di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 28 aprile 2015 ore 08:30
La 20OOSS è una doppio 0 arrivata dall'est, costruita con legni solidi e un rapporto qualità prezzo strepitoso. Con Paolo Antoniazzi ci abbiamo giocato per una mezz’oretta, ed eccone un riassunto.
La 20OOSS è una doppio 0 arrivata dall'est, costruita con legni solidi e un rapporto qualità prezzo strepitoso. Con Paolo Antoniazzi ci abbiamo giocato per una mezz’oretta, ed eccone un riassunto.
Eravamo entrati già in contatto con gli strumenti Eastman, testando la AC822CE. Proprio accanto alla grand concert, nella rastrelliera dell’acoustic room di Lucky Music, abbiamo trovato la 00 in prova oggi. Si tratta del modello di punta dell'azienda cinese per quanto riguarda questa tipologia di acustiche.
Il top è in abete Adirondack, solido come le fasce e il fondo in palissandro. La finitura sunburst è perfetta a nostro avviso per le sue forme aggraziate, lascia intravedere le venature quanto basta per un vedo/non vedo intrigante. Il manico è in mogano, messo in tensione da un trussrod a doppia azione e ugualmente ricoperto da uno spesso strato di trasparente, un filo eccessivo, ma omogeneo con il resto della chitarra. Crea un po' di attrito sotto le dita, donando però allo strumento un aspetto glossy e scintillante. Sono scelte.
La 20OOSS non è dotata di nessun sistema di amplificazione, restano quindi da citare dalla scheda tecnica il ponte e il capotasto in osso e le meccaniche open back. Queste intervengono in maniera precisa sull’accordatura, sembrano resistenti e ben realizzate, il tutto condito con un look perfettamente intonato a quello della Eastman.
Afferrandolo saldamente dal manico, ci si rende conto dell'estrema leggerezza dello strumento. Questo, unito alla cassa 00 dalle dimensioni contenute, ne fa una chitarra comoda, da suonare anche raccolti, che non ingombra da seduti ma anzi lascia ampi spazi di manovra. D’altronde non abbiamo a che fare con una jumbo.
C'era da aspettarselo, così come il timbro un po’ nasale, ricco di medie. Le tre corde più basse faticano un po’ a emergere, bisogna zappare con un po’ più di vigore, sia che si stia usando il pollice, sia un plettro. Queste però non sono altro che le caratteristiche principali di una doppio zero come questa. Bisogna notare però quanto il sound, nonostante l’evidente prepotenza delle medie e medio-alte, resti rotondo e caldo. Ci è piaciuta prevalentemente nel fingerstyle, dove si può giocare molto con la dinamica, sfruttando la risposta sempre pronta e l’attacco veloce della 00.
Il manico, a dire il vero, è più cicciotto di quanto pensassimo. Riempie generosamente la mano, ma non è fastidioso, anzi. Ci si riesce a muovere su e giù per la tastiera in palissandro a venti tasti comodamente. Il profilo ben arrotondato poi permette di usare il pollice a piacere, anche se non si è dotati di due pinne al posto delle mani.
Con un prezzo di 1200 euro circa, la Eastman 20OOSS non è certo una chitarra da quattro soldi. La costruzione, i materiali e il sound che abbiamo sentito scaturire dalla buca però ci hanno convinto che la cifra non è per nulla esagerata (comprende anche la custodia rigida dedicata). La cifra è adeguata per uno strumento realizzato con perizia, seppure in oriente, ma con un rapporto qualità/prezzo decisamente sbilanciato verso la prima. Merita una prova, magari un confronto dal vivo con altri marchi, a occhi chiusi e orecchie ben aperte.