato e sicuramente prenderò ancora in futuro. Però adesso ho un casino di voglia di lavorare con una band vera e propria e tornare a fare "solo" il chitarrista.

Mi piace il contrasto tra l’elettronica e il suono verace della tua distorsione. Ci racconti come hai registrato le chitarre? Sei andato in diretta con il tuo DV Mark o hai usato cabinet, pre microfoni ...?
Grazie! Ho usato varie cose come ampli, un Madison Divinity Combo, un Pod XT e un Triple six di DV MARK. Un 57 in bocca a uno dei Celestions della cassa e il resto effettato dal banco. Devo ancora sperimentare con il re-amping, mi piace l'idea ma avevo già talmente tanti dettagli tecnici da seguire che dovermene imbarcare in un altro non mi attirava, comunque sono per l'80% soddisfatto dei suoni delle chitarre.

Per quanto riguarda le chitarre? 
Da sei anni suono Music Man guitars, la mia favorita e' una silhouette nera seguita da una Axis che però tende a farmi suonare più in stile EVH, e' una cosa pazzesca questa, uno direbbe che con tutti gli anni che suono dovrei poter controllare le tentazioni offerte da uno strumento e invece la Axis un po’ per i pickups ideati da Eddie, un po’ per il manico in acero, un po’ per l'iconografia tira fuori Eruption dal mio subconscio... La mia vecchia Charvel 750 sunburst e' ancora il top di suonabilità. Sono sempre alla ricerca di un liutaio che possa clonare il manico di questa Charvel che e' il migliore che abbia mai suonato. Anche un paio di vecchie Carvin appaiono nell'album. Adoro quel feeling old school.

La nostalgia è un veleno anti creativo

Sembri uscito totalmente indenne dal contagio a 7, 8, 9 corde che sta attraversando il mondo della chitarra moderna rock e metal? Non ti incuriosiscono questi strumenti?
No. Provo esattamente la stessa sensazione che provo quando vedo un basso a 5, 6, o 89 corde...c'e' un universo ancora da scoprire dentro le sei corde e oltretutto le chitarre 7 corde etc si portano dietro un certo tipo di sonorità, principalmente modern metal, che mi sta un po’ stretto sia come ascoltatore che come musicista.Se Holdsworth, Ted Green, EVH, Shawn Lane, Jeff Beck, McLaughlin hanno fatto quello che hanno fatto con sei corde penso di avere ancora molto da scoprire anch'io da quel tipo di strumento.

La scomparsa di Randy Coven è una tragedia che mette fine a uno dei tuoi progetti musicali più avvincenti e riusciti, il trio degli MCM con te, Macaluso alla batteria e, appunto, Coven al basso...
La scomparsa di Randy Coven, una brutta batosta per me e John Macaluso. 
Ho parlato con la casa discografica e forse un po' più avanti faremo un remaster dei due albums registrati come MCM e stiamo già parlando con Macaluso di fare qualcosa come omaggio a Randy. Poi ho un gruppo insieme a Bernie K che e' stato il primo cantante con il quale ho lavorato qui negli USA (l'albume era Fire in the Rain), e' un gruppo rock funk con il quale abbiamo suonato intorno a LA e che porteremo in studio e al di fuori della California, appena torno a Los Angeles e le cose nella mia vita si assestano un attimo.

Il materiale di questo disco sembrerebbe perfetto per essere suonato live ...
Infatti prima o poi lo faro con Macaluso alla batteria. L'unico altro batterista che vorrei avere per fare questa cosa sarebbe JoJo Meyer. Come detto sopra, devo aspettare che i vari casini che imperversano nella mia vita in questo periodo si calmino e poi riparto stile bi-turbo...

Fare clinic e suonare da solo,  appoggiandoti a basi e sequenze, è una dimensione che ti piace, ti diverte?
Si e no...dipende dalla qualità dei drinks a disposizione. Scherzi a parte, suonare su basi e' un po' tedioso alla lunga per via dell'assenza di sorprese. A me non piace suonare i pezzi allo stesso modo ogni volta, in Giappone la gente vuole esattamente le stesse note, fanno morire...il concetto stesso di clinic andrebbe rivisto, dovrebbe essere un incontro dove il musicista si apre al pubblico non per riprodurre dei pezzi stile natura morta ma offrendo angolature diverse da quelle presentate negli albums.

La nostalgia è un veleno anti creativo

Sei un tipo che guarda sempre avanti, in continua evoluzione e in balia delle più svariate pulsioni musicali. Hai spaziato dal metal alla musica classica, passando per la fusion e ora l’elettronica. In quali di questi generi hai avuto le più grandi soddisfazioni artistiche e ti sei sentito più a tuo agio?
In tutti! Quando suono, suono solo quello che mi piace, e' come per me parlare due lingue, parlo sia l'italiano che l'inglese come madrelingua e quando penso, quando sogno etc lo faccio in tutte e due le lingue e devo sforzarmi per accorgermi quale delle due lingue sto usando in qualsiasi momento perché ambedue esprimono esattamente quello che sto cercando di dire. La musica e' la stessa cosa, lo stile, il genere possono essere diversi ma esprimono quello che sento. L'unica cosa che conta e' che ci sia swing.

Anni 80, 90, 2000 e ora 2010…cosa è successo alla musica e alla chitarra rock. Da protagonista con la chitarra al collo, quali sono le cose più brutte che hai visto capitare alla musica? A chi vanno le principali responsabilità?
Se e' per quello io suonavo già dopo la metà degli anni 70! Sono un pezzo d'antiquariato! La musica fa' esattamente quello che ha sempre fatto, cioè riflette il tempo in cui si trova. Non esiste l'arte sganciata dal contesto storico tranne nel mondo orientale ma in quel caso e' dovuto a questioni filosofico - religiose. Fino agli anni 80 vivevamo in un mondo ancora felicemente disgregato dove si poteva ancora credere che tutto fosse a portata di mano avendo la volontà di lavorare per quello che si voleva. Poi ha progressivamente preso piede il dominio informatico/finanziario che ci ha resi tutti molto meno creativi e meno interessati a sfidare lo status quo rinchiudendoci sempre di più nella gabbia della libertà virtuale. Non ho idea di cosa ci aspetti, non sono ottimista purtroppo. 

Li rimpiangi ogni tanto gli anni ’80?
Certo! Sarei falso a dire di no. Mi manca l'essere così giovane come allora con tutto quello che ne consegue. Mi manca quel senso di possibilità illimitata che si poteva respirare nell'aria di allora. Però questo non vuol dire che io nutra alcun tipo di nostalgia! Anzi, per me la nostalgia e' un veleno anti creativo. Non c'e' scelta che andare avanti a costo di esplodere gloriosamente contro un muro di impossibilità...l'alternativa e' l'imbalsamazione prematura.

La nostalgia è un veleno anti creativo
alex masi interviste
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Intervista interessante, ma musicalmente ...
di George S.L.A [user #10210]
commento del 31/05/2014 ore 17:24:01
Intervista interessante, ma musicalmente lo preferisco più nella versione hardrock e class metal.
Rispondi
Bellissimo il pezzo inserito nell'articolo! ...
di sepp [user #10489]
commento del 01/06/2014 ore 10:43:45
Bellissimo il pezzo inserito nell'articolo!
Rispondi
molto bello il pezzo!
di dariothery [user #12896]
commento del 02/06/2014 ore 20:14:38
Me lo ricordavo molto più sbrodolone, ma questo pezzo è davvero forte!
Rispondi
Interessante
di magheggio [user #10968]
commento del 03/06/2014 ore 14:22:08
Concetti chiari ed interessanti... si vede che ci ha rimuginato molto su...
Rispondi
Bah, il pezzo non mi ...
di Foglio [user #19480]
commento del 03/06/2014 ore 19:16:21
Bah, il pezzo non mi piace... Non è nient'altro che il classico shreddone su un tappeto techno...
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