VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Inaugurazione Sergio Tomassone: diretta streaming
Inaugurazione Sergio Tomassone: diretta streaming
| advertorial di [user #3672] - pubblicato il

Il giorno dell’inaugurazione del nuovissimo store di Sergio Tomassone a Roma, zona Eur. Per chi non può fisicamente essere presente all’evento ecco la diretta streaming. Un grande fratello pieno di chitarre e musica.
Il giorno dell’inaugurazione del nuovissimo store di Sergio Tomassone a Roma, zona Eur. Per chi non può fisicamente essere presente all’evento ecco la diretta streaming. Un grande fratello pieno di chitarre e musica.

A poco più di un’ora dall’apertura dei cancelli, in un clima di festa e musica, il nuovo punto vendita di Sergio Tomassone a Roma è già bello gremito. Tra calici di spumante e Gibson a volontà, spazio ovviamente per la musica e quattro chiacchiere con chi ha reso possibile l’apertura del nuovo store. Il nostro Pietro Paolo Falco alias Rozzoaristocratico è sul posto come inviato speciale, ma nell’attesa di vedere di leggere il report dettagliato potete dare un occhio al live streaming trasmesso in diretta proprio da Roma.

Inaugurazione Sergio Tomassone: diretta streaming

“La nascita del punto vendita romano nasce dall'esigenza, più volte espressa dai nostri clienti del centro-sud Italia, di trovare un servizio di acquisto e assistenza conforme a quello che ricevono ormai da oltre cinquant'anni nella sede di Bologna.
La sfida lanciata ha un obbiettivo decisamente elevato, ma che crediamo assolutamente raggiungibile con l'aiuto dei nostri fidati clienti: quello non di creare un Tomassone 2.0 ma un Tomassone bis per raddoppiare quindi il nostro servizio sul territorio.”

Inaugurazione Sergio Tomassone: diretta streaming

Così viene descritto da Sergio Tommassone il punto vendita di oltre 400 metri quadri realizzato in zona Eur a Roma. Uno spazio enorme in cui trovano posto non solo le sei corde, ma anche bassi e tastiera. Un negozio in cui non solo è possibile provare e acquistare strumenti, ma anche ricevere servizi di liuteria. Il tutto completato dall’ormai risaputa cordialità e ospitalità di Tomassone.

Ecco quindi il link per la diretta streaming, tenetelo d’occhio perché oltre a sbirciare parte della collezione di chitarre esposte potrete assistere a diverse performance di altissimo livello.

tomassone
Link utili
informazioni e dettagli sul nuovo punto vendita
Nascondi commenti     47
Loggati per commentare

Oddio quante ascie...
di Vegetto [user #38434]
commento del 27/09/2014 ore 17:00:12
ma solo io sento BASSISSIMO???
Rispondi
Torno adesso dal negozio, personale ...
di SixStrings2000 utente non più registrato
commento del 27/09/2014 ore 17:31:47
Torno adesso dal negozio, personale stupendo, gibson e fender a volonta, acustiche fantastiche... Accessori e parco effettistica completissimo... Bellissimo negozio...
Rispondi
Accidenti me lo sono perso! ...
di kirschak [user #32705]
commento del 27/09/2014 ore 18:39:52
Accidenti me lo sono perso!
Rispondi
La speranza perduta
di greenguitar [user #5448]
commento del 27/09/2014 ore 19:33:16
Si, mi spiace, cari amici accordiani, ma il nuovo punto vendita di Sergio Tomassone di Roma,
a mio avviso è una vera delusione. Anche un nome così illustre per tutti gli appassionati ed i
musicisti italiani oramai punta a quanto è dato vedere al commerciale classico di medio livello.
Di chitarre prestigiose, all'infuori della solita carrellata di Gibson Les Paul, come era immaginabile,
neanche l'ombra. Di Fender, poche stratocaster standard ma neanche una custom shop, forse solo
una tele, se non sbaglio; di Gretsch nessuna, PRS nessuna e via discorrendo. Anche il settore delle
acustiche poi è veramente deludente: solo tre o quattro Taylor della serie media ed una di livello
alto, penso che sia una 914C. Di Martin, Collings, Santa Cruz, Larriveè ecc. neanche l'ombra.
Anche qui solo ed esclusivamente talune chitarre di fascia alta Gibson. L'unica vera chicca, che
peraltro non hanno neanche messo bene in evidenza, è una Gibson Byrdland in una bella finitura
in acero naturale, peraltro nascosta tra le poche 335 che hanno nella rastrelliera. Anche per le
Gibson, poi, zero carbonella per le 175 Gibson di cui hanno sempre fatto vanto.
Per il resto tutte chitarre di livello medio commerciale Epiphone e varie. Insomma, per chi cerca uno
strumento di buon livello che non sia una Gibson Les Paul, mi spiace dirlo, ma è una vera delusione.

Rispondi
Re: La speranza perduta
di jonathandavis [user #23796]
commento del 27/09/2014 ore 21:13:57
Io non ci sono stato, ma non si può pretendere da un negozio appena inaugurato l'assortimento di uno che sta aperto da anni...si dovranno fare una clientela di un certo tipo prima di trafficare con strumenti poco noti e dai costi altissimi, non è che uno si mette in negozio una Collings o una Santa Cruz per non venderla e lasciarla solo a disposizione dei curiosi.
Rispondi
Re: La speranza perduta
di garp57 [user #997]
commento del 27/09/2014 ore 22:10:56
Si vede che non hai mai gestito un negozio
Rispondi
Re: La speranza perduta
di jonathandavis [user #23796]
commento del 28/09/2014 ore 16:11:15
Dici a me?No mai avuto un negozio
Rispondi
Re: La speranza perduta
di distorto [user #28299]
commento del 28/09/2014 ore 01:06:48
Scusami eh..... ma mi diresti perfavore che parco chitarre hai? Giusto per avere un'idea sulla tua idea. Grazie
Rispondi
Re: La speranza perduta
di greenguitar [user #5448]
commento del 28/09/2014 ore 01:27:58
Certamente, non ho nessuna difficoltà: possiedo un' acustica Larriveè OM 05 acquistata nel 2003 da Walter Music a Roma, zona ostiense. Negozio che ora non esiste più, purtroppo. Tieni presente che ho comprato questa chitarra mettendo da parte i soldi per molti anni.
Rispondi
Re: La speranza perduta
di SixStrings2000 utente non più registrato
commento del 28/09/2014 ore 12:16:36
Ma tu pensi che all'inaugurazione del locale avrebbero appeso la migliore merce in assoluto? Con tutto quel marasma di gente e con tutte le mani addosso agli strumenti non pensi che sarebbe stato il caso di evitarlo? Ed infatti cosi è stato...
Voglio dire per la seconda volta che sono stato al locale verso le 14,30 ed ho parlato col personale e 2 ragazze gentilissime, abbiamo parlato di strumenti, eventuali clinic, promozioni! Ho visto modelli molto belli sia di Fender che di Gibson, in realta pochi ampli, effetti molti anche se qualcosa secondo me mancava, vedi il caso mxr, ma forse lo spazio non lo permetteva o mi è sfuggito a me...
Al di la di tutto accessori molti, chitarre acustiche sufficienti per ogni gusto...
E' l'inizio e sicuramente Tomassone non ci fara mancare il meglio del meglio, ne sono straconvinto...
Avendo il negozio praticamente sotto il portone di casa, senza dovere andare a Bologna da Sergio per acquisti davvero importanti come ho sempre fatto, mi è andata piu che alla grande e di certo non rimpiangero i vari altri negozi sparsi per Roma, alcuni dei quali lasciano molto a desiderare, sia in fatto di strumenti, prezzi e soprattutto educazione del personale!!!
Rispondi
Re: La speranza perduta
di greenguitar [user #5448]
commento del 28/09/2014 ore 12:47:04
Sono pienamente d'accordo con te. Nessuno lo mette in dubbio.Tuttavia non comprendo le ragioni del putiferio che ho scatenato sul sito. Ho semplicemente fatto delle considerazioni su quello che ho visto. Forse, proprio perché credendo nel nome tra i più importanti d'Italia mi sarei aspettato un maggiore assortimento di strumenti che certamente hanno a Bologna e proprio nella speranza di un cambiamento di rotta nel mercato romano degli strumenti musicali che non è, come molti accordiani anno detto, tra i migliori. E tra questi ci sono anche io. Alla fine della fiera aspettiamo e speriamo bene; d'altronde parlando del Sig. Tomassone parliamo di gente che io ritengo, come ho già detto, professionalmente molto, molto molto seria. E lo dico con convinzione.
Rispondi
Re: La speranza perduta
di Tito1958 [user #40736]
commento del 28/09/2014 ore 13:38:49
Hai perfettamente ragione.Chi ha aperto il negozio non è il primo arrivato e l'apertura non è stata fatta in un paese
sperduto con 800 abitanti ............ma a Roma. Quindi si porta il miglior materiale che hai e anche quello più accessibile economicamente in modo da poter accontentare ogni palato e ( per chi ha culo ) ogni tasca.
Poi si cerca di fare una politica dei prezzi in linea con i tempi perché a sbavare siamo tutti capaci,
a tirare fuori 4-5000 cucuzze meno.......sognare non costa nulla però ,a volte, fa incazzare.
Rispondi
Re: La speranza perduta
di team72filo [user #20000]
commento del 28/09/2014 ore 22:35:1
Secondo mè la famiglia Tomassone è circondata da "un'aura mitologica"non sempre giustificata...
Molti ne parlano ma come spesso succede parecchi come te non conoscono...
Guarda che anche nel negozio di Bologna si trovano Gibson e Fender a profusione ma il resto della scelta di chitarre solid body è ridotto al lumicino
Rispondi
Re: La speranza perduta
di greenguitar [user #5448]
commento del 29/09/2014 ore 17:02:59
Ritengo opportuno precisarti alcuni aspetti che, per ragioni di spazio elenco di seguito e sinteticamente, per quanto possibile:
1)- sono accordiano dal 2005 e sono intervenuto con commenti sugli articoli scritti sul sito, peraltro sempre interessantissimi, solo quattro volte, perché non è mia consuetudine sostituire la scrittura alla parola; preferisco vedere il mio interlocutore di persona. Con ciò per ribadirti che non sono pennivendolo di presunte aree business.
2)- credo, inoltre, che scrivere a qualunque titolo, anche su internet, è una cosa seria, tutti conosciamo il vecchio adagio: verba volant scripta manent. Le parole scritte o pronunciate possono diventare delle frecce se usate male, impropriamente o incoscientemente e su internet, in particolare, questo accade molto frequentemente.
3)- Hai perfettamente ragione per quanto riguarda la mia non conoscenza del negozio del Sig. Tomassone di Bologna. Tuttavia, ho spessissimo visionato il loro sito e visto, come molti accordiani, i loro filmati su You Tube, il tutto molto enfatizzato, ed è per questo che ho fatto le considerazioni sul sito di Accordo, che anche tu come altri avete letto. Ci sono rimasto male e quindi ribadisco: non credo che in una città come Roma si abbia bisogno di un altro negozio che ripropone quanto di già visto e conosciuto ed ampiamente disponibile. Comunque, sono, in fin dei conti, affari loro.
4)-Preciso anche che, a differenza di quanto ho letto negli interventi degli amici accordiani, nei negozi di Roma e Provincia ed oltre, per quel che mi riguarda, ho sempre trovato correttezza e cortesia da parte di tutti i rivenditori. Probabilmente sarà per i fatto che non passo i sabato mattina a strimpellare chitarre di varie razze magari senza considerare che chi sta li a lavorare potrebbe anche seccarsi di perditempo di ogni genere che ostentano continuamente la loro presenza con la supponenza del possibile acquirente.
5)- Anche se già chiarito a chi me lo ha chiesto, preciso ancora una volta non sono nè ricco nè riccone e che possiedo soltanto un'acustica Larriveé OM 05, comprata da Walter Music di Roma e vivo in una casa in affitto.
6)- Infine,penso anche che i negozianti romani e non solo oggi, purtroppo, sono presi in un meccanismo di commercio estremo che fa loro perdere di vista molto spesso il presupposto della qualità dei prodotti che vendono, a prescindere dal loro reale valore costruttivo (sia che costino poco o troppo). Quando ero giovane i negozi di Roma, che molti di voi, e senza offesa, nenche conoscono, quali i fratelli Aloi, il simpatico Nanni ora Musicarte, Manna, il secondo negozio di Cherubini gestito a p.zza Gentiloni a Roma da Franco, uno dei più simpatici parenti dei Cherubini che, peraltro avevano altra attività commerciale in zona Garbatella, erano competenti o si avvalevano della competenza di personale molto qualificato che curava con dignità i loro ineteressi. I meno disponibili erano i proprietari nel negozio D'Amore che stava dietro la stazione termini. Avevano, però, anche i migliori strumenti. Pochi ma ottimi.
7) Io, leggendo oggi quanto tutti voi amici accordiani scrivete sul sito, penso di essere stato fortunato: ero amico d'infazia di Francesco Di Giacomo in arte Big, ho conosciuto L'equipe '84 nel negozio di Nanni, ho studiato con Stefan Grossman, e soprattutto i gruppi con cui ho suonato mi hanno messo in mano le più belle chitarre che voi potete solo sognare perchè oggi non le fanno più: tele e stratocaster meravigliose. Gibson 335 TDC da sballo; ho visto al Brancaccio Jimi Hendrix e Jan Anderson ed il suo gruppo, i Jetro Tull e nessuno faceva questione di soldi e si cambiavano le corde quando si rompevano.
Rispondi
Re: La speranza perduta
di team72filo [user #20000]
commento del 29/09/2014 ore 18:28:36
Concordo sostanzialmente con ciò che scrivi punto 2 compreso,per il quale ho modificato il termine(utilizzato senza nessun tipo di stigmatizzazione da più di un utente in altrettenti articoli su Accordo che commentavano questo o quel prodotto o evento o negozio o quant'altro in passato,chissà perchè stavolta no...)ma non la sostanza del mio pensiero.
Vorrei solo specificare un paio di cose;
con il mio "infelice?" termine "marchetta"intendevo sottolineare il fatto che ben due articoli in una settimana riguardanti il famoso negozio mi sembravano molto generosi ed abbastanza promozionali + che informativi.
Con l'intervento invece nel quale dicevo che non conosci Tomassone non volevo certo fartene una colpa,si può vivere + che bene comunque,ma cercare di fare capire che così come nel nuovo negozio Romano anche a Bologna si possono trovare per quel che concerne chitarre solid body quasi esclusivamente Fender e Gibson.
Rispondi
Re: La speranza perduta
di greenguitar [user #5448]
commento del 29/09/2014 ore 18:58:53
sono d'accordo, infatti ho scritto che le tue considerazioni sono vere. lo so che non me ne fai una colpa, non lo metto in dubbio.
Rispondi
Re: La speranza perduta
di Tubes [user #15838]
commento del 05/10/2014 ore 19:10:55
Ciao,
volevo commentare la tua risposta un po' in ritardo, visto che solo ieri ho potuto visitare il nuovo negozio di Roma di Tomassone . Abito vicino alla Capitale , non sono più,ahimè, giovanissimo, quindi conosco molto bene tutti i principali negozi musicali di Roma, ai quali ho lasciato fior di soldi . Leggendo il tuo commento, a dire il vero, in un primo momento ho pensato al solito incontentabile che va a fare le pulci a un rinomatissimo rivenditore italiano . Ieri,però, visitandolo devo amaramente confermare che hai più che ragione . Fatta salva la cordialità dei commessi e il fatto che aprire una attività commerciale in tempo di recessione è solo che encomiabile, visto che nel punto vendita ci lavoreranno svariati ragazzi romani, a mio avviso non è possibile aprire un negozio con alle spalle un marchio (Tomassone) così importante con una pochezza di strumentazione/effettistica/amplificazione come quella che ho potuto vedere ieri . Ho chiesto se in futuro arriverà altro materiale, e la risposta mi è sembrata insufficiente : dicono che il reparto Gibson è più o meno completo, e arriverà qualche Fender Custom Shop e qualche ampli Marshall . Chi abita a Roma ed è entrato almeno una volta da Bandiera o YourMusic non avrà potuto fare a meno di notare che non c'è praticamente novità sul mercato che i negozi non possano offrire in pronta consegna . Poi,per quanto riguardo Gibson, entrare ad esempio nel negozio ufficiale di via Germanico è una full immersion nella goduria per chi ama queste chitarre . Della cordialità o meno dei commessi,francamente me ne fotto ; sono lì per comprare, non per fare amicizia e poi,a dirla tutta, i ragazzini che amano passare il pomeriggio a provare distorsori romperebbero le balle anche a me . Voglio dire che ben venga la concorrenza su una piazza importante come quella di Roma, ma così facendo Tomassone forse sottovaluta i nostri concittadini . Siamo ben più esigenti di quello che ho potuto vedere nel negozio ! Spero che presto si adegui, gli darò volentieri altre chances, ci mancherebbe . Ma se il buongiorno si vede dal mattino ...
Saluti
Rispondi
Re: La speranza perduta
di greenguitar [user #5448]
commento del 05/10/2014 ore 23:04:31
Hai perfettamente centrato quello che volevo rappresentare con il mio intervento e concordo pienamente che .....il buongiorno si vede dal mattino......
P.S. anch'io, purtroppo, oramai non sono più di primo pelo. Ricambio il saluto cordiale.
Rispondi
Veramente una 175 c'era... Poi ...
di giambu [user #4070]
commento del 27/09/2014 ore 21:06:20
Veramente una 175 c'era...
Poi bisogna attendere una messa a punto del negozio. Prima di dare giudizi di questo genere aspetterei un po' di tempo. Poi vorrei sapere dove c'è un altro negozio in Italia con una scelta così ampia di Gibson.
In periodi come questo chi apre un negozio del genere in una nuova città (e già in questa maniera muove e fa muovere denaro e lavoro) merita rispetto.
I giudizi affrettati lasciamoli da parte.
:-D
Rispondi
Io spero...
di team72filo [user #20000]
commento del 27/09/2014 ore 21:40:36
...che almeno per questa settimana non mi facciate trovare altri "articoli"(pubblicità?Ma potrei sbagliarmi) su Tomassone...
Avimma tutt'a campà,mi rendo conto,ma in passato trovavo articoli di maggiore interesse su Accordo.
Saluti!
Rispondi
Re: Io spero...
di greenguitar [user #5448]
commento del 27/09/2014 ore 23:23:5
Le mie considerazioni dal titolo la speranza perduta, in primo luogo non sono legate a nessuna marchetta . Anzi questa sgradevole considerazione mi lascia molto perplesso. Non sono, come qualche accordiano ha scritto, un commerciante ed è vero. Tuttavia a questo proposito occorre chiarire che chi vende strumenti musicali da cinquant'anni e vanta un nome importante, si presenta a Roma con tutte le carte in regola ovvero come commerciante e come Professionista del settore e per professionista intendo colui che ama e sottolineo ama il proprio lavoro con profonda dedizione e coerenza imprenditoriale che pianifica seriamente la propria attività e che conosce le richieste di coloro a cui rivolge i suoi prodotti. La qualità di questi, che nella specie è fondamentale non può essere in alcun modo sottovalutata perché è direttamente legata alla serietà di chi vende tali particolari prodotti ed alla fiducia degli acquirenti. E siccome le chitarre, come giustamente è stato detto, non costano poco, occorre quindi essere commercianti e professionisti. In secondo luogo, poi, quanto detto si ricollega alla capacità quindi di organizzare le modalità di presentazione dei propri prodotti in funzione dell'esperienza che certo non manca al Sig. Tomassone e quindi non può giustificarsi la mancanza di taluni marchi soprattutto da esporre proprio in tali circostanze. Comunque e poiché non è il caso di continuare a disquisire sulll'ovvio, diciamo che la calata a Roma del Sig. Tomassone non è la paventata speranza di rinnovamento di un mercato degli strumenti musicali a fronte di quanto già esistente sulla piazza. Speriamo almeno per i prezzi.
Rispondi
Re: Io spero...
di giambu [user #4070]
commento del 29/09/2014 ore 07:15:04
Forse ti è sfuggito che è inserito nello "Spazio business" e non è presentato come un articolo.
Rispondi
Re: Io spero...
di team72filo [user #20000]
commento del 29/09/2014 ore 08:32:12
Forse però Accordo era(almeno per mè)più interessante tempo fà quando proponeva meno articoli "spazio business"...
Rispondi
Re: Io spero...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 29/09/2014 ore 11:42:46
Oltre a essere inutilmente offensivo (immagino che anche tu, quando fai la spesa, debba pagare alla cassa. Questo accade anche a chi lavora per Accordo, quindi occorre un fatturato per pagare i compensi), il tuo commento è anche del tutto fuori luogo. Una "marchetta" in gergo giornalistico è una pubblicità sotto mentite spoglie.
Invece Accordo - fin dalla sua preistoria cartacea - indica con chiarezza i contenuti pubbliredazionali, in ossequio alla legge sulla stampa, alla deontologia giornalistica e al fatto che non ho alcuna intenzione di sporcare i miei 35 anni di professione giornalistica dirigendo un sito marchettaro. Quindi ti invito a riconsiderare le tue affermazioni. Grazie.
Rispondi
Re: Io spero...
di team72filo [user #20000]
commento del 29/09/2014 ore 15:34:50
Raccolgo il gentile invito di Alberto modificando quanto da mè scritto in precedenza,non era mia intenzione offendere NESSUNO(anche il riferimento alla mia spesa mi sembra però quantomeno gratuito),ma l'impressione che passava dalla serie di articoli?(non sò come chiamarli,un altro utente mi ha rimproverato di averli chiamati così)riguardanti l'apertura del negozio Tomassone a Roma era proprio quella della pubblicità camuffata,impressione corroborata anche dalla presenza massiccia di banner dello stesso evento(tipo una mano lava l'altra).
Evidentemente non è così?
Colgo l'occasione del tuo intervento nei miei confronti per parlarti della mia delusione su quello che è diventato Accordo oramai da tempo(che era poi anche il pretesto che mi ha spinto ad intervenire con la mia critica);
Quando mi sono iscritto Accordo era fonte di informazioni importanti e forniva spunti spesso interessanti,quando accendevo il pc al mattino era la prima cosa che "spulciavo"prima di iniziare a lavorare,ora non è posso più dire lo stesso.
Per fare un paragone con il negozio Tomassone,è un pò come quando questo si è spostato dalla sede storica di via Petroni a quella attuale che mi sembra abbia anche + o - coinciso con il "passaggio" almeno formale dal padre ai figli(potrei sbagliarmi),per carità,gestiscono l'attività in maniera impeccabile,con un assortimento di prim'ordine e di gran qualità,professonalità ai massimi livelli...forse pure troppa,e forse un pò troppo orientata al commerciale.
D'altronde sono un negozio e devono guadagnare,così come i lavoratori di Accordo devono fare la spesa...INECCEPIBILE,è però innegabile che il negozio di via Petroni avesse tutto un altro "flavour",un vero negozio storico(e penso che anche allora avessero un certo rientro)così come preferivo il vecchio Accordo a questo con tanto "spazio business".
Sono cose che non si spiegano facilmente,ma quando si parla di emozioni certe cosa Hanno un valore
Rispondi
Re: Io spero...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 29/09/2014 ore 16:20:50
Bisognerebbe fare il solito pippone sul fatto che le intenzioni spesso non hanno a che fare con i risultati (per dire, se tiro sotto uno con la moto, non avevo intenzione, ma quello si fa comunque male, quindi meglio guidare con prudenza). Ma tralascio, che siamo tutti uomini di mondo.

Preferisco commentare sul resto, che è più importante. Dal 1992 (anno di fondazione della rivista Nashville, "nonna" di Accordo), abbiamo ciclicamente considerazioni come le tue. "Lo spirito non è più lo stesso", "le emozioni", eccetera. Considerazioni ovviamente soggettive, ma rispettabili e degne di considerazione.

Ascoltiamo tutti, soprattutto le critiche. Ma il tema vero è che tutto cambia, il mondo soprattutto, quindi anche noi dobbiamo cambiare. Una testata deve sopravvivere, quindi **non può** restare sempre uguale a se stessa, altrimenti è inesorabilmente destinata a morire (e vedi quante ne sono morte). Bisogna seguire i tempi, i gusti, le mode, le modificazioni sociali.

Questo stiamo facendo. Abbiamo circa il 40% di contenuti originali (cioè pura informazione) in più rispetto al giorno in cui ti sei registrato (beccando quel numero fortunato), abbiamo la miglior Didattica d'Europa, abbiamo una frequentazione del sito che è in costante aumento, siamo noti anche Oltreoceano. Se oggi a te Accordo interessa meno (che è plausibile e legittimo), non è perché i contenuti siano meno interessanti in assoluto, ma perché - semplicemente - quello che potevamo produrre di interesse tuo l'abbiamo dato. L'audience evolve, i nostri gusti molto meno. Credimi, è un tema che conosco, anche a me Accordo interessa meno, non trovo più ogni giorno articoli sulle Fender pre-CBS o sulle Ovation pre-Fender (le chitarre che piacciono a me). Ma non posso neppure pretenderlo, perché lo leggerei solo io e non potremmo più pagare la redazione.

Ecco, questo. Grazie e a presto.
Rispondi
Re: Io spero...
di team72filo [user #20000]
commento del 29/09/2014 ore 16:34:35
Grazie a te!
Rispondi
Tutta questa enfasi......
di Tito1958 [user #40736]
commento del 27/09/2014 ore 22:00:01
Per l'apertura di Tomassone a Roma dimostra almeno due cose:
che a Roma non esiste un negozio decente per assortimento e proposte degne di tale nome(Ciampi,da me
contattato ,non fa finanziamenti nemmeno se gli torturano la famiglia intera):

il fatto della gentilezza e della disponibilità del personale(molto latente a Roma burina) è basilare nella vendita
di strumenti musicali,che non sono ne pane ne companatico,quindi assolutamente all'ultimo posto
nella "Catena alimentare" degli acquisti prioritari di ogni essere umano,chitarrista amatoriale compreso.
I professionisti le chitarre buone se le fanno regalare sotto pagamento.
Altra cosa,secondo me molto grave, la disoccupazione è aumentata in maniera esponenziale......le chitarre pure,e
in maniera scandalosa e basta guardare le proposte assurde dei vari siti di strumenti usati e nuovi.....roba da vomito
considerando i prezzi di pochi anni fa.........le case ,a Tarquinia dove vivo ,vengono proposte a prezzi da miseria senza
essere vendute........le chitarre aumentano di prezzo sempre e non ci puoi mettere nemmeno un
fornellino per cucinare.Razza strana noi chitarristi ossessivi/compulsivi.

Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di Zado utente non più registrato
commento del 28/09/2014 ore 02:48:4
...E considera che per il 2015 la mitica Gibson,da sempre amica fedele dei consumatori,ha deciso di incrementare del circa 30% il costo dei propri strumenti ;)
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di Tito1958 [user #40736]
commento del 28/09/2014 ore 13:20:20
Vedi,caro Zado, che questo succede inevitabilmente anche sull'usato dove si sparano bordate
per chitarre che nessuno comprerà mai.........forse non ci stiamo rendendo conto che siamo un paese
"povero" dove molti giovani non lavorano e sono costretti a cercare lavoro all'estero (e parlo di lavori umili
perché mica sono tutti laureati ).......nel mio paese ogni giorno chiudono le saracinesche diverse attività......ma
le chitarre aumentano.........leggo di Fender e Gibson C.S (usate) che superano abbondantemente le 3000 euro
e mi viene spontaneo chiedermi se oramai questa italietta non sia inesorabilmente divisa tra ricconi che si accattano
le '59 e i poveri e magari bravi chitarristi che si assemblano gli strumenti con le cassette dei mercati.

Altro che aprire un altro store di chitarre........bisognerebbe boicottare le case costruttrici che fanno pagare oro i
loro prodotti fatti in serie e spacciati per opere d'arte.
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di Zado utente non più registrato
commento del 28/09/2014 ore 16:54:52
Ah ma io sono d'accordissimo,e condivido ogni virgola di quanto hai detto,ben fiero di non aver mai provato un istante di invidia per coloro che in casa hanno i chitarroni dal brand rinomato pagati millanta euro. Io sto felicissimo di aver sempre tirato fuori ottimi suoni dalla mia Schecter e dal mio Ceriatone. Non è il gear con cui ti bulleresti con fare snob davanti agli amici,ma è forse quello il fine?

Ma non è certamente solo il mio caso,mi è anzi capitato spesso quest'anno di andare a vedere sagre e concertini in piazza dove le rockstar wannabe con LP custom black beauty o Prs custom 24 venivano letteralmente sommerse dal secondo chitarrista di turno munito di un peavey classic 30 con un paio di Boss ai piedi,tutto attaccato ad una epiphone. Non solo,credo fra i migliori suoni che ho sentito di recente ci fossero quelli di un ragazzo che suonava una Prs Se Eg e una dual terror.

È questo il musicista,anche amatoriale, che rispetto,ovvero quello che se ne frega se lo strumento che imbraccia é di un prestigio inenarrabile,con una fedeltà storica del 105% rispetto chitarre prodotte mezzosecolo fa,e che semplicemente SUONA,una cosa che sembra passata in secondo piano rispetto allo sfoggiare.
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di Tito1958 [user #40736]
commento del 28/09/2014 ore 18:23:20
Colpa del consumismo, mio caro.
Io ho 56 anni e, quando ero giovane e virgulto, non esistevano ne le "Vintage" da millemila dollari
ne le immagini subliminali di rastrelliere dove ogni guitar hero sfoggia un arsenale da sfamare trecento chitarristi.
Anche i professionisti suonavano con una sola chitarra,accordavano a orecchio e tiravano fuori l'anima fino
all'ultima goccia.
Vidi in tempi remoti un concerto dei King Crimson.....beh il grande Fripp suonò tutta la serata con la sua
Les Paul Custom e gli effetti semi artigianali da lui progettati......e capisci di quale complessità strutturale
di musica stiamo parlando.
Due anni fa ho visto a Padova un concerto di J.Bonamassa.
Tutto perfetto, praticamente un disco........ma uno sfoggio esagerato di chitarre che in confronto
Tomassone è un negozietto di 25 mt. e ,giuro, le chitarre suonavano tutte uguali,sia Fender che
Gibson...........AMEN
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di Zado utente non più registrato
commento del 28/09/2014 ore 23:56:12
Purtroppo è vero,è una mania estesasi anche agli artisti di un certo tipo e calibro.L'immagine ha davvero rimpiazzato la sostanza in un settore di scarsa appartenenza,ed è un po' la summa dell'annientamento della musica stessa nei tempi moderni.
Vedere poi quanti artisti hanno voluto associare il proprio nome a particolari marchi,non solo per questioni di endorsement (che può esserci o meno),ma proprio per una questione di immagine,di status symbol,è particolarmente svilente,nonchè probabile causa dell'esponenziale aumento dei prezzi dei "soliti noti".

Poco male,se la gente ha soldi da spendere per una firma,avanti prego, altrimenti si indebiterà per farlo,va benissimo lo stesso.
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di Tito1958 [user #40736]
commento del 29/09/2014 ore 00:51:13
Vedi,la mia età anagrafica mi ha consentito di assistere al passaggio tra la musica "Creativa"
che esplodeva in tutte le sue conformazioni in maniera straordinariamente prolifera,
dove tutti suonavano,ognuno con i propri mezzi,e le band affermate producevano le meraviglie
che ancora ci ipnotizzano.......parlo per me.
Si vendevano i dischi 33giri che erano il termometro della qualità espressa e,per noi ragazzi, l'attesa
di scoprire i suoni e le tecniche sulle quali studiare a orecchio.......e ben altro.

Molti nostri eroi si uccidevano prematuramente e la maggior parte finiva quasi senza camicia e
mutande perché i manager paraculi gli fregavano anche la madre e il padre.

Ora si campa a sponsor.......oggi decanto chitarre Vox e accessori vari,domani ,sotto lauta parcella,
dico che Gibson fa un mazzo così a tutti......e va bene, ma i meno smaliziati abboccano all'amo
e seguono come zombie i loro beneamati idoli che devono guadagnarsi la pagnotta facendo i rappresentanti
porta a porta e decantando il legno"Abbruscato".........E la musica dovè?
Fior di musicisti ipertecnici e preparati all'inverosimile vanno a fare i cagnolini al cantante/velina
di turno........producono qualcosina per arrotondare e dare sfogo alla creatività repressa e buonanotte.
Una volta i vari Page,Hendrix e via col vento entravano in negozio e si accattavano lo strumento,
alcuni due o tre che poi assemblavano a piacere.........ora anche Baglioni ha la sua "Signatur".
Tempi che cambiano........creatività che purtroppo evapora nell'era del "Nulla"......ora basta avere la guitar
con la firma falsa del tuo eroe per essere appagato,importa meno provare piacere a suonare,
magari con una chitarra normale che ,stranamente,suona meglio di una Custom Shop ultrafirmata.

P.S.Mie assolute e contestabili considerazioni eh.......mica mi offendo se uno la pensa al contrario.
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di thyeah [user #40067]
commento del 29/09/2014 ore 13:02:43
discorso interessantissimo che meriterebbe approfondimento (in altra sede, visto il palese OT)
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di Tito1958 [user #40736]
commento del 29/09/2014 ore 13:39:2
Pardon........ho deragliato ebbro di ricordi.
Bisogna che mi consulti col geriatra........scherzo è(non si sa mai).
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di alberto biraghi [user #3]
commento del 30/09/2014 ore 09:29:05
Da collega di anagrafe (messo anche peggio di te) e appassionato di musica non riconosco il deterioramento artistico e creativo che dipingi.
Certo, il mondo è cambiato. Quello che Hendrix e Clapton hanno fatto negli anni 60 e 70 oggi semplicemente non sarebbe possibile. Accadrebbe altro. Mé meglio né peggio, ma diverso sicuramente.
Negli anni 60 la Gretsch White Falcon (unica esistente in Italia) si vedeva da lontano, nella vetrina di Ricordi, sentirla era impossibile, pensare di sfiorarla era apostasia. Oggi vai da Tomassone (per tornare in tema), ti siedi e provi Gibson L5 e Stratocaster Masterbuilt. Poi vai su YouTube e le senti suonate dai maggiori professionisti. vai su Accordo e trovi John Cruz che ti spiega come l'ha costruita. Insomma, è un'epoca fast-food, in cui tutto è pronto, disponibile, offerto. Ovvio che questo influisce sulla creatività. Ma non la uccide, la modifica.
Paragonare il mondo non connesso di quando eravamo giovani noi con la società telematica non è possibile, se non cadendo nella retorica e nella nostalgia, che mettono filtri scurissimi al giudizio. Il rischio dell'età è cadere nel rimpianto dei bei tempi andati. Ma siccome questo capita a ogni generazione, è molto probabile che l'unica cosa "andata" sia la gioventù di chi la rimpiange e non sa rallegrarsi di esistere ancora, come spettatore di una realtà e del suo perenne divenire.
Mi rendo conto che occorra uno sforzo di consapevolezza, ma non si può non affermare che questa epoca continua a portare innovazione e creatività a palate. Con modi, tempi e logiche diverse, ma si crea, eccome. Non nasceranno nuovi Jimi, Eric, Jimmy, perché sono cambiate le condizioni. Ma la musica continuerà a esistere e a essere scritta e a portarci nelle orecchie buone vibrazioni. Magari non le ascolteremo da un LP in vinile suonato su un Thorens TD 147, diffuso da una coppia di AR9 pilotate da un McIntosh C32. Ma quando la qualità c'è (e spesso c'è, anche in parallelo col virtuosismo) vanno bene anche le cuffiette dell'iPhone.
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di team72filo [user #20000]
commento del 30/09/2014 ore 15:03:31
Alberto permettimi,
se è vero che con l'età il rischio è quello di diventare nostalgici,tu rischi di essere troppo semplicistico e di non volere vedere le cose come stanno(o non volerlo ammettere).
Questa è si un epoca fast food,ma e forse è anche peggio questa è un epoca usa e getta nella quale mancano i miti ed i presupposti che possano permettere ad un talento di diventarlo.
Qui potrebbe starci il pippone dell'ingerenza delle multinazionali,della troppa importanza del mercato e delle TV etc.etc.,ma non è il caso...

P.S.dopo la spesa e la moto tremo al pensiero del nuovo esempoi che mi aspetta...
Ciao
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di MM [user #34535]
commento del 29/09/2014 ore 09:08:08
= Altro che aprire un altro store di chitarre........bisognerebbe boicottare le case costruttrici che fanno pagare oro i loro prodotti fatti in serie e spacciati per opere d'arte. =

Sono piuttosto d'accordo con questa affermazione... mi sembra che con i prezzi che si vedono in giro si stia perdendo la bussola, e questo è un discorso generale.
Inoltre, credo che non sia corretto, che un Dealer (importatore) sia anche Negozio e rivendita al pubblico. A mio avviso non dovrebbe esistere proprio.
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di alberto biraghi [user #3]
commento del 29/09/2014 ore 16:31:40
Attenzione che è la politica *imposta* da Gibson.
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di MM [user #34535]
commento del 29/09/2014 ore 16:57:
Allora è una strana politica, sarebbe come se Casale Bauer, avesse il negozio, reale, o virtuale, e vendesse le fender direttamente con un catalogo al pubblico..... è chiaro che farebbe prezzi inferiori.
E non lo penso perché i prezzi non devono stare bassi (anzi, per me sono troppo alti), credo che non sia corretto nei confronti di un normale negoziante.
Poi penso anche questo: allora, tu Gibson, permetti a tutti i negozi di servirsi direttamente da te, non a uno.
Questo comunque non contribuisce ad accrescere la mia stima nei confronti di questo colosso.
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di alberto biraghi [user #3]
commento del 29/09/2014 ore 19:48:49
Siamo in una condizione di capitalismo occidentale, quindi c'è un unico parametro che conta: il mercato. Questo assegna ai consumatori un ruolo molto delicato, perché con i loro acquisti di fatto "votano" per questa o quella azienda. Ne decretano la fortuna o il fallimento.
Per questo noi consumatori abbiamo il dovere di essere molto bene informati, ovvero di evitare giudizi superficiali ed emotivi. Perché - volenti o nolenti - contiamo e se facciamo una scelta affrettata corriamo il rischio di schierarci inconsapevolmente per la parte sbagliata.
Nel caso Gibson, la politica di distribuzione è molto azzeccata (peraltro non l'hanno inventata loro, è applicata da migliaia di aziende di tutti i generi). Di fatto loro riducono alcuni costi (tra cui le sofferenze), aumentano i ricavi e possono restare competitivi coi prezzi. Il centro Gibson ha un listino al pubblico e uno all'ingrosso, quindi applica prezzi diversi con margini diversi. Però ha anchi obblighi pesantissimi.
Il paragone con Bauer non vale, Bauer distribuisce prodotti Fender, Gibson invece produce e salta il distributore. Di fatto nella filiera Fender c'è un passaggio in più. Forse è un caso, forse no, ma Fender sta vivendo la più grossa crisi dei 30 anni post-CBS (evito di riassumere gli eventi della IPO e delle quote GuitarCenter), tanto da aver deciso di vendere direttamente online (questa sì è una bella bastonata per i negozianti americani).
Il tutto per dire una cosa semplice: prima di assegnare patenti di "buoni" e "cattivi" è bene informarsi bene, si scopre che non esistono né gli uni né gli altri, che "business is business" e che la cosa migliore è comprare la chitarra che ci piace :-)
Rispondi
Re: Tutta questa enfasi......
di MM [user #34535]
commento del 30/09/2014 ore 08:58:14
Lungi da me assegnare patenti.
Credo comunque che queste due frasi:
"business is business"
"c'è un unico parametro che conta: il mercato"
siano il sunto di tutto.
Rispondi
Benvenuti a Roma!
di Bizkit [user #3087]
commento del 27/09/2014 ore 23:48:02
Davvero un gran bel negozio, e una inaugurazione in grande stile, mai visto una roba del genere così curata per un negozio di strumenti musicali.

Sulla mancanza di alcuni marchi è vero: pochissime Ibanez, niente PRS, di ESP neanche l'ombra. Amplificatori pochini anche loro. Ma lasciamo tempo al tempo, era solo l'inaugurazione, e un negozio in più a Roma fa sempre bene (e mi sta anche vicino a casa, cosa che non mi dispiace ovviamente).

P.s. grazie al barista che mi ha preparato lo spritz, era ottimo ^^
Rispondi
Ci vuole un bel coraggio ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 28/09/2014 ore 00:49:04
Ci vuole un bel coraggio ad aprire un negozio cosi con i tempi che corrono .... auguri
Rispondi
Stanzani e Tomassone
di CCDK49 [user #41591]
commento del 28/09/2014 ore 10:08:41
La loro LP è la migliore mai udita :) Inizio anni 70 - ora da vintage! Ve ne capitasse una dovete provarla. È custom shop al massimo e Tomassone ne potrebbe averne una nel suo negozio.
Rispondi
evidentemente
di Baconevio [user #41610]
commento del 29/09/2014 ore 08:15:2
anche tomassone s'è reso conto che trattare con certi importatori italiani è davvero complicato
Rispondi
Altro da leggere
Cornerstone con Jack Griffiths: "Il boutique è carattere, non componenti NOS"
Rendere mancina una Gibson Les Paul
L'inaugurazione romana di Tomassone
Inaugurazione Sergio Tomassone a Roma
Batti il Min-ETune e vinci una Gibson Les Paul
Aspettando SHG 2013: Tomassone
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Never Ending Pedalboard (e relative sfumature made in Italy)
Gretsch G5220: gran muletto per i più esperti
Mini Humbucker FG Mini-H SP-1
Fattoria Mendoza Hi-Crunch: il fratello arrabbiato dell'M
Harley Benton Tube5 combo: sei bella quando strilli
Parliamo di analogico!
Sistemi digitali per cinquantenni soddisfatti
Impressioni a freddo sul Neural DSP Quad Cortex
Acquistare strumenti musicali in Gran Bretagna: come funziona il dazio...
Basi o Altezze?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964