Diario dallo studio di registrazione. Sotto i riflettori i Sanchez, una band emergente con delle esigenze precise e abbastanza originali. Dalla volontà di suonare live a un funambolico chitarrista che suona una chitarra/basso che ci siamo scervellati per microfonare a dovere!
A metà Dicembre ho avuto il piacere di avviare la produzione dei Sanchez, una band emergente di "nu-soul", dalla line-up davvero interessante: ci sono due voci, Silvia e Marco, una batteria, una tromba e – elemento di particolare interesse per il nostro articolo – una chitarra "preparata", curiosa e creativa combinazione di basso e chitarra.
La produzione è avvenuta presso lo studio Cellino/CagliariCalcio, in Sardegna, la stessa struttura nella quale avuto il piacere e l'onore di registrare, tra le altre cose, le batteriedi prossima uscita.
L’dea alla base della produzione era la che nostra particolarissima chitarra “preparata” e la batteria dovessero performare live, in diretta, nella stessa sala di ripresa.
Si era deciso di registrare più takes dello stesso brano, fino a raggiungerne una totalmente soddisfacente, così da evitare di effettuare sovra incisioni di sorta, che si sarebbero rivelate particolarmente complicate visto la convivenza dei due strumenti in un’unica sala.
Nel primo giorno di lavoro, il grosso della concentrazione è stato investito nel contenere e rendere gestibili i rientri microfonici dagli amplificatori della chitarra/basso nei microfoni ambientali della batteria.
Per quanto riguarda la ripresa della batteria sono partito da due canonici D112: uno sulla cassa (una valida Tamburo 16x16) e un altro sul floor tom. La batteria aveva due rullanti: sul primo, un Pearl, ho messo un Sm 57 e un Rode rispettivamente su top e bottom; sul secondo, un Tamburo, solamente un Sm 57 sul top. Per chiudere ho impiegato un Akg 461 sul charlie, un Sennheiser Md 421 sul tom frontale e infine, una copia di Neumann KM 184, posizionati in configurazione XY, sugli overheads.
Oltre a questa microfonatura diciamo pure standard, ho voluto “dopare” il suono della cassa e l'impatto generale utilizzando un "mono-room" basso e frontale posizionato a circa tre metri dalla cassa (con AKG 414) più un superbo "sub-kick" artigianale ricavato da un cono altoparlante da 12 pollici. Questo era stato costruito da Matteo, trombettista della band e genietto di elettronica!
Tutti i microfoni finivano dentro i miei preamplificatori microfonici di riferimento: API per quelli che io chiamo gli strumenti "groover" ovvero cassa, top del rullante e charlie; SSL e Millennia per il resto della batteria.
Molto più tempo è stato investito per creare il set up per per la registrazione dell' ibrido elettrico basso/chitarra.
Mauro Laconi, il funambolico chitarrista dei Sanchez, ha iniziato a sviluppare l'idea di questo strumento su un’ Ibanez di fascia economica con al ponte un humbucker della DiMarzio, un Super Distortion. Dopo vari esperimenti è arrivato allo strumento che ha portato in studio, una sei corde elettrica OLP, baritona e di stock accordata in maniera tradizionale per quanto riguarda la disposizione delle note. I due cantini B e E, sono però accordati un’ottava sotto, mentre le due corde più basse, il A e il E, sono state sostituite con le rispettive corde di basso. Da qui, lo sviluppo di una tecnica di esecuzione particolarissima. Mauro esegue linee di basso sulle corde di A e E e, in contemporanea, le estende con parti accordali sul restante set di corde. L’esecuzione degli accordi sulle corde più alte è coaudivato dall' Electro Harmonix Freeze. Questo è un divertente stomp box che, pigiato, cattura le ultime note suonate e le continua a far suonare. Letteralmente le congela, le blocca dove sono, ferme e risonanti, permettendo nel frattempo al musicista di svilupparci sopra la sua linea di basso. ll pedale trattiene gli accordi sotto la linea di basso in movimento.
Va da sé, che la sfida vera e propria era in fase di ripresa. Era necessaria la miglior separazione possibile tra le frequenze di basso e quelle della chitarra. Una loro eccessiva promiscuità avrebbe reso il lavoro di lavoro di mix un inferno. Così, ho deciso di far entrare la chitarra/basso in una DI che mi avrebbe permesso di splittare il suono.
La DI è una custom made, per un vero feticcio, visto che mi fu regalata da Steve Vai nel periodo in cui lavoravo come assistente nel suo studio. Grazie a questo passaggio di segnale mi sono trovato a poter gestire due linee di chitarra. Una sarebbe stata registrata in diretta, quindi definita e ricca di bassi puliti. L’altra sarebbe entrata in un combo per basso SWR microfonato con un AKG D112. E questa sarebbe stata la parte dedicata al suono da basso dello strumento. Per la voce di chitarra, il segnale in uscita dal combo SWR sarebbe stato fatto entrare nell’ Electro Harmonix Freeze, successivamente in una pedaliera Digitech che l’avrebbe equalizzato tagliandogli bassi, e quindi mandato in una testata Laney IRT studio da 15 watt abbinata alla sua cassa 2x12.
In definitiva, la chitarra/basso sfruttava tre tracce: DI pulita, il segnale dell’ampli di basso microfonato e il suono filtrato passato attraverso il Laney microfonato con uno Shure Sm 57 in posizione centro-cono.
I tre segnali sono stati rispettivamente amplificati con preamplificatori API, Millennia ed Avalon.
Tutto finiva rigorosamente sul beneamato Protools.
Nel secondo giorno ci siamo occupati delle voci di Silvia e Marco.
Abbiamo provato diverse combinazioni tra microfoniche e preamplificatori per ottimizzare la resa tra le due voci. Questa lunga serie di esperimenti serviva per essere certi di soddisfare tanto le mie esigenze di fonico (più legate a fattori tecnici connessi al mix) che assecondare il più possibile il gusto e l'estetica della band.
Abbiamo scartato il U87 a priori, e siamo partiti provando il Neumann TLM 103 e un Shure SM7 combinati con API, SSL ed Avalon. Ho fatto registrare ai ragazzi una stessa strofa e un stesso chorus più volte, provando tutte le possibili combinazioni e riascoltandole per decidere.
Alla fine si è scelto di usare sempre il TLM 103, per entrambe le voci, con SSL sulla voce maschile e un Avalon su quella femminile.
Il materiale uscito dalle registrazioni è ottimo. Mentre scrivo la band è impegnata nell' editing, nella registrazione di cori e qualche synth. Tra poco inizieremo le registrazioni delle parti di tromba, per entrare nella fase mixing verso Febbraio.
E, a questo punto, non vedo l'ora!
è un apprezzato chitarrista e fonico, vecchio amico di Accordo.
Ha una lista di collaborazioni sconfinata tra cui spiccano gli anni come assistente in studio a fianco di Steve Vai e le docenze al Musicina Institute di Los Angeles. Recentemente, ha seguito Paul Gilbert come fonico per tutto il suo tour Europeo, ha registrato le batterie dei Racer Cafè e sta seguendo, live e in studio, i Dolcetti.
Nei prossimi mesi ci porterà con lui, tra vari studi e produzioni, a curiosare tra i suoi lavori più interessanti. (Gabriele Bianco)