di Ale_gtr [user #24327] - pubblicato il 29 ottobre 2014 ore 14:30
La brutta abitudine di fare troppo affidamento alle tablature a volte ci fa dimenticare che una stessa nota può essere suonata in varie parti del manico. Proviamo allora ad individuare tutte le possibilità che abbiamo di suonare le note C-E-G nell’ambito della stessa ottava.
La brutta abitudine di fare troppo affidamento alle tablature a volte ci fa dimenticare che una stessa nota può essere suonata in varie parti del manico. Proviamo allora ad individuare tutte le possibilità che abbiamo di suonare le note C-E-G nell’ambito della stessa ottava.
Vi siete mai fermati a pensare quanti granelli di sabbia ci sono in una spiaggia? Oppure a quante triadi di C maggiore ci sono sulla chitarra? Sicuramente, se vi è capitato, in quel momento dovevate essere molto annoiati. Se invece non vi è mai capitato potreste esservi persi qualche interessante risvolto della questione. A me è capitato e queste sono alcune riflessioni che mi è capitato di fare. Solitamente quando ci viene spiegato cos’è una triade innanzitutto ci vengono insegnate le diteggiature con una nota per corda, e solitamente sulle prime tre. Per la triade di C maggiore abbiamo allora:
A questo punto ce ne torniamo a casa a suonare queste diteggiature fino alla nausea o finchè presi dalla noia non cominciamo a chiederci quanti altri modi esistano di suonare quella triade.
La conformazione della chitarra (come in generale degli strumenti a corda) fa sì che una nota su di una partitura ci mette di fronte a molte possibili alternative tra cui dobbiamo essere in grado di scegliere quella più adatta all’occasione. La brutta abitudine di fare troppo affidamento alle tablature a volte ci fa invece dimenticare che queste alternative esistono. Proviamo allora ad individuare tutte le possibilità che abbiamo di suonare le note C-E-G nell’ambito della stessa ottava.
Nell’esempio sono partito dal secondo rivolto perché è la prima forma di C che troviamo sulle prime tre corde in prossimità del capotasto. All’interno dei riquadri sono indicate le diteggiature su tre corde, mentre le frecce mettono in evidenza come le altre si ottengano spostando alla corda superiore una nota per volta. Così facendo da ogni diteggiatura riquadrata ne ho ricavate altre due, per poi arrivare al successivo gruppo di tre corde. Ho qui evitato forme che richiedono salti e balzi lungo il manico (includendo in questa categoria anche le diteggiature su una corda sola), rimanendo sempre nel raggio d’azione della mano sinistra, a cui è comunque richiesta un po’ di ginnastica (niente di troppo sfiancante.. diciamo il corrispettivo chitarristico dello zumba). Lo stesso procedimento si può riportare a questo punto alle altre triadi, minori, diminuite, aumentate, agli accordi di settima, alle scale e a tutto quello che ha a che fare con note e chitarra. Ci sono più triadi in una chitarra che granelli in una spiaggia!
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.