di Marek82 [user #23651] - pubblicato il 13 novembre 2014 ore 07:00
Cari Accordiani, vi propongo le mie prime impressioni riguardanti The Endless River, l’album pubblicato pochi giorni fa dai superstiti dei Pink Floyd e creato partendo da incisioni inutilizzate di Division Bell.
Cari Accordiani, vi propongo le mie prime impressioni riguardanti The Endless River, l’album pubblicato pochi giorni fa dai superstiti dei Pink Floyd e creato partendo da incisioni inutilizzate di Division Bell.
Ho acquistato ieri The Endless River dei Pink Floyd, al Day 2, insieme al suo "fratello" più anziano The Division Bell. Non l'ho ancora ascoltato come si converrebbe a un album di questo tipo, un album che chiude un'epoca e la vita di una Band che ha lasciato un solco nella storia musica e per quanto mi riguarda ancora non conosco a sufficienza.
I primi due ascolti, uno con lo stereo di casa e uno in auto viaggiando con i miei amici, sono stati fatti entrambi rigorosamente senza leggere recensioni. Questi mi hanno portato a chiedermi se davvero si tratti di scarti di Division Bell. Le musiche sono belle e curate, non sanno di "fondo del barile" come succede per tanti album composti da incisioni inedite. Le musiche si alternano senza sosta e senza interruzioni, come si trattasse di un flusso continuo, forse il fiume del titolo.
Solo una delle canzoni ha una linea cantata (Louder than words), le altre sono solo strumentali (al di là di qualche linea parlata) e non si sente minimamente la necessità della voce. E poi c'è la chitarra di Gilmour... mai invadente, azzeccata, che interpreta, sottolinea e parla, con quelle sue note lunghe, sostenute e dilatate. Mai come in questo caso credo che il detto "less is more" sia più azzeccato.
Le atmosfere sono in genere oniriche come "Things left unsaid" e "Ebb and flow", che ricordano molto le composizioni di Vangelis per Blade Runner, altre sono più dense e ricordano un po' "Another brick in the wall" (Allons-Y 1) o un po' "Shine on your crazy diamond" (It’s what we do). In generale domina un’atmosfera cinematografica, sensazione confermata un rumor che ho letto da qualche parte secondo cui alcune composizioni dovevano essere utilizzate per dei film, nella fattispecie Matrix o V.
Credo si tratti di un ottimo album. Ho letto a posteriori che per qualcuno è comunque inferiore a quelli dell'epoca d'oro dei Pink, perché c’è chi non concepisce i Pink Floyd senza Waters e non ha apprezzatto il cambiamento avvenuto con Gilmour alle redini. E qui la mano di Gilmour si sente veramente in tutti sensi, dalle chitarre alle atmosfere, tanto che a tratti sembra si sentire degli Echi di On an island. In alcuni commenti si legge che non viene considerato un album "dei Pink Floyd", e forse è vero, forse è più un album di Gilmour. Sinceramente le diatribe su chi siano i Pink Floyd non mi interessano, Endless River è un album piacevole da ascoltare e forse è questo ciò che conta veramente.
Non si può pretendere che le persone e le band, che sono costruite sulle sensazioni ed emozioni delle persone che le compongono, rimangano sempre le stesse e sfornino album sempre uguali per compiacere i fan. Le persone così come i tempi cambiano e come tali le canzoni scritte dalle persone. Endless River è si il parto di scarti di album precedenti, ma sono scarti prodotti quando i componenti avevano circa 50 anni (1994, Division Bell) che sono stati montati, ascoltati e ri-registrati a distanza di 20 anni con la maturità di uomini di quasi 70 anni che hanno visto scorrere la loro vita, perso conoscenti e compagni di avventura e che innegabilmente hanno dato un retrogusto amaro e triste ad alcune delle composizioni.
In definitiva, come ho già detto, a me questo album piace. Non pretendo che questo venga condiviso da tutti e forse i fan più hardcore rimarranno delusi, ma credo che sia sufficiente accorstarcisi senza pretese e senza pregiudizi per poterlo apprezzare. Personalmente credo che rovinerò il disco a forza di ascoltarlo.