di Gabriele_Gritti [user #26672] - pubblicato il 17 settembre 2014 ore 07:30
Il trattamento acustico è un punto fondamentale nella buona riuscita di uno studio di registrazione, spesso sottovalutato o affrontato in modo errato.
Quest'articolo non vuole essere in alcun modo una guida o un tutorial, ma semplicemente il racconto di quello che è stato il mio percorso nella creazione di un nuovo studio, sfruttando l'esperienza maturata col tempo e le mie esigenze.
Il trattamento acustico è un punto fondamentale nella buona riuscita di uno studio di registrazione, spesso sottovalutato o affrontato in modo errato. Quest'articolo non vuole essere in alcun modo una guida o un tutorial, ma semplicemente il racconto di quello che è stato il mio percorso nella creazione di un nuovo studio, sfruttando l'esperienza maturata col tempo e le mie esigenze.
N.B: il lavoro è stato pensato quasi esclusivamente per il trattamento acustico delle stanze e non per l'insonorizzazione.
La fase di progettazione ha portato via la maggior parte del tempo, le variabili in gioco e le soluzioni applicabili sono moltissime, quindi abbiamo dovuto pensare, provare e cambiare molte idee prima di arrivare alla soluzione definitiva.
La struttura molto semplicemente è composta da due stanze, una sala ripresa dove vengono registrati tutti gli strumenti acustici e la sala regia. La sala ripresa misura 3,73 x 3x73 x 3 m, mentre la regia 3,73 x 4,21 x 3 m. Le misure non sono molto ampie, ma comunque abbastanza confortevoli per lavorare in modo adeguato e tranquillo.
Dopo un'attenta analisi, date le dimensioni contenute, ho optato per una soluzione acustica con un forte assorbimento, soprattutto sul soffitto, lasciando poche zone di riflessione. Il materiale chiave per lavori di questo tipo è la lana di roccia, nello specifico è stata usata esclusivamente lana di roccia a densità 70 kg/m3.
I soffitti Il primo passo è stato il montaggio del controsoffitto, per me fin da subito il punto fermo del progetto. Avendo a disposizione un soffitto esistente piuttosto alto (3 metri), ho potuto sfruttare questa dimensione per concentrarmi sull'assorbimento delle basse frequenze, la parte dello spettro sicuramente più difficile da trattare.
Per riuscire a ottenere un buon trattamento sulle basse è fondamentale avere un buono spazio d'azione. Nello specifico ho deciso di abbassare il soffitto di 24cm, di cui 12 di lana di roccia e 12 di intercapedine d'aria.
L'intercapedine d'aria è utilissima per sfruttare il cosiddetto effetto massa-molla. Molto semplicemente tutta la parte di suono che passa attraverso la lana di roccia viene riflesso dal muro esistente e di nuovo ri-assorbito dalla lana. Sfruttando quindi l'aria si può incrementare in modo davvero notevole l'efficenza della lana di roccia. Analizzando dei grafici specifici l'assorbimento in questo modo è molto simile all'utilizzo di una quantità doppia di lana, a diretto contatto con il muro. Sfruttando questo meccanismo abbiamo potuto utilizzare la metà del materiale. Un risparmio non indifferente.
Sulla struttura a montanti sospesi, poggia il primo strato, composto da pannelli Eurocoustic di 2 cm con finitura bianca, tagliati in dimensioni da 30 e 60 cm per creare un effetto “artistico” sul soffitto, differente dai soliti quadratoni da ufficio. Sopra di essi poggiano altri due strati di lana di roccia da 5 cm ognuno, per un totale di 12 cm di spessore su tutta la superficie di entrambi i soffitti. Tutti i ganci della struttura sono stati isolati dal soffitto esistente con uno strato di gomma antivibrante.
I pavimenti I pavimenti sono stati fatti con il classico sistema flottante. E' stata posata un'apposita guaina isolante sul pavimento esistente sopra la quale è stato poi montato un laminato da 8 mm. Questo sistema, oltre a un'ottima resa estetica, aiuta a ottimizzare l'isolamento dalle stanze. Poca spesa e tanta resa.
Le pareti verticali Le pareti verticali hanno portato via l'80% del tempo di progettazione per trovare un ideale sistema di montaggio e resa sonora. Abbiamo utilizzato lo stesso principio di massa-molla dei soffitti, in una dimensione però molto più ridotta per evitare di perdere troppo spazio in maniera superflua. In questo caso infatti i pannelli sono di 5 cm di lana di roccia a vista con 5 cm di intercapedine d'aria, per un totale di 10 cm.
I pannelli di lana sono stati inseriti in apposite strutture in metallo costruite su misura per sostenerli verticalmente ma lasciando il 95% della loro superficie libera di assorbire. Una volta inserita la lana di roccia, i panelli sono stati rivestiti interamente una prima volta con un tessuto non tessuto per contenere la lana senza rovinarla e farla sgretolare, successivamente sono stati rivestiti nuovamente solo sul lato visibile per dargli la finitura con la stoffa colorata.
Come per il soffitto e il pavimento, la struttura portante è stata isolata dal resto utilizzando la gomma antivibrante per evitare ogni tipo di vibrazione indesiderata. Sono stati poi poggiati su una trave di legno a terra e a un'apposita corsia posta sul lato alto ancorata alla struttura del controsoffitto. In questo modo l'installazione risulta fissa, ma facilmente smontabile in caso di necessità.
Tutti gli angoli sono stati tagliati a 45 gradi per ottimizzare ulteriormente l'assorbimento delle basse frequenze.
Le porte Le porte sono state un altro punto cruciale per cercare di limitare la propagazione del suono all'esterno, soprattutto nella sala ripresa. Abbiamo deciso di utilizzare le porte esistenti, in quanto di un buon legno, modificandole però per l'esigenza dello studio. Le vecchie maniglie e serrature sono state rimosse, inserendo un più pratico sistema a pomoli "tira -spingi" e la chiusura, per creare l'effetto "ventosa" è stata creata utilizzando un sistema a calamite. La calibrazione delle chiusure delle due porte ha richiesto molto tempo per trovare il giusto bilanciamento tra le guarnizioni e la forza magnetica, ma alla fine il risultato è davvero soddisfacente.
In seguito sulle porte è stata ancorata una struttura in metallo, simile a quella utilizzata per le pareti verticali e posti all'interno i pannelli di lana rivestiti con la stoffa colorata per ottenere assorbimento e isolamento acustico.