Con soli cinque watt di potenza ma volume a sufficienza da scuotere uno studio privato, il Fab 5 potenzia il progetto classico d'estrazione Fender con una costruzione interamente valvolare, rettificatrice compresa, una voce tutta sua e la qualità del made in Germany firmato Palmer.
Tempo addietro presi uno Hughes & Kettner Tubemeister 18 che però mi aveva lasciato insoddisfatto in quanto per me poco "valvolare" e freddo. Cercando un'alternativa e girando un po' ovunque, mi sono imbattuto in un annuncio che parlava della testata Palmer Drei. Questa ha tre valvole finali (6V6, 6L6 e EL84) miscelabili tra loro.
Sembrava una figata, ma non conoscendo il marchio mi sono documentato anche perché io cercavo un combo piccolo da suonare in casa.
Palmer è un marchio tedesco di proprietà di Adam Hall che costruisce tutti i suoi prodotti nella terra natia, nulla in oriente.
Oltre agli amplificatori, commercializzano anche ottime casse a prezzi molto più che onesti, effetti, sistemi switch e dummy load molto apprezzati (Bonamassa è un loro endorser).
Preciso per chi fosse interessato ai loro prodotti che non hanno un distributore italiano, ma ogni singolo rivenditore deve registrarsi sul loro sito e poi può acquistare direttamente. Ogni tipo di consulenza viene svolta per mezzo di un team coordinato dal responsabile per l'Italia Andrea Pontiggia, che è a prova di stalking.
Tornando a noi, l'ampli che ha attirato la mia attenzione è stato il Fab 5, combo da... 5 watt tutto valvolare.
La preamplificazione è affidata come di consueto a una 12AX7, la finale è una 6V6 e, dulcis in fundo, la rettificazione è opera di una EZ81.
Il tutto viene pilotato da un cono Eminence Rajin Cajun da dieci pollici, indicato dal produttore come dedicato a blues e rock.
La potenza può essere ridotta a un watt o a un quarto di watt per mezzo di una power soak interna.
Il cabinet (chiuso) è di dimensioni maggiori di quelle usuali per ampli di questo genere, di una costruzione molto solida e peso, anch'esso, maggiore del solito anche in ragione dei componenti interni sovradimensionati.
Ho aperto posteriormente l'ampli e, pur non intendendomi di elettronica, la costruzione mi è parsa molto ordinata. Le valvole sono delle ottime JJ.
I comandi sono lo switch d'accensione, volume, tono e booster.
Il suono, come intuibile, è in stile Fender anche se molto personale in quanto anche a basso volume e con il tono al massimo non si sfina mai ma rimane sempre abbastanza grosso, quasi tridimensionale oserei dire.
Un certo calo di consistenza si ha solo con il selettore di potenza a un quarto, situazione nella quale per trovare un buon livello di suono bisogna tirare il collo a volume e booster ma bisogna scordarsi il pulito.
La pressione sonora è più che buona in relazione al wattaggio, tale da dar noia ai vicini.
Il suo territorio sono i puliti e i crunch mentre, in assenza di aiutini esterni, la distorsione non è entusiasmante.
L'ampli ha risposto bene a tutte e tre le mie chitarre (una vecchia Strat-style Maison, una Cort M600 in stile PRS e una Yahama RGX 421 con i PAF Pro), rispettando le caratteristiche di ciascuna di esse pur con il proprio stile (i single coil risultano essere più spessi).
Essendo privo di fx loop, gli effetti vanno tutti nell'input.
Ho effettuato la prova con una catena effetti piuttosto nutrita (compressore, overdrive, distorsore, modulazioni e delay) e il tutto è stato digerito molto bene andando parzialmente in sofferenza soltanto con tutto acceso, ma è bastato spegnere il delay per far tornare il suono impeccabile.
In definitiva, ritengo di potermi ritenere molto soddisfatto anche in relazione al prezzo di vendita (€ 500, un miracolo considerato il Paese di provenienza) e mi sentirei di consigliarlo a chiunque.
Tuttavia, fossi in Palmer qualche piccola miglioria la farei. Infatti, anche se l'ampli gestisce molto bene i pedali, qualcuno potrebbe preferire un fx loop che potrebbe essere inserito. Chiaramente, visto il progetto realizzato, dovrebbe essere valvolare.
Pur essendo io appassionato di coni da dieci pollici, non tutti possono gradire questa scelta e potrebbero preferire i più roboanti dodici pollici, ragione per la quale vedrei bene in catalogo anche una versione da dodici, magari con un clamoroso Eminence Cannabis Rex.