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Precision Bass: storia del basso elettrico originale
Precision Bass: storia del basso elettrico originale
di [user #26523] - pubblicato il

Il Precision ha attraversato le epoche evolvendosi e adattandosi ai trend, ma senza abbandonare mai il suo spirito originale. Vi proponiamo la storia del primo basso elettrico commerciale con un estratto dal libro "Fender" di Maurizio Piccoli.
Il Precision ha attraversato le epoche evolvendosi e adattandosi ai trend, ma senza abbandonare mai il suo spirito originale. Vi proponiamo la storia del primo basso elettrico commerciale con un estratto dal libro "Fender" di Maurizio Piccoli.

Primo basso elettrico a essere costruito e diffuso commercialmente, il Precision Bass rimane ancora oggi un esempio ammirevole di geniale e insuperata semplicità. La struttura bolt-on neck, simile a quella applicata sulle chitarre Broadcaster-Telecaster; la indovinata scelta della scala 34” e la funzionalità del disegno del corpo ne fanno il prodotto di maggior originalità fra i bassi di casa Fender. Proprio il suo design, infatti, a due spalle mancanti asimmetriche, sta alla base dei successivi progetti e, primo fra tutti, quello relativo alla Stratocaster. Il Precision, come tutti i suoi discendenti, si caratterizza per la paletta non angolata, rispetto all’asse orizzontale del manico, e per le meccaniche allineate su di un lato. Al mantenimento delle corde La e Re negli alvei del capotasto provvede uno string retainer o guidacorde. Il manico, nonostante i cambiamenti nelle dimensioni e nel disegno operati in seguito, è rimasto fedele al concetto costruttivo dell’originario monoblocco in acero rinforzato da un unico tendimanico regolabile alla base. Di esso è rimasto nella tradizione anche l’invidiabile suono. L’hardware e l’apparato elettrico, pur variati nel corso di un trentennio, caratterizzano un sound leggendario, asciutto e preciso, a banda piatta e ben equilibrato. Un sound che, non esasperando nasalità e bassi, si è sempre espresso con misurata eleganza.

Precision Bass: storia del basso elettrico originale

Dal 1985 ai giorni nostri anche la produzione dei Precision Bass ha seguito le orme di quella chitarristica (vedi), con l’emissione di una valanga di modelli a riproposta di quelli vintage o dotati di innovazioni che fondamentalmente non hanno tradito il modello originale. Nemmeno il corpo alleggerito del modello Lyte (dalla fine anni Ottanta - attivo) o quello smagrito della serie Aerodyne (dal 2004) li consideriamo un tradimento ma una variazione più o meno “giapponese”. Anche dopo la prima decade del 2000 prosegue l’offerta di modelli dedicati ai bassisti di fama: dal sei corde Steve Baily (USA, da non confondere con il Victor Bailey 5 corde con parti dorate) allo Steve Harris (Giappone), dal Tony Franklin (fretless o con tasti) al Duff McKagan con paletta dipinta e pickup Precision e Jazz. Insomma, la gamma si è ampliata in modo da soddisfare più desideri possibile (preamplificazione inclusa) mentre si perpetuano anche in questo settore le serie che hanno coinvolto gran parte dei prodotti: Road Worn, American Vintage, Deluxe e Standard; e Highway One, Classic Vibe e Affinity della famiglia Squier prodotte nei paesi orientali (Cina, India). In qualche caso, la voglia di accaparrarsi fette di mercato anche piccole ha spinto Fender a creare qualche ibrido, tipo il messicano Precision della serie Big Block (2005 – 2011, non più disponibile) con elettronica Frank-Braun, apprezzato dai musicisti ma criticato da qualche purista che ci ha visto suggerimenti tratti da altre produzioni. A fine 2011 la Fender aveva in catalogo ben 85 modelli di basso elettrico.

Precision Bass: storia del basso elettrico originale

Nel tempo la produzione del Precision Bass ha conosciuto emissioni di prodotti di diversa qualità e, quindi, soggetti a diversa valutazione. Le alte quotazioni attribuite ai modelli vintage dal mercato dell’usato riflettono il valore della sopravvissuta qualità e della desiderabilità.

La storia di Leo Fender e della sua più grande avventura è appassionante e ricca di risvolti. Puoi trovarla per intero leggendo il libro "Fender", di Maurizio Piccoli. Il libro è ora in offerta limitata sullo Store di Accordo, scoprilo a questo indirizzo.

Precision Bass: storia del basso elettrico originale
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Bassi Fender
di lassie [user #24566]
commento del 25/07/2014 ore 13:33:22
Ho sempre usato gia dal 1972 i bassi Fender, ma il mio primo è stato il Jazz sunburst del 72 con il placcone del ponte con la grande effe, nel 77 ho preso un raro gioiellino di precision sempre sunburst ma maple neck (tastiera acero lucido ) in più è fretles che già unplug suona da paura, ho venduto il jazz del 72 sostituendolo con un Jazz pluss attivo V corde molto più versatile del jazz passivo del 72.Cordiale saluto a tutti
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