di robertafrighi [user #42145] - pubblicato il 28 ottobre 2014 ore 13:30
Per cantare bene esistono dei pilastri fondamentali. Li affronteremo lezione per lezione. Oltre a migliorare la nostra tecnica a prescindere dal genere musicale che si predilige, permettono di mantenere e custodire la voce, cosa che sovente viene trascurata. Iniziamo dalla respirazione.
Per cantare bene esistono dei pilastri fondamentali. Li affronteremo lezione per lezione. Oltre a migliorare la nostra tecnica a prescindere dal genere musicale che si predilige, permettono di mantenere e custodire la voce, cosa che sovente viene trascurata. Iniziamo dalla respirazione.
Partiamo chiedendoci che cosa sia il canto o meglio, lo "strumento voce".
Tecnicamente è l'azione fisica di determinati organi e apparati connessi tra loro, al fine ultimo di produrre un suono.
Dal punto di vista emotivo invece, è l'espressione della nostra anima, il mezzo con il quale esprimere in musica un messaggio a chi ci sta ascoltando. In definitiva, si può affermare che il canto dovrebbe essere il giusto equilibrio tra corpo ed anima.
La mancanza di tecnica e di un’adeguata conoscenza del proprio strumento limiterebbe l'espressività: sarebbe come scrivere poesie con un vocabolario limitato.
Per cantare bene esistono dei pilastri fondamentali che sono quelli su cui ci soffermeremo lezione per lezione e che, a prescindere dal genere musicale che si predilige, permettono di mantenere e "custodire" la voce, cosa che sovente viene trascurata.
Per cantare, il primo "pilastro" che oserei definire come "le fondamenta" , è la respirazione.
Non starò a spiegarvi per filo e per segno come funziona l'apparato respiratorio o farvi un trattato di anatomia (non basterebbe lo spazio). Ci concentreremo però sulla parte pratica: vedremo come respirare correttamente e e quali sono gli esercizi da fare per sviluppare tutto ciò.
La respirazione corretta ai fini del canto è quella "costale/diaframmatica". Durante l'inspirazione il diaframma (muscolo cupoliforme posto tra la cavità toracica e quella addominale) si abbassa. I polmoni si riempiono di aria e di conseguenza la cassa toracica si espande e i muscoli addominali agiscono affinché il diaframma "ritardi "la sua risalita durante l'espirazione, in questo caso l'emissione del suono.
Attenzione a non sollevare la parte superiore del petto (la zona clavicolare per intenderci) o respirare con la parte "bassa" dell'addome: in questo caso il torace andrebbe a richiudersi su se stesso e le spalle cadrebbero in avanti. Nella corretta respirazione si espande la parte CENTRALE .
Cominciamo gli esercizi spiegati in sequenza nel video.
Rimanere in apnea tre secondi mantenendo l'espansione toracica; quindi espirare lentamente (TSSSSSSSSS...) e rimanere nuovamente in apnea per tre secondi.
Ripetere l'esercizio più volte sforzandosi di mantenere un'emissione di fiato costante.
Secondo esercizio.
Inspirare lentamente (TSSSSSSSS...) ed espirare velocemente in un solo tempo; noterete che gli addominali fanno pressione e "spingono" letteralmente l'addome verso l'interno: attenzione a non aiutarsi con la bocca o fare pressione con le guance durante l'emissione del fiato.
Terzo esercizio.
Inspirare lentamente (TSSSSSSSSS...) ed espirare velocemente in tre tempi uguali.
Quarto esercizio.
Aprire la bocca abbassando la mandibola (posizione base) quindi inspirare ed espirare velocemente mantenendo la bocca immobile prestando particolare attenzione alla coordinazione del movimento diaframmatico.
In tutti gli esercizi è importante rendersi conto se si sta lavorando in maniera corretta. Serve quindi tenere sempre una mano poggiata sull'addome per controllarne il movimento (quando si inspira l'addome ed il torace si "gonfiano". Al contrario, quando si espira, torace ed addome si sgonfiano e gli addominali fanno pressione verso l'interno).
Ripetendo la sequenza degli esercizi, non preoccupatevi se avvertite fastidio o fatica muscolare nella zona addominale e renale. Al contrario, vorrà dire che state lavorando in maniera corretta (la sensazione sarà la stessa di quando si fanno addominali in palestra).
Se avete difficoltà nell'attuare la respirazione costo diaframmatica o sollevate la parte clavicolare durante l'inspirazione, fate gli esercizi in posizione supina, sempre con la mano sull'addome per controllarne il movimento; una volta presa coscienza del meccanismo, provate a rifare gli esercizi in posizione eretta.
Questi esercizi aiutano a gestire meglio e a prendere confidenza con il meccanismo respiratorio diaframmatico, rinforzano la muscolatura addominale migliorandone la coordinazione e l'elasticità. Consiglierei di farli almeno dieci minuti al giorno: l'importante è la costanza! Ottimo sarebbe cercare di riportare questa respirazione anche a livello del parlato quotidiano; oltre che usarlo come esercizio funzionale al canto, ne gioverà l'ossigenazione del sangue, sarete meno stressati e la voce vi ringrazierà.