di 9hours [user #43500] - pubblicato il 30 giugno 2015 ore 15:45
Software come Guitar Rig, AmpliTube e Bias possono dare grandi soddisfazioni in una registrazione casalinga o in studio, ma quando si vuole portare quei suoni dal vivo sorgono delle perplessità: un amplificatore per chitarra è adatto? Meglio transistor o valvolare? E con che carattere?
Software come Guitar Rig, AmpliTube e Bias possono dare grandi soddisfazioni in una registrazione casalinga o in studio, ma quando si vuole portare quei suoni dal vivo sorgono delle perplessità: un amplificatore per chitarra è adatto? Meglio transistor o valvolare? E con che carattere?
Sono giorni che mi arrovello il cervello ma non trovo una soluzione: come usare Guitar Rig dal vivo? Attualmente utilizzo GR 5 in diretta quando registro. Se tutto questo funziona perché ascoltando il prodotto della registrazione sullo stereo domestico il suono è molto credibile (anzi, sfido chiunque a dire che è stato usato un emulatore), quando suono dal vivo l'impatto cala notevolmente. Qualcuno potrà dire che dovrei entrare nell’impianto audio, ma a casa il mio PA è lo stereo e, francamente, passa un po' la voglia. Quindi mi è partita la GAS per un amplificatore e, dopo aver deciso per l’Orange Tiny Terror combo (15W valvolari mi bastano e avanzano, anche per registrazioni microfonate domestiche), mi sono venuti i dubbi: usando Guitar Rig o qualsiasi altro emulatore, è meglio avere un ampli valvolare o a transistor? La logica mi dice che il transistor, essendo più neutro, dovrebbe essere meglio. Di contro un valvolare potrebbe aumentarmi la qualità del suono, pur utilizzando un ampli in emulazione su GR. Forse il giusto sta nel mezzo, ovvero un valvolare poco crunchoso? E quindi niente Orange... sob! In sostanza, qualcuno ha già fatto sperimentazioni di questo tipo?
Risponde Pietro Paolo Falco: i software di amp modeling vanno considerati come dei pacchetti completi di tutto ciò che avresti in uno studio, dai pedali all'amplificatore fino al microfono e agli apparecchi outboard. Ti danno insomma un suono finito, e farlo entrare in un normale amplificatore per chitarra sarebbe come riprodurre un disco attraverso un Fender Deluxe: il suono ne verrebbe alterato pesantemente, in quanto né l'amplificatore né i coni sono studiati per un trattamento hi-fi, lineare e trasparente del segnale. Esistono alcuni amplificatori appositamente progettati per integrarsi con sistemi virtuali, come il VHT AV i-16 mostrato in questo articolo al Musikmesse 2014 o il Line 6 AMPLIFi, testato su Accordo qui, ma ciò che fanno è esattamente imitare un impianto PA quanto più trasparente possibile, territorio ideale per qualunque programma, applicazione o multieffetto con simulazioni del genere.