Migliora i tuoi accompagnamenti: all'una e trentacinque circa
di redazione [user #116] - pubblicato il 13 settembre 2014 ore 11:30
Potresti pensare di conoscere il giro blues come le tue tasche, ma quelle dodici battute possono avere varianti infinite, in particolare se ci si affaccia su stili più raffinati come uno swing ritmato a dovere del calibro di "All'una e trentacinque circa" di Vinicio Capossela.
Potresti pensare di conoscere il giro blues come le tue tasche, ma quelle dodici battute possono avere varianti infinite, in particolare se ci si affaccia su stili più raffinati come uno swing ritmato a dovere del calibro di "All'una e trentacinque circa" di Vinicio Capossela.
Brano di chiusura e title track del primo album di Vinicio Capossela, "All'una e trentacinque circa" viene pubblicato nel 1990. Non si può dire che fossero anni fertili per il jazz in Italia, ma uno swing ben studiato è senza tempo, e un testo azzeccato, tra locali notturni e il mestiere di musicista nel senso più stretto, ha sempre un certo impatto.
La versione proposta da Paolo Pilo per la sola chitarra acustica e voce riporta il brano ancora più indietro, verso le radici dello swing. Se la versione originale aveva un che di modernità andante verso il rock n roll grazie all'uso della chitarra con accenti in levare, quella di Paolo scandisce in quarti tutto l'accompagnamento, come il più classico dei Freddie Green.
Immerso nello stile, il basso non si ferma un attimo, con tanto di passaggi in walking. "All'una e trentacinque circa" è un semplice blues e la sua struttura è ben nota a tutti i chitarristi, ma può rappresentare una palestra per tutti quelli che intendono approfondire la conoscenza delle dodici battute, delle sostituzioni che vi si possono applicare per creare tensioni e aggiungere colori e dei turnaround fondamentali per restituire la magia dello swing a una progressione banale solo in apparenza.
Nel secondo video, visibile in esclusiva solo dagli Accordiani, Paolo Pilo illustra nel dettaglio i movimenti del basso nel tournaround e mostra alcuni trucchetti per migliorare la resa del brano con l'aggiunta di effetti. Nello specifico, Paolo aggiunge un octaver basso dalla sua G3 per enfatizzare l'effetto contrabbasso.
Questi lavori con Paolo Pilo sono più dei suggerimenti, un invito a essere creativi e originali. Il suo modo di suonare, personalissimo ed estemporaneo, è molto difficilmente congelabile in una tablatura, anche a causa delle componenti percussive. Più che imitare Paolo Pilo, conviene lasciarsi ispirare e provare a seguire il suo esempio creando qualcosa di proprio.