di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 12 febbraio 2015 ore 07:30
Per un chitarrista è difficile staccarsi dai suoi pedali, ma l'uso di un VST con cui divertirsi e praticare del reamping può essere risolutivo. Il doppio gain, un curioso controllo di Feedback e l'intrigante funzione Envelope sono solo l'inizio di quanto è offerto dall'italianissimo The Abuser.
Per un chitarrista è difficile staccarsi dai suoi pedali, ma l'uso di un VST con cui divertirsi e praticare del reamping può essere risolutivo. Il doppio gain, un curioso controllo di Feedback e l'intrigante funzione Envelope sono solo l'inizio di quanto è offerto dall'italianissimo The Abuser.
Valvole e overdrive analogici hanno sempre un posto speciale nel cuore dei chitarristi, ma i software diventano sempre più potenti e permettono di affiancare alla propria strumentazione dei mezzi efficaci e versatili per il recording. I VST si fanno strada tra i rig da studio dei musicisti grazie a caratteristiche introvabili in oggetti tradizionali e un plugin come il The Abuser ne è un esempio ideale.
Prodotto da Audiority, il virtual instrument The Abuser simula un distorsore dal gain generoso ed è completato da feature interessanti che ne rendono la voce estremamente plasmabile. A dispetto del nome anglofono, il plugin è completamente italiano: la programmazione è a cura di Luca Capozzi, una vecchia conoscenza per gli audiofili di Accordo, in collaborazione con Carlo Castellano di Audiothing.
La grafica ritrae un rack sporco e maltrattato e rende perfettamente l'idea delle sonorità ottenibili. Un tocco di classe è la valvola nascosta dietro la griglia e che si illumina parallelamente all'intensità del suonato, come un Vu meter luminescente. Il The Abuser non è un overdrive medioso ed educato pensato per un bluesman né un distorsore hi-gain compatto e patinato per gli amanti dell'alta fedeltà, bensì un distruttore di suono graffiante, a tratti capace di ricordare un amplificatore vintage imballato o un fuzz lercio e aggressivo. Le manopole virtuali sono le classiche, con qualche piccola aggiunta. Oltre al Tone e all'Output, rispettivamente equalizzazione e livello d'uscita, il pannello offre due controlli di Drive e Strength. Il primo è il gain in senso stretto, che dosa la quantità di saturazione immessa nel suono. Il secondo gestisce invece la quantità massima di guadagno a disposizione. L'uso combinato dei due apre a possibilità timbriche tutte da approfondire che vanno dai suoni più organici e definiti se si tiene basso il Drive preferendo lavorare di Strength, a quelli più compressi se si spinge al massimo il Drive tenendo giù lo Strength. La combinazione dei due permette una buona versatilità e un gain che va dall'appena increspato alla distorsione pura. Portare entrambi al massimo garantisce un vero muro di suono.
Con l'aumento del gain emergono prominenti più armoniche superiori, il suono si apre e potrebbe essere necessario compensare tenendo a bada i toni. Qui torna utile l'interruttore Fizz per passare dalla modalità Digital a Warm. Quest'ultima esegue un taglio sulle frequenze più acute ammorbidendole e rendendo la pasta più vicina agli standard preferiti dai chitarristi. Tuttavia, il The Abuser è pensato anche per stravolgere letteralmente il suono di una chitarra e il Tone ne è una prova. Il raggio d'azione è estremamente ampio, più vicino a quello di un mixer piuttosto che a un normale effetto a pedale. Portandolo al minimo, il tono si chiude, rimbomba e impasta, come se venisse da un'altra stanza. Se lo si spinge al massimo, la chitarra si riduce a un fruscio sottile e stridente. Difficilmente verranno usati settaggi estremi, ma tutto quello che c'è di mezzo è ampiamente utilizzabile e permette di passare da suoni più grossi e vintage-oriented fino a motoseghe a sei corde che si fanno più acide col crescere del gain. In compenso, se la distorsione aumenta, i range più cupi del Tone diventano più dettagliati e apprezzabili.
Oltre alla chiara comodità di modellare il suono a piacimento anche dopo aver registrato le proprie take, l'appassionato di produzione musicale in studio potrà trovare ammalianti le caratteristiche come l'Envelope e il Feedback, che lasciano ampio spazio di manovra per personalizzare ogni dettaglio.
La funzione Envelope è un vero asso nella manica per incrementare il range dinamico del VST. La sensibilità al tocco è già buona, ma cresce con le giuste regolazioni dell'Envelope e la saturazione entra effettivamente in gioco solo quando si calca maggiormente la mano, in modo dinamico. Inoltre, l'Envelope rappresenta un'arma primaria per la pulizia del suono. Se con distorsioni più spinte il rumore di fondo dovesse rivelarsi eccessivo, basterà attivare l'Envelope e gestire la "morbidezza" dell'effetto con il tempo di Release per ottenere un noise gate in piena regola. Dal momento che il sistema non funziona come un noise gate tradizionale, che taglierebbe tutto al di sotto di una certa soglia di dB, ma si limita a dosare il gain di pari passo con la pennata, non accadrà mai di avvertire un comportamento innaturale delle note, se non con valori di Release volutamente bassi. I tempi di reazione, inoltre, sono immediati e non si avverte alcuna perdita di attacco nelle note quando si gioca con l'Envelope.
Per il test, il The Abuser è stato utilizzato come effetto in ingresso a una simulazione di amplificatore di stampo british con relativa cassa e microfonazione.
Proprio in questi giorni, il plugin ha ricevuto un aggiornamento che ha affiancato il formato AAX ai VST e AU già previsti. Viene inoltre introdotta una nuova funzione Feedback, evidenziata dall'etichetta rossa FBK e da quello che sembra un piccolo trimmer per la regolazione. Quando lo si alza, il segnale in uscita viene dato di nuovo in pasto all'ingresso, incrementando il gain e la compressione. Il tutto va a beneficio del sustain, della ricchezza armonica del suono e rende più credibili e incattivite le parti suonate specialmente in palm mute. Le note sbuffano, i piccoli "rumori" del plettro e delle dita che scorrono sulle corde vengono sottolineati e l'insieme è semplicemente più grosso. In alcuni casi si tratta di sfumature leggere, che diventano più evidenti esponenzialmente con l'incremento della distorsione. Il clip audio che segue, suonato prima con il solo overdrive leggero e poi ripetuto con il Feedback al massimo, ne mostra l'influenza. Per annullare i rumori di fondo che inevitabilmente ne derivano, è attivo anche l'Envelope.
Il The Abuser si dimostra un distorsore curato sotto numerosi aspetti e dotato di un carattere forte, forse non per tutti. La versatilità fornita dai due controlli di gain e dall'ampio tono permette di uscire dai canoni dei comuni simulatori di overdrive per chitarra, stuzzicando la curiosità degli appassionati di produzione sonora più sperimentale. Il suo timbro dettagliato e l'immediatezza dei parametri lo rendono ideale per la chitarra ma utilizzabile con successo anche insieme a un basso o per sporcare effetti sonori, synth e drum machine. In definitiva, il distorsore Audiority merita senz'altro una prova, tanto più che è possibile scaricarlo in versione demo gratuitamente sul sito ufficiale.