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Il progetto Echosex 2°
Il progetto Echosex 2°
| advertorial di [user #3672] - pubblicato il

Negli ultimi anni, Gurus si è dedicata a un progetto ambizioso: racchiudere la magia del Binson Echorec in uno stompbox valvolare che fosse diverso da qualunque altro delay in commercio. Il risultato sichiama Echosex 2°, e Gurus ci racconta la sua storia.
Negli ultimi anni, Gurus si è dedicata a un progetto ambizioso: racchiudere la magia del Binson Echorec in uno stompbox valvolare che fosse diverso da qualunque altro delay in commercio. Il risultato sichiama Echosex 2°, e Gurus ci racconta la sua storia.

Il progetto Echosex 2° parte da lontano, quasi due anni fa da un’idea lanciata dal grande Tullio Ferro (autore delle più belle canzoni di Vasco Rossi nonché autentico appassionato del Binson Echorec), raccolta da Guglielmo (che da tanti anni è considerato uno dei migliori restauratori di Echorec e ne ha visti, provati e rimessi al mondo davvero tanti) e avvalendoci anche dell’aiuto di Giampaolo Noto (esperto dell’universo Gilmour e dell’utilizzo del vecchio Echorec nel contesto Pink Floyd).

L’idea era quella risolvere alcuni dei problemi principali che affliggono l’amato Binson da sempre, a cui giocoforza i fortunati possessori devono sottostare perché comunque la sua “voce” supera di gran lunga qualsiasi altro effetto in commercio, e i suoi problemi passano pertanto in secondo piano.
Il primo problema è senz’altro legato all’affidabilità e, se è un problema sopportabile per uno che lo tiene in studio di registrazione per una take ogni tanto, rende l’oggetto davvero snervante in contesti tipo tour, dove non ci si può permettere di dover sistemare problemi tecnici troppo frequenti. Lo stesso Gilmour dichiarò una volta scherzosamente di essere una delle due persone al mondo capace di rimettere in sesto un Echorec con dei problemi.
Fra gli altri “problemi” che non sono poi problemi ma definibili più correttamente “limiti” che fecero si che poi venne dismesso anche dallo stesso Gilmour, vi è sicuramente la scarsità del tempo di ritardo disponibile, di circa 310ms.
Annoverate invece fra le features che rendono ricercatissimo e insostituibile il Binson, c’erano la sua voce e quegli aloni eterei e mistici che sapeva creare solo lui e che non sono stati mai riprodotti da nessun delay moderno. Oltre ciò aggiungiamo anche il fatto che la preponderanza della parte meccanica, con la sua conseguente usura, rendeva il suono e l’effetto di ogni esemplare differente dall’altro, alimentando così miti e leggende.

Ecco, da qui siamo partiti, dall’idea di riproporre qualcosa che salvasse ciò che i chitarristi più ricercano in un Binson, tralasciando alcune feature meno ricercate e cercando contemporaneamente di risolvere alcuni dei problemi e dei limiti sopra descritti in modo da creare un oggetto che sapesse riportare in vita le sensazioni che solo un vecchio Binson sapeva dare, ma senza sborsare migliaia di euro e dovendo ingoiare comunque una buone dose di rospi.
Il risultato di più di un anno di lavoro è stato Echosex 2°, un oggetto anzitutto bellissimo che evoca pienamente la sensazione di avere un dispositivo antico e moderno allo stesso tempo. Sa portarci in quell’era grazie al suo pannello illuminato e ai numerosi richiami all’originale e quindi accogliendoci da subito in un territorio familiare.

Il progetto Echosex 2°

I controlli rispettano il simpatico e un po’ maccheronico naming di casa Binson e anche nel caso del controllo aggiunto ex-novo è stato mantenuto lo stesso stile, optando per “Age Of Damage” per la parte che simula appunto l’invecchiamento e l’usura del proprio Echosex 2°.
La costruzione è robustissima e ben ingegnerizzata. In poco spazio trovano posto tutti i controlli, una valvola preamplificatrice e anche i dip switch sul pannello laterale che permettono di settare l’oggetto in differenti modalità, sia per poter rifare alcune cose che si facevano col Binson, come utilizzarlo come semplice preamplificatore valvolare-boost (per esempio sulla voce, fiati, tastiere), sia per settare al meglio i livelli di ingresso/uscita per posizionarlo liberamente front-amp o nel loop effetti, oppure per decidere se far finire l’effetto non appena si preme il footswitch o se si desidera lasciarlo sfumare.
Al centro fa bella mostra di sé un doppio triodo 12AX7B bilanciatissimo e selezionato da Guglielmo, illuminato di verde e contornato da LED che seguono la dinamica del segnale in ingresso, per ricreare al meglio l’atmosfera che nel vecchio Binson era data dall’occhio magico.
A questo punto si arriva all’accensione e all’impostazione dei suoi comandi.
Il mix è affidato al controllo “Volume Echo” con cui potremo gestire la quantità di effetto desiderato fino al 50% in rapporto al segnale della chitarra.
Il controllo “Length of Swell” gestisce i feedback, ovvero la quantità di ripetizioni desiderate che vanno da una a infinite. La prima delle caratteristiche che conosciamo è appunto la possibilità di looppare all’infinito le ripetizioni, mandando in oscillazione l’apparecchio, schiarendole o scurendole grazie all’interazione con il controllo toni “Bass Treble” (che si occupa delle sole ripetizioni, come nel Binson) generando, se tenuto in prossimità dei suoi valori massimi, quei famosi loop psichedelici tanto cari ai fan dei Pink Floyd.
A questo punto si ragiona sui tempi. Dicevamo che il range di Echosex 2° rispetto al Binson è stato più che raddoppiato, portandolo a valori da 60 a 660ms. Con il controllo “ECHO” si è scelto di operare nella modalità più ricercata del Binson, ovvero quella della posizione 4 corrispondente alla singola testina più lontana e capace di generare il ritardo massimo disponibile (310ms.) che sull’Echosex 2° troviamo all’incirca fra la posizione 6 e la 7 e abbiamo lasciato la possibilità di poter modulare il tempo di ritardo come se stessimo utilizzando un normale delay.

Il progetto Echosex 2°

Il Controllo “Age Of Damage” è sicuramente la ciliegina sulla torta fra le tante feature che abbiamo riportato alla luce. Una delle sfide più grandi, infatti, era appunto quella di decidere come doveva suonare questo Echosex 2° poiché ogni esemplare Binson suona differente dall’altro. Questo era causato dall’usura delle parti meccaniche e dalla storia personale di quell’esemplare. Infatti vi sono dei particolari, per fare un esempio, come la ruota gommata spingidisco che era mantenuta spinta da una molla contro un perno. È evidente che se quell’esemplare lavorava poco, la gomma tendeva a schiacciarsi in quel punto, generando un effetto di variazione della velocità asincrona del disco stesso, che aveva quindi un incedere zoppicate che inseriva una sorta di modulazione, quasi una stonatura, e in accoppiata con boccole che si allargavano, testine che si spostavano… insomma si prefigurava parecchio lavoro di studio da fare per il Guru.
Il lavoro è stato lungo, ha richiesto parecchio impegno. Ricordo certe notti con Guglielmo a verificare i diametri, calcolare tempi. Ecco, così è nato “Age of Damage”, che permette in pratica di stabilire quanto vogliamo che il nostro Echosex 2° riproduca sul suono gli effetti del danneggiamento dato dal tempo e dall’usura.
L’effetto è meraviglioso, ha il sapore di una modulazione applicata, ma con una profondità che, a seconda delle altre impostazioni di Feedback e Tono, genera effetti davvero psichedelici fino ad arrivare a modulazioni di pitch se portato ai suoi valori massimi.
Le ripetizioni sono naturalmente generate dal più collaudato dei processori, il famoso PT2399 usato un po' da tutti nella storia, ma c’è da dire che anche qui Guglielmo ci ha messo del suo poiché, per ottenere il tipo di effetto che desideravamo, si è dovuto inventare ex-novo un applicativo che non esiste nella letteratura elettronica relativa a quel componente in commercio. Oltre ciò, va detto che poi il trattamento delle ripetizioni generate è lo stesso del segnale originario, poiché una volta create vengono “inanellate” nella stessa catena del segnale, passando per il preamplificatore valvolare e tutto il percorso analogico della macchina. Ecco perché non ha nulla a che vedere col suono freddo di tanti, seppur ottimi, delay digitali.

Il progetto Echosex 2°

Dicevamo che il controllo delle ripetizioni lavora in stretta sinergia con il controllo di Tono "Treble-Bass". Già, perché anche se molti non lo sanno anche nel Binson originale il controllo di tono non riguardava la macchina in generale, ma proprio solo le ripetizioni che vengono via via schiarite o scurite nel loro ripetersi.
Questo genera anche una maggiore predisposizione ad accentuare dinamicamente le note eseguite sui cantini, piuttosto che sui bassi e tenendo il controllo quasi tutto aperto verso gli alti si ottiene quel famoso "gnac-gnac-gnac" tanto caro ai possessori di Echorec.

Per concludere con un’opinione del tutto personale, trovo che Echosex 2° colga appieno l’obiettivo, cioè quello di ricreare "quel" suono, e dare "quelle" possibilità, perché ciò che ricerco IO in un Binson è la sua capacità di rivelarsi uno strumento musicale a sé stante, qualcosa che si suona e non che si limita a trattare un segnale. Ecco, Echosex 2° è certamente una macchina della creatività proprio come lo era il vecchio Echorec, con i suoi aloni eterei e magici, con la capacità di creare tappeti su cui tessere trame giocando con la dinamica del tocco, modulazioni e pitch shifting da fare a mano giocando con i suoi controlli per creare sonorità nuove, confezionare vestiti su misura per quell’arpeggio che abbiamo in testa e che prende vita quando entra in un Echosex 2°.

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Beh....non posso che provare un ...
di elgaldil [user #22921]
commento del 03/12/2014 ore 08:48:43
Beh....non posso che provare un irresistibile desiderio di sentirlo suonare!!!

Non è che manchino sul mercato gli emulatori di Tape Echo (posseggo per esempio un Catalinbread belle epoch), ma questo mi attira moltissimo...visto che un Binson non me lo posso permettere, potrei mettere questo di fianco al mio WEM Copycat? :-)
Rispondi
sarà che non ho mai ...
di fabiojay [user #20826]
commento del 03/12/2014 ore 09:45:12
sarà che non ho mai provato un binson echorec, ma è davvero così necessario che, al giorno d'oggi, facciano millemila pedali che lo devono simulare? Cioè dopo che hai un buon delay che ti simula il tape echo basta... insomma alla fine il tape rovina le ripetizioni man mano che suonano e sicuramente un echorec nuovo di fabbrica suonava diverso da uno vecchio e usato nel tempo perchè il nastro si deteriora... quindi quale parametro prendere in considerazione? il nuovo o il vecchio o addirittura il medio?? Boh... io personalmente preferisco un digitale, magari un po' tendente all'analogico e non condivido troppo questa santificazione dell'echorec anche perchè credo che se gilmour (come qualsiasi altro chitarrista dell'epoca) a quei tempi avesse potuto scegliere un digitale, il binson nemmeno lo prendeva in considerazione
Rispondi
Re: sarà che non ho mai ...
di Chicco_Gurus_Amps [user #41095]
commento del 03/12/2014 ore 09:50:2
Tutto vero e condivisibile Fabiojay.. ma la storia è andata così ed un motivo ci sarà.. forse provando un Binson cambieresti opinione, ma nulla di male.. ;-)

dimenticavo: Gilmour ha tonnellate di delay digitali oggi.. ma usa ancora anche il suo Binson! anche nell'ultimo disco..
Rispondi
Re: sarà che non ho mai ...
di fabiojay [user #20826]
commento del 03/12/2014 ore 11:40:45
giusto per specificare, il mio commento non era contro questo pedale dell'articolo, ma semmai contro la mitizzazione di determinati pedali, che si hanno fatto la storia, però ritengo che oggi come oggi, con la tecnologia odierna, si sono raggiunti risultati che superano quelli di quei tempi.
Detto questo spero di poter provare presto questo pedale perchè comunque sembra davvero ottimo... e quando c'è la qualità sicuramente anche il suono sarà molto soddisfacente.
Rispondi
Per chi ha chiesto i samples..
di Chicco_Gurus_Amps [user #41095]
commento del 03/12/2014 ore 09:49:03
Beh, posso anticiparti che molto presto verrà fatto un Videotest proprio da Accordo..
Oltre a ciò, noi stessi stiamo lavorando sui Video ufficiali.. roba professionale e dedicata sia al mercato interno che per l'estero..
Per il momento, puoi gustarti un piccolo ed "Arrangiato" videino fatto con un iPhone5 e sentire le boiate che racconta il nostro "Commesso Virtuale" qua:

vai al link
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Adoro il delay analogico come ...
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 03/12/2014 ore 10:52:06
Adoro il delay analogico come in generale gli effetti analogici rispetto ai digitali. Ho avuto per molto tempo il DMM che anche se un minimo cambiava il suono clean era davvero ricco e complesso. Col tempo ho però ceduto al digitale, qualcosa che comunque emulasse il più possibile l'analogico, più che altro perché il delay è uno degli effetti che utilizzo maggiormente e necessitavo quindi di due cose fondamentali, preset e tap tempo. C'è il memory lane che è un DMM con tap tempo, ma per i preset purtroppo non ho mai trovato un analogico puro con tale caratteristica. Comunque penso che per chi ama il Binson o volesse comprarne uno per uno studio questo echosex è un ottima scelta ;)

SYD
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orgasmo puro!!
di fender64 [user #14522]
commento del 03/12/2014 ore 11:35:21
Per me che venero lo zio David è orgasmo puro!!! ho visto anche il prezzo e penso che a Natale sotto l'albero ci sarà! gli altri della band mi odieranno e inveiranno per i miei viaggi sul tema ma chissenefrega!!
Bravissimo GURUS!! eccellente lavoro!!

P.S. ..... ma allo zio David l'hai proposto? sarebbe bello vedere e sentire un suo test!
Rispondi
Re: orgasmo puro!!
di Chicco_Gurus_Amps [user #41095]
commento del 03/12/2014 ore 12:14:01
Ahahah.. si, abbiamo il contatto per mandargliene uno.. mi basterebbe anche una mail con un "complimenti ragazzi".. un videotest mi par un po' improbabile.. ma si sa mai!
Rispondi
Re: orgasmo puro!!
di fender64 [user #14522]
commento del 03/12/2014 ore 12:50:32
non ti credere..in passato anche con un nulla come me è stato molto disponibile via mail....chiedere e lecito..rispondere e cortesia e si sa gli inglesi sono famosi per questo...comunque resta il fatto che vorrebbe sicuramente un compenso.....immaginati che ritorno pubblicitario avrebbe la tua creatura...
comunque ritorno a ripeterlo..veramente ben fatto!! soprattutto per dimostrare che in Italia di gente talentuosa ne abbiamo!!
Rispondi
Re: orgasmo puro!!
di coldshot [user #15902]
commento del 03/12/2014 ore 13:18:47
e te credi davvero che ti abbia risposto gilmour in persona?
Rispondi
Re: orgasmo puro!!
di fender64 [user #14522]
commento del 03/12/2014 ore 13:35:20
no ovviamente.....ma a tutte viene data una risposta se la domanda è sensata e corretta.
Rispondi
Nastro o disco magnetico?
di Claes [user #29011]
commento del 03/12/2014 ore 15:02:12
Un Binson è valvole! L'interessante è di poter avere dei repeats "saltellanti" molto strani. Quel Binson è rivoluzionario usando un disco magnetico invece di un loop a nastro. I nastri sono cortissimi e da ricambiare di continuo. Serviva un tecnico per badare a queste cose dato che un loop è da farsi "a mano". Binson e nastro hanno in comune di non avere una velocità assolutamente stabile ma danno un tocco extra che è difficile da riprodurre in digitale. Io l'ho usato solo per una tastiera Hohner Pianet - zero sustain! Col Binson e suonando trilli mi dava un sound tipo tappeti di accordi come fosse un synth polifonico. Syd Barrett deve essere stato un fan dell'Italia! Binson + Eko Ranger 12 corde. Dopo il primo album psichedelico è stato rimpiazzato per il resto da Gilmour che ha dovuto riprodurre effetti simili da allora in poi. Come giustamente dice fender64 è da proporre a Gilmour! Chicco: mandalo se non l'hai già fatto :)

Se vi capita il mixer dello stesso periodo dateci un'ascoltata!
Rispondi
Re: Nastro o disco magnetico?
di Chicco_Gurus_Amps [user #41095]
commento del 03/12/2014 ore 15:51:44
non dimenticare il Farfisa di Wright! anche lui col suo fido Binson!..
Oh, ragazzi, se qualcuno mi passa il cellulare dello zio Dave lo chiamo subito..
Rispondi
Re: Nastro o disco magnetico?
di Claes [user #29011]
commento del 03/12/2014 ore 18:12:39
FARFISA :) Non saprei se vi è un synth che ne sa riprodurre il suono. Se non mi sbaglio lo hanno usato i Doors. Vorrei che qualcuno scriva l'enclopedia di strumenti musicali e accessori Made in Italy. Mica facile! Chi si ricorda della... Bigson???
Rispondi
binson made in settimo milanese!
di lbaccarini [user #14303]
commento del 03/12/2014 ore 17:01:17
un gioiello tutto italiano! sia quello vecchio che questo
c'è un video molto recente di billy corgan in cui lo usa in studio
molto intrigante, però ho appena preso il timeline e mi devo calmare...
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ricordo che l'Echorec non aveva ...
di franco1947 [user #16790]
commento del 03/12/2014 ore 20:46:55
ricordo che l'Echorec non aveva un nastro ad anello ma un disco magnetico che Binson garantiva a vita.
Se uno non tocca le testine,queste non si spostano e poi non toccano il disco in quanto c'è lo spessore di un flglio di carta (quindi aria ) tra testina e disco.
Ne possiedo uno che ho dovuto ricablare tutto perchè i cavetti schermati all'interno erano marci ed andavano a massa come gli altri cavi, ma alla fine dopo un lungo e complicato lavoro ha ripreso a funzione correttamente.
é varamente bello,semplice da usare, ma troppo pesante e d ingombrante.
Franco
Rispondi
Non so l'età del buon ...
di maccarons [user #20216]
commento del 03/12/2014 ore 22:24:02
Non so l'età del buon Chicco Gurus Amp o se ne è a conoscenza ma
la mente torna indietro negli anni 60',ero un ragazzino e a quei tempi lavoravo come apprendista in zona via Padova a Milano ed ogni giorno lungo il tragitto che mi portava alla fermata
del bus non mancavo mai di fermarmi davanti davanti alle vetrine di un rivenditore Binson dove ammiravo esposti in bella mostra Echorec, ampli e quant'altro,forse i vecchiacci come di quella zona ricorderanno quel negozio molto rinomato a quell'epoca; scusate l'o.t. :)
Rispondi
La parola "DIGITALE" omessa
di bobchill [user #6868]
commento del 17/12/2014 ore 13:19:36
Il progetto mi sembra lodevole ma mi sarebbe piaciuto trovare una spiegazione molto più chiara e lineare; come quella trovata sul sito di un altro costruttore e che riporto qui di seguito. "The design is based around popular PT2399 delay chip that is cheap and easy to obtain. It's a lofi digital delay chip that produces plenty of hiss and dirt, but combined with a right kind of filtering it can produce pretty convincing tape delay sounds.
". Dunque il delay viene generato da un chip digitale e poi, un po' come avviene con lo Strymon El Capistan, il segnale è integrato con circuitazione analogica. Mi pare di capire che la differenza rispetto allo Strymon e simili è sostanzialmente che qui anche il segnale processato dall'effetto viene trattato dalla circuitazione valvolare e non solo il segnale "dry". Per gran parte dell'articolo mi ero illuso che le ripetizioni fossero effettivamente originate da una registrazione elettro-magnetica analogica, come nel caso delle unità Binson originali e di repliche contemporanee di eco a nastro come ad esempio il Fulltone Tube Tape Echo. Ciò detto, non dubito che l'unità possa produrre risultati di eccellente qualità ma una maggiore chiarezza nell'esposizione l'avrei apprezzata,
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